Israele si prepara al potenziale piano di Operazione Fame e Sterminio a Gaza:
Secondo quanto riportato da +972 Magazine, l'esercito israeliano starebbe pianificando un'operazione su larga scala nel nord di Gaza, denominata "Operation Order and Clean-up". Questa campagna militare speculativa riecheggia gli eventi dell'ottobre 2023, quando a oltre 1 milione di palestinesi fu ordinato di evacuare Gaza City. Tuttavia, questa volta, gli analisti ritengono che Israele possa avere obiettivi molto più drastici.
Mentre il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Yoav Gallant sono rimasti in silenzio sugli obiettivi dell'operazione, ministri di estrema destra come il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir hanno apertamente sostenuto misure più severe. Facendo riferimento a una recente proposta del "Forum of Reserve Commanders and Fighters", guidato dal Maggiore Gen. (res.) Giora Eiland, questi ministri hanno suggerito un assedio completo della parte settentrionale di Gaza, tagliando fuori rifornimenti essenziali come cibo, acqua e carburante fino alla resa della popolazione rimanente.
Secondo il rapporto di +972 Magazine, eminenti accademici israeliani avrebbero sostenuto queste misure. Il dott. Harel Chorev del Moshe Dayan Center ha espresso il suo sostegno al piano di Eiland, alimentando ulteriormente le preoccupazioni sulla potenziale portata della campagna militare.
Si apre uno scenario desolante
In questo scenario, anche se l'esercito israeliano annuncia ordini di evacuazione, ci si aspetta che circa 300.000 palestinesi si rifiutino di lasciare Gaza City. Di conseguenza, l'esercito israeliano imporrebbe un blocco totale, intrappolando coloro che rimangono. I media internazionali trasmetterebbero le strazianti conseguenze, con immagini di fame e distruzione diffuse.
La rivista +972 Magazine riporta che i commentatori della televisione israeliana hanno dibattuto sulla moralità e l'efficacia di tale operazione, con alcuni che sostengono quella che descrivono come una "campagna di fame e sterminio" per porre rapidamente fine al conflitto. Mentre altri esprimono preoccupazione per l'immagine pubblica di Israele, queste voci sembrano essere in minoranza, poiché il sostegno pubblico per tattiche più dure è cresciuto dall'inizio della guerra.
Si prevede che questa potenziale operazione susciterebbe una significativa reazione internazionale. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha già espresso preoccupazione per le azioni di Israele a Gaza, avvertendo che una mossa del genere potrebbe mettere a repentaglio le negoziazioni in corso sui prigionieri. La Corte penale internazionale (CPI) e la Corte internazionale di giustizia (ICJ) potrebbero intensificare il loro coinvolgimento e alcuni paesi europei potrebbero imporre sanzioni se l'operazione procedesse. (QNN)
T.me/GiuseppeSalamone
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