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lunedì 2 settembre 2024

Tumori: nanoparticelle d'oro efficaci per cura cancro vescica =

 

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2024 16.39.20

Tumori: nanoparticelle d'oro efficaci per cura cancro vescica =

Tumori: nanoparticelle d'oro efficaci per cura cancro vescica = (AGI) - Roma, 2 set. - (NOTIZIA EMBARGATA FINO ALLE ORE 21) - Uno studio internazionale coordinato dall'Ospedale San Raffaele ha testato l'efficacia e la sicurezza delle nanoparticelle d'oro per individuare e trattare in un'unica volta i tumori della vescica inferiori a 1 millimetro, fino ad ora invisibili e responsabili di recidive. Il lavoro, condotto su modelli preclinici, e' stati pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Sono oltre mezzo milione ogni anno le nuove diagnosi di tumore alla vescica. Questo tipo di neoplasia non solo e' la decima piu' diffusa al mondo, ma risulta essere anche una delle piu' difficili da curare da un lato a causa della resistenza alla terapia, dall'altro alla presenta della cosiddetta "malattia residua". Le attuali tecniche di diagnostica per immagini, infatti, non sono in grado di rilevare i tumori inferiori a 1 millimetro, soprattutto quando sono piatti, rendendoli estremamente difficili da rimuovere. Ogni anno, a causa di queste limitazioni diagnostiche e terapeutiche, circa 200.000 pazienti presentano una recidiva tumorale vedendosi costretti a intraprendere molteplici percorsi terapeutici lunghi e dolorosi o, nel peggiore dei casi, alla rimozione della vescica, procedure che alla sanita' mondiale costano all'anno circa 10 miliardi di dollari. A fare un passo in avanti per migliorare la cura di questi tumori sono stati i ricercatori coordinati da Massimo Alfano, group leader dell'Unita' di microambiente extracellulare dell'Istituto di Ricerca Urologica - URI che ha avviato nel 2018 "EDIT", un progetto a cui hanno partecipato anche l'Universita' Vita-Salute San Raffaele, il CNR di Pisa, l'Universita' di Bologna, Ascend Technologies del Regno Unito, FUJIFILM Visualsonics Inc. di Amsterdam e l'Universita' della Malesia. Il progetto e' stato sostenuto dal programma di ricerca e innovazione HORIZON 2020 dell'Unione Europea, e ha portato oggi alla pubblicazione dello studio "Gold nanorods-assisted theranostic solution for non-visible residual disease in bladder cancer". La ricerca dimostra l'efficacia e la sicurezza in modelli preclinici dell'utilizzo di nanoparticelle d'oro per la diagnosi e la cura dei tumori alla vescica inferiori a 1 millimetro, promettendo di ridurre al minimo la "malattia residua" e di eliminare il problema della resistenza alle terapie. (AGI)Pgi (Segue) 021639 SET 24 NNNN

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2024 16.39.16

Tumori: nanoparticelle d'oro efficaci per cura cancro vescica (2)=

Tumori: nanoparticelle d'oro efficaci per cura cancro vescica (2)= (AGI) - Roma, 2 set. - Le "gold nanorods" sono veri e propri lingotti d'oro lunghi pochi nanometri che, una volta infusi nella vescica di modelli murini attraverso l'uretra, grazie a uno specifico marcatore, riconoscono e si legano solo alle cellule tumorali. Grazie all'utilizzo di una luce pulsata le nanoparticelle d'oro emettono ultrasuoni, rendendo visibile la presenza del piccolo tumore tramite ecografia. Si e' altresi' dimostrato che, se invece che alla luce pulsata le "gold nanorods" vengono sottoposte a luce continua, seppur della stessa lunghezza d'onda, si scaldano riuscendo a bruciare ed eliminare definitivamente i piccoli tumori prima di adesso invisibili e ineliminabili. "Siamo riusciti a sviluppare una soluzione unica per i problemi che questa forma di neoplasia comporta", spiega Alfano. "In clinica si definisce approccio teragnostico: grazie alle "gold nanorods" siamo in grado di combinare la diagnosi e la terapia in un unico processo. Inoltre, essendo le particelle instillate direttamente in vescica - aggiunge - e poiche' l'oro e' un materiale biocompatibile, non si rischiano effetti collaterali nei tessuti o negli organi circostanti non neoplastici, effetti che una terapia farmacologica o immunoterapica non potrebbe garantire". Molto interessanti le prospettive future. "L'applicazione in clinica di questa soluzione, la cui fattibilita' e' stata dimostrata nel modello preclinico, potrebbe ridurre la frequenza delle recidive del tumore della vescica e il numero di pazienti con tumori ricorrenti - conferma Alfano - prevediamo un grande impatto positivo sulla qualita' della vita dei pazienti insieme a una riduzione dei costi sociali sanitari". Per questo nel settembre 2023 e' nato il progetto PHIRE, sempre coordinato dal dottor Massimo Alfano e finanziato dal programma Horizon Europe dell'Unione Europea, il cui obiettivo e' di portare sul mercato le gold nanorods, di cui l'IRCCS Ospedale San Raffaele condivide il brevetto con l'Universita' di Bologna, per l'identificazione e il trattamento di lesioni tumorali alla vescica di dimensioni inferiori a 1 millimetro. "Il nostro progetto di ricerca e sviluppo, di cui questo studio presenta gli ottimi risultati, e' ora alla ricerca di partner industriali e/o finanziari per veder realizzata e applicata questa nuova tecnologia che, siamo sicuri, potra' fare la differenza e garantire il benessere di tantissimi pazienti", conclude Alfano. (AGI)Pgi 021639 SET 24 NNNN

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