MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 11.04.19
Gimbe: negli ultimi 15 anni definanziamento cronico del Ssn
Gimbe: negli ultimi 15 anni definanziamento cronico del Ssn Gimbe: negli ultimi 15 anni definanziamento cronico del Ssn Cartabellotta: non si intravede alcun rilancio finanziamento pubblico Roma, 8 ott. (askanews) - "La grave crisi di sostenibilità del SSN è frutto anzitutto del definanziamento attuato negli ultimi 15 anni da tutti i Governi, che hanno sempre visto nella spesa sanitaria un costo da tagliare ripetutamente e non una priorità su cui investire in maniera costante: hanno scelto di ridurre il perimetro della tutela pubblica per aumentare i sussidi individuali, con l'obiettivo di mantenere il consenso elettorale, ignorando deliberatamente che qualche decina di euro in più in busta paga non compensano certo le centinaia di euro da sborsare per un accertamento diagnostico o una visita specialistica". Ad affermarlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe presentando il 7° Rapporto Gimbe sul Ssn. Il Fabbisogno Sanitario Nazionale (FSN) dal 2010 al 2024 - si rileva dal Rapporto - è aumentato complessivamente di 28,4 miliardi di euro, in media 2 miliardi per anno, ma con trend molto diversi. Nel periodo pre-pandemico (2010-2019) alla sanità pubblica sono stati sottratti oltre 37 miliardi tra "tagli" per il risanamento della finanza pubblica e minori risorse assegnate rispetto ai livelli programmati. Negli anni 2020-2022 il FSN è aumentato di ben 11,6 miliardi, una cifra tuttavia interamente assorbita dai costi della pandemia Covid-19, - rileva Gimbe - che non ha permesso un rafforzamento strutturale del SSN né consentito alle Regioni di mantenere in ordine i bilanci. Per gli anni 2023-2024 il FSN è aumentato di 8.653 milioni: tuttavia, nel 2023 1.400 milioni sono stati assorbiti dalla copertura dei maggiori costi energetici e dal 2024 oltre 2.400 milioni sono destinati ai doverosi rinnovi contrattuali del personale. Le previsioni per il prossimo futuro - rileva la Fondazione - non lasciano intravedere alcun rilancio del finanziamento pubblico per la sanità: infatti, secondo il Piano Strutturale di Bilancio deliberato lo scorso 27 settembre in Consiglio dei Ministri, il rapporto spesa sanitaria/PIL si riduce dal 6,3% nel 2024-2025 al 6,2% nel 2026-2027. A fronte di una crescita media annua del PIL nominale del 2,8%, nel triennio 2025-2027 il Piano Strutturale di Bilancio stima una crescita media della spesa sanitaria del 2,3% annuo. "Questi dati - spiega Cartabellotta - confermano il continuo e progressivo definanziamento del SSN che non tiene conto dell'emergenza sanità e prosegue ostinatamente nella stessa direzione dei Governi precedenti". Red-Lcp 20241008T110405Z
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