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mercoledì 11 settembre 2024

Le bugie; dal naso lungo alle gambe corte. (a cura di Enrico Corti)

 


da Enrico

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Corti - Pirola

11:40 (6 ore fa)
a Ccn: me

Le bugie; dal naso lungo alle gambe corte.

Accorrendo di slancio a Cernobbio alla chiamata degli amici imprenditori, “il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni“ ha entusiasticamente affermato; "tutte le risorse disponibili devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese, alle famiglie e alle natività“.

Non è per caso che, come sempre, ancora una volta non ha citato gli artefici che producono beni, ricchezza e entrate per lo Stato; i lavoratori; per di più ribadendo pubblicamente nella tana degli imprenditori il sostegno classista ai loro interessi privati; è stato come portare l’agnello nella tana del lupo mannaro; o meglio ancora; chi dovrebbe essere il rappresentante di tutti gli italiani, si è pubblicamente prostrato davanti alla lobby dei cosiddetti “poteri forti“ economici.

         Per l’ISTAT, al 31 dicembre 2022 tra nativi e immigrati l’Italia contava su 64 milioni di residenti; 57 milioni viventi in famiglie tradizionali (cosiddette nucleari) e 7 milioni viventi in famiglie particolari (cosiddette gender); o singoli, nubili, celibi, separati, impotenti per le natività, ecc.

In presenza del conosciuto pensiero patriarcale/matriarcale Meloniano in tema di diritti familiari patriottici; questi ultimi 7 milioni di italiani sono esclusi per decreto presidenziale dalle categorie degli aventi diritto a sostegni di qualsiasi genere: da qui lo slogan Giorgiano “è finita la pacchia dei Bonus“.

Ma anche con le famiglie nucleare la Meloni non scherza; per quelle che ricevono un salario complessivo superiore alle 45 mila euro annue, sarà tolto l’assegno unico di 57 euro a figlio; “per spostare risorse sulle famiglie molto numerose che però abbiano una esperienza di lavoro radicate in Italia“; il tutto però senza decretare nulla in merito. Il massimo dell’ipocrisia propagandista.

Su Occupazione, Salario e Reddito; i dati sono;

Il rapporto Europa/Italia sull’occupazione in generale è; Europa 75,4%, Italia 66,3%.

L’occupazione femminile di alcuni paesi europei i dati dicono; 84% Olanda, 82% Svezia, 82% Estonia, 75,2% Media Europa 69% Romania, 67% Grecia, 55% e buon’ultima l’Italia.

         Dal Rapporto Inapp-Plus sappiamo che in Italia il 43,5% dei nuovi ingressi nell’occupazione è a contratto atipico; negli ultimi dieci anni, per i giovani dai 18 ai 49 anni l’occupazione precaria o a tempo indeterminato è passata dal 26,2% al 30,5%; quella a tempo determinato dal 23,8% è scesa al 22,3%.

         Secondo Money.it, il salario orario lordo medio in Europa è di Euro 47,2; in Italia è di Euro 21,5; (meno euro 25,7, pari a meno il 54%).

         Il PIL pro capite in Lussemburgo, Irlanda e Svizzera è superiore ai 100 dollari; l’Italia è al 18° posto in graduatoria con un PIL pro capite di dollari 39,5.

Sempre a Cernobbio Giorgia Meloni ha detto; “l’Italia sta crescendo più di altre Nazioni europee; cresce il lavoro femminile e diminuisce la precarietà“.

A Pinocchio quando diceva le bugie si allungava il naso.

A Giorgia Meloni le bugie e le falsità gli stanno allungano le gambe corte; ciò per aiutarsi pro-domo-sua a scappare il più velocemente dalla poltrona sulla quale indegnamente si siede da troppo tempo; evitando nel frattempo d’essere arrestata dalla Polizia per il reato di fandonia, della cui protezione non si fida in quanto vittima del suo auto pseudo complottismo.

Enrico Corti

11 settembre 2024.  

 

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