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giovedì 23 gennaio 2025

Almasri, Md: inaccettabile disimpegno governo cooperazione con Cpi

 

GIOVEDÌ 23 GENNAIO 2025 09.29.28

Almasri, Md: inaccettabile disimpegno governo cooperazione con Cpi

Almasri, Md: inaccettabile disimpegno governo cooperazione con Cpi Almasri, Md: inaccettabile disimpegno governo cooperazione con Cpi "Nostro Stato si è assunto grave responsabilità politica" Milano, 23 gen. (askanews) - La vicenda della scarcerazione e del rimpatrio del comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, "imputato raggiunto da mandato d'arresto emesso il 18 gennaio 2025 dalla Corte penale internazionale, per crimini di guerra e contro l'umanità, in ipotesi commessi nella prigione libica di Mitiga in danno di persone migranti e potenziali richiedenti protezione internazionale" è una delle "conseguenze concrete e inaccettabili" del "evidente disimpegno politico" del governo italiano dalla cooperazione con la Corte penale internazionale. Lo ha scritto in una nota l'Esecutivo di Magistratura democratica. La vicenda, ha aggiunto l'associazione di magistrati, "sollecita riflessioni e interrogativi" anzitutto "dice quanto sia fragile la narrazione che vuole l'attuale maggioranza impegnata a contrastare i trafficanti che governano i flussi di migranti: essa trova drammatica smentita da questa triste pagina di storia. Oggi è sempre più evidente la natura simbolica, di pura propaganda, dei provvedimenti tesi ad aggravare le pene a carico di scafisti reclutati poco prima della traversata in cambio di una flebile speranza di approdo, mentre ai veri governanti dei flussi migratori viene concesso un lasciapassare. Uno Stato duro con i disperati e debole con i criminali più potenti non è quello disegnato dalla Carta costituzionale". "Ma, al di là della (grave) vicenda contingente, si affacciano interrogativi di estremo rilievo per chi ha davvero a cuore l'affermazione globale della tutela dei diritti umani e l'effettività della giurisdizione della Corte penale internazionale. Il 16 marzo 2023, il Consiglio dei ministri aveva annunciato di voler approvare il disegno di legge per l'introduzione di un codice dei crimini internazionali, per dare attuazione agli obblighi assunti con lo Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale, decidendo però di stralciare, ai fini dell'elaborazione di un ulteriore disegno di legge (che non ha avuto alcuno sviluppo), l'intero settore dei crimini contro l'umanità e il crimine di genocidio". "Già allora Magistratura democratica - ha ricordato l'associazione - aveva colto, e posto all'attenzione della comunità dei giuristi il problema di un evidente disimpegno politico dell'attuale governo sul tema, fondamentale e irrinunciabile, della cooperazione con la Corte penale internazionale per un effettivo contrasto ai core crimes del diritto internazionale penale (crimini di guerra, crimini di aggressione, crimini contro l'umanità e genocidio). La mancata esecuzione del mandato d'arresto emesso il 18 gennaio 2025 dalla Corte penale internazionale ci pone ora davanti alle conseguenze concrete e inaccettabili di tale disimpegno politico" ha aggiunto. (Segue) Red-Asa 20250123T092921Z

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