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mercoledì 25 giugno 2025

- Fine vita: parte raccolta firme per pdl promossa da Ass.Coscioni

Fine vita: parte raccolta firme per pdl promossa da Ass.Coscioni Obiettivo 50mila adesioni in due settimane (ANSA) - ROMA, 25 GIU - Parte domani dalle 11.00 in Piazza XXV Aprile a Milano, la raccolta delle firme per la proposta di legge "per legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l'eutanasia, con il pieno coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale". All'iniziativa prenderanno parte Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni e Matteo Mainardi, Coordinatore delle campagne sul fine vita. "L'obiettivo - si legge in una nota - è di raccogliere le firme, cartacee e digitali, di almeno 50.000 persone in due settimane necessarie per poter depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione sul fine vita prevista in Senato il 17 luglio". La proposta di legge depositata in Corte di Cassazione - spiega ancora la nota - "mira a garantire a tutte le persone maggiorenni, in grado di intendere e di volere e affette da patologie irreversibili, la possibilità di richiedere - nel rispetto della Costituzione - un aiuto medico alla morte volontaria. In tutta Italia il diritto a questo aiuto è legale, a determinate condizioni, grazie alla sentenza 242/2019 sul caso "Cappato-Dj Fabo", ma mancano procedure e tempi certi, e ci sono persone come Federico Carboni e Laura Santi che hanno atteso anche due o tre anni prima di ottenere una risposta. Alcuni pazienti, inoltre, restano discriminati perché, a causa delle loro patologie, non sono in grado di autosomministrarsi il farmaco letale". "Oggi si chiede di estendere il diritto anche all'eutanasia per mano di un medico, e anche per le persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale. Proprio sul tema dell'eutanasia, la Corte Costituzionale si esprimerà per la prima volta il prossimo 8 luglio". Il testo prevede tempi certi, garanzie e, al contrario dell'orientamento emerso in questi giorni dalla maggioranza di Governo, il pieno coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale, lasciando libera scelta alla persona tra autosomministrazione o somministrazione da parte del medico. È prevista l'obiezione di coscienza, ma resta l'obbligo per le strutture sanitarie di assicurare comunque la procedura. (ANSA). 

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