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giovedì 18 dicembre 2025

Cile: un pinochetista a La Moneda

 


Cile: un pinochetista a La Moneda
Nessun miracolo, nessuna sorpresa: in Cile vince José Antonio Kast, pinochetista dichiarato, con il 58,2%. Per la prima volta dal 1990 un erede politico della dittatura entra a La Moneda dalla porta principale.
Un risultato favorito dal voto obbligatorio, dallo scontento verso il governo Boric, dalla paura costruita ad arte su sicurezza e migrazioni, dall’anticomunismo storico e da una macchina comunicativa della destra infinitamente più efficace.
Oltre il 7% di voti nulli e bianchi e milioni di elettori mobilitati solo per evitare la multa raccontano un Paese profondamente disilluso.
Il ciclo post-dittatura si chiude  da destra.
Il fantasma di Pinochet torna in carne e ossa, doppio petto azzurro e agenda neoliberista: austerità, tagli alla spesa sociale, attacco ai diritti dei lavoratori, delle donne, dei migranti e della comunità LGBTIQ+.
Sul piano internazionale: allineamento con Washington, fedeltà a Israele, freno ai rapporti con la Cina.
Non è solo il Cile. È un passaggio di fase che riguarda tutta l’America Latina (e non solo).
La sconfitta delle forze progressiste impone una riflessione dura e autocritica: il “progressismo light”, la rincorsa al centro e l’idea di governare meglio l’esistente hanno mostrato tutti i loro limiti.
Non basta un generico fronte antifascista.
Serve una  rifondazione politica, culturale e comunicativa  delle sinistre e dei movimenti, un progetto Paese capace di parlare alle grandi maggioranze, di ricostruire organizzazione sociale e di “innamorare” di nuovo.
Oggi la destra festeggia nelle piazze cilene.
Domani il conto lo pagheranno i settori popolari.
✊ Analisi completa qui: https://www.marx21.it/internazionale/cile-un-pinochetista-a-la-moneda/

https://t.me/newspertutti/31577

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