NOVA0632 3 EST 1 NOV Libia: viceprocuratrice Cpi, "possibile arresto di Almasri in fase di verifica" Tripoli, 25 nov - (Agenzia_Nova) - La viceprocuratrice della Corte penale internazionale, Nazhat Shameem Khan, ha ribadito l'impegno a garantire l'arresto di Osama Almasri e il suo trasferimento all'Aja per rispondere dei crimini contestati. Nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza, Khan ha ricordato che Almasri -- ex direttore delle operazioni della polizia giudiziaria -- e' accusato di crimini di guerra e contro l'umanita' commessi nel carcere di Mitiga, tra cui omicidio, tortura, stupro e violenze sessuali. La viceprocuratrice ha aggiunto che "sono emersi di recente rapporti sul possibile arresto in Libia", precisando che tali informazioni "sono in fase di verifica con l'ufficio del procuratore generale", e ha ribadito che i responsabili delle violazioni "non possono beneficiare dell'impunita'". Khan ha spiegato che la Corte ha completato una nuova valutazione delle opportunita' operative e dei tempi necessari per dare attuazione alle strategie adottate nel 2022, nel quadro dell'obiettivo di avvicinare la fase conclusiva delle indagini. Ha annunciato che l'attivita' investigativa sulla situazione in Libia "proseguira' oltre maggio 2026" e che sara' presentato un rapporto immediato al Consiglio di Sicurezza una volta completati i tre filoni di indagine attivi, con un'attenzione specifica al lavoro con le vittime e le comunita' colpite. Nell'ultimo semestre, ha affermato la viceprocuratrice, il Libya Unified Team ha svolto piu' di 150 incontri con 54 organizzazioni della societa' civile, difensori dei diritti umani e associazioni delle vittime, nell'ambito dell'attivita' di raccolta delle prove relative alle violazioni documentate. Sul tema dei crimini legati alla migrazione e alla tratta di esseri umani, Khan ha ricordato che la Corte ha ottenuto "risultati concreti" grazie al lavoro congiunto con partner internazionali. Ha citato in particolare il processo avviato nei Paesi Bassi il 3 novembre contro Tewolde Goitom, noto come "Walid", imputato di estorsione, traffico di migranti e appartenenza a un'organizzazione criminale transnazionale. La viceprocuratrice ha riferito di aver partecipato alla recente udienza dedicata alle conclusioni dell'accusa, ricordando che la rete criminale in questione aveva condotto parte delle proprie attivita' anche in Libia. (Lit)
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