DOMENICA 27 OTTOBRE 2024 15.44.03
Movimenti si organizzano contro Ddl Sicurezza, pronti alla lotta
Movimenti si organizzano contro Ddl Sicurezza, pronti alla lotta Leader nazionali,'Governi reprimono chi protesta contro guerra' (ANSA) - NAPOLI, 27 OTT - "L'assemblea di oggi è un passo fondamentale perché analizziamo la situazione attuale, con un bilancio sulle iniziative che sono state fatte precedentemente, come ad esempio quello del 5 ottobre a Roma, e per organizzare i prossimi passi". Così Zidan Shehadeh, giovane italiano di origine palestinese, spiega la riunione dei movimenti di tutta Italia che si svolge oggi sul tema "Fermiamo il ddl 1660", il Ddl Sicurazza, a Villa Medusa, la Casa del popolo a Napoli. I membri dei movimenti si trovano ad affrontare il Dl 1660 e parlano di repressione: "solo a Napoli - spiega Shehadeh - ci sono 18 persone accusate di reati per una manifestazione che abbiamo svolto all'esterno della Rai a luglio. Ma in generale si vuole in questo momento colpire chi protesta contro l'economia di guerra". Temi che "la rete libera di lottare sta portando avanti", spiegano i partecipanti alla riunione di chi vuole portare nelle piazze la protesta contro le guerre, come sottolinea anche Samed Ismail che vive a Cagliari ed è portavoce dei Giovani Palestinesi in Italia: "il DDL 1660, è un nodo centrale. Non è un semplice proseguo delle politiche repressive anche dei precedenti Governi, ma intende creare non uno stato di polizia, ma uno stato di guerra". Samed Ismail sottolinea che la protesta "va portata in Europa anche per le conseguenze economiche che la guerra in Medio Oriente ma anche in Ucraina, avranno sicuramente sulle popolazioni occidentali, che pagheranno i lavoratori, le classi subalterni. In Italia oggi c'è un movimento che non costituisce una minaccia ma il Governo cerca di prevenire situazioni di protesta, contro non solo i soggetti specifici coinvolti nelle lotte, ma proprio contro i mezzi della lotte e quindi contro le persone razionalizzate, gli stranieri, fino al discorso del poter togliere la cittadinanza, anche a chi ha la doppia, situazione che a noi palestinesi arabici tocca in prima persona". I movimenti riuniti a Napoli preparano la manifestazione di protesta nazionale programmata per il 30 novembre a Roma e oggi ci sono attivisti di Roma, Milano, Torino, Genova, Cosenza e Palermo di diverse reti di protesta italiane. "Oggi a Napoli - spiega Eddy Sorge del Laboratorio Politico Iskra - ospitiamo un'assemblea nazionale di tutte le realtà che hanno condiviso da mesi e anni la mobilitazione, e oggi lavora per quello che sta succedendo in Medio Oriente che si inserisce in un quadro di guerra generalizzata, seguita di una crisi ecologica, finanziaria, economica del capitalismo a livello mondiale. Riflettiamo insieme sulla situazione internazionale e sul Ddl 1660 che non è l'azzardo del governo Meloni, è la continuità dei governi precedenti che ora con un salto di qualità introduce l'aumento delle pene per i blocchi, i picchetti, i lavoratori che protestano e per chi si mobilita contro la guerra, per gli attivisti contro i cambiamenti climatici". (ANSA).
Nessun commento:
Posta un commento