MANOVRA, M5S: GOVERNO VARA A ECONOMIA DI GUERRA
Roma, 18 dicembre - “L’abbiamo definita una ‘manovra di guerra’ perché pensata solo per mettere in ordine i conti così da poter poi investire 23 miliardi in riarmo nei prossimi tre anni. Ora, con un emendamento governativo dell’ultim’ora, la legge di bilancio vara formalmente la svolta dell’economia italiana verso un’economia di guerra. Poche righe che, allo scopo di potenziare le capacità nazionale di produzione di armamenti, danno ai ministeri della Difesa e delle Infrastrutture e Trasporti il potere di decretare come attività di interesse strategico nazionale la realizzazione, l’ampliamento o la riconversione bellica di impianti produttivi, così come non meglio specificate attività e infrastrutture. Parliamo solo del potenziamento degli stabilimenti militari statali gestiti dall’Agenzia Industria Difesa o di tutte le aziende belliche, anche private, considerate ‘di interesse nazionale’? Pensiamo al caso Rwm in Sardegna. Parliamo di un piano di riconversione bellica dell’industria? Di un piano per ampliare basi e infrastrutture militari? E visto il riferimento al commercio di armi e al coinvolgimento del Mit dobbiamo prepararci alla militarizzazione di porti e aeroporti da cui transitano armi? Il governo chiarisca cos’ha in mente e sappia che il Movimento 5 Stelle si batterà contro questa deriva bellica della nostra economia. Invece di prepararsi alla guerra, il governo pensi a rilanciare la produzione industriale civile in crisi nera da quando Meloni è arrivata a Palazzo Chigi”.
Lo dichiarano i capigruppo M5S delle Commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera, Bruno Marton e Arnaldo Lomuti.
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Ufficio Stampa Parlamento
MoVimento 5 Stelle
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