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martedì 20 settembre 2011

salute: assilt, campagna oculistica preventiva su 31.000 bambini

SALUTE: ASSILT, CAMPAGNA OCULISTICA PREVENTIVA SU 31.000 BAMBINI =
(AGI) - Roma, 20 set. - Al via la campagna di medicina
preventiva oculistica pediatrica "Vedere meglio per vivere
meglio", una delle piu' ampie indagini di medicina preventiva
oculistica in eta' pediatrica degli ultimi anni che vedra'
coinvolti oltre 2.000 medici oculisti e 31.000 bambini e
ragazzi di eta' compresa tra i 4 e i 14 anni. E' un'iniziativa
promossa da ASSILT, Associazione per l'assistenza sanitaria
integrativa ai lavoratori delle aziende del Gruppo Telecom
Italia. Tutti coloro che aderiranno saranno visitati
gratuitamente e capillarmente sul territorio nazionale da
medici specialisti, grazie ad un accordo con la societa'
Previmedical, che gestisce servizi per la Sanita' Integrativa.
I medici effettueranno un esame accurato dell'apparato visivo e
nel caso in cui dovessero rendersi necessari ulteriori
accertamenti, sempre attraverso l'ASSILT, il paziente sara'
sottoposto alla valutazione di specialisti appartenenti a
Centri Clinici di alta qualifica (come ad esempio l'Unita'
operativa oculistica dell'Universita' di Tor Vergata-Roma) fino
al raggiungimento della diagnosi e della relativa cura.
Obiettivo della campagna e' prevenire l'insorgenza o
l'aggravamento di patologie oculari e contestualmente
analizzare, attraverso un campione di popolazione cosi' vasto,
i dati sulla salute oculare della popolazione. La campagna e'
stata illustrata oggi a Roma dal professor Ferdinando Di Orio,
Rettore dell'Universita' dell'Aquila ed epidemiologo, dal
professor Carlo Nucci, dell'Unita' Operativa Complessa di
Oculistica del Policlinico universitario di Tor Vergata insieme
con i dirigenti ASSILT che in questa campagna investira' circa
3 milioni di euro. "Pur se indirizzata solo ai figli degli
associati e' una campagna di dimensioni assolutamente enormi -
afferma Di Orio - anche se confrontata ai grandi screening del
passato. Si tratta di un segnale molto importante per un paese
che e' una delle maglie nere in Europa per la medicina
preventiva, lontanissimo dai Paesi Scandinavi, Germania e
Francia, dove funziona come efficace strumento per la tutela
della salute dei cittadini oltre che a premettere ingenti
risparmi sulla spesa sanitaria". (AGI)
Pgi
201303 SET 11

salute: teenager obesi, 8 ore di sonno per salvarsi dal diabete

SALUTE: TEENAGER OBESI, 8 ORE DI SONNO PER SALVARSI DAL DIABETE =
3 SU 4 DORMONO POCO, STUDIO USA DIMOSTRA CHE BUON RIPOSO
CONTROLLA GLICEMIA

Milano, 20 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - (EMBARGO ALLE
16.00) - Dormi che ti passa. I benefici di un buon sonno ristoratore
sono noti alla saggezza popolare e confermati dalla scienza, che ora
alla lista dei vantaggi aggiunge anche l'effetto-scudo di un giusto
numero di ore di sonno (circa 8) contro il rischio diabete negli
adolescenti obesi.

Dormire quanto basta, ne' troppo ne' troppo poco - concludono i
medici americani autori di uno studio pubblicato su 'Diabetes Care' -
permette all'organismo degli adolescenti extralarge di tenere a bada i
livelli di glucosio nel sangue. Riposare a sufficienza migliora
infatti la secrezione di insulina, l'ormone controlla-zucchero. Con il
risultato che si 'addomestica' la glicemia, evitando il diabete di
tipo 2 e tutte le sue complicanze per cuore e arterie.

"Sappiamo che 3 studenti teenager su 4 non dormono abbastanza -
spiega la ricercatrice Dorit Loren, endocrinologa pediatra del
Children's Hospital di Philadelphia - Il nostro studio dimostra invece
che, per mantenere stabili le concentrazioni ematiche di glucosio, il
monte-sonno ideale e' compreso fra 7,5 e 8,5 ore per notte". Al
contrario, negli adolescenti 'XXL' che non dormono per un numero
corretto di ore si altera la secrezione di insulina, e di conseguenza
si sballa la glicemia. (segue)

(Opa/Ct/Adnkronos)
20-SET-11 13:01

NNNNSALUTE: TEENAGER OBESI, 8 ORE DI SONNO PER SALVARSI DAL DIABETE (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - La ricerca ha coinvolto 62
teenager obesi, di eta' media 14 anni e di varie etnie (bianchi,
ispanici e afro-americani), seguiti all'ospedale pediatrico di
Philadelphia. Per un giorno e mezzo gli scienziati hanno controllato i
livelli di zucchero nel sangue dei ragazzi reclutati e ne hanno
monitorato il sonno, analizzandolo anche nelle sue varie componenti
(sonno profondo, sonno Rem).

L'equipe Usa ha cosi' osservato che sia una quantita'
insufficiente di sonno, sia un numero di ore eccessivo erano associati
a livelli glicemici piu' alti. In particolare, per la prima volta si
e' scoperto che una durata breve della fase di sonno profondo (N3) e'
legata a una ridotta secrezione di insulina.

Studi precedenti, ricordano gli autori, avevano gia' suggerito
un'associazione fra privazione di sonno negli adulti e aumento del
rischio di diabete 2. Ora la conferma sui ragazzini. Il prossimo
passo, anticipa Koren, sara' "verificare questi risultati analizzando
il sonno dei teenager non piu' in condizioni sperimentali, ma
nell'ambiente di casa".

(Opa/Ct/Adnkronos)
20-SET-11 13:07

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Roma 21 settembre 2011 ore 10.00 davanti Camera dei Deputati - Poliziotti in piazza contro la confusione e la superficialità del Governo


Manovra/Domani a Roma poliziotti protestano contro governo


Manovra/Domani a Roma poliziotti protestano contro governo
Inziativa dei sindacati alle 10 in piazza Montecitorio

Roma, 20 set. (TMNews) - I poliziotti scendono ancora una volta
in piazza domani per "denunciare pubblicamente la mancata
attenzione del governo nei confronti dei loro diritti e del
diritto alla sicurezza dei Cittadini". L'iniziativa di protesta è
promossa dai sindacati Siap, Silp-cgil, Coisp e Anfp, alle ore
10, in Piazza Montecitorio - si legge in un comunicato sindacale
congiunto - per "manifestare il dissenso dei poliziotti nei
riguardi di un governo che con quest'ultima manovra finanziaria
ha saputo prevedere ulteriori tagli alle risorse destinate alla
sicurezza del Paese piuttosto che investimenti e che ha oltremodo
offeso la specificità del loro lavoro non prevedendo a tal
riguardo alcun sostegno economico ma tutt'altro".

Tagli per 600 milioni di euro che si vanno ad aggiungere al
miliardo e 650mila già tagliato in precedenza che secondo i
sindacati di polizia "sono cifre insostenibili".
A ciò si aggiunge la "volontà di non mantenere fede agli impegni
presi in tema di riordino delle carriere del personale del
Comparto Sicurezza ed al disinteresse verso l'obbligo di emanare
il previsto DPCM finalizzato a consegnare ai poliziotti, per
l'anno 2011, gli 'assegni una tantum' quali misure perequative
del 'blocco degli assegni di funzione e degli automatismi
stipendiali' (di cui all'articolo 9 commi 1 e 21, del
decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del
2010)".

"La misura, per chi ogni giorno è chiamato a salvaguardare la
sicurezza dei cittadini e di tutto il Paese, è davvero colma",
affermano i sindacati che hanno promosso l'iniziativa di protesta.

Red/Nes

201601 set 11

MANOVRA: DOMANI POLIZIOTTI IN PIAZZA DAVANTI ALLA CAMERA =
(AGI) - Roma, 20 set - Domani alle 10 SIAP, SILP-CGIL, COISP e
ANFP saranno in Piazza Montecitorio per manifestare il dissenso
dei poliziotti nei riguardi di un Governo che con quest'ultima
manovra finanziaria ha saputo prevedere ulteriori tagli alle
risorse destinate alla sicurezza del Paese piuttosto che
investimenti e che ha oltremodo offeso la specificita' del loro
lavoro non prevedendo a tal riguardo alcun sostegno economico
ma tutt'altro. 600 milioni di euro che si vanno ad aggiungere
al miliardo e 650mila gia' tagliato in precedenza sono cifre
insostenibili per i poliziotti. Se a cio' si aggiunge la
volonta' di non mantenere fede agli impegni presi in tema di
riordino delle carriere del personale del Comparto Sicurezza ed
al disinteresse verso l'obbligo di emanare il previsto DPCM
finalizzato a consegnare ai poliziotti, per l'anno 2011, gli
"assegni una tantum" quali misure perequative del "blocco degli
assegni di funzione e degli automatismi stipendiali" di cui
all'articolo 9 commi 1 e 21, del decreto-legge n. 78 del 2010,
convertito dalla legge n. 122 del 2010, si comprendera' come la
misura sia davvero colma per chi ogni giorno e' chiamato a
salvaguardare la sicurezza dei cittadini e di tutto il
Paese.(AGI)
Mal
201610 SET 11

NNNN
 

MANOVRA: PROTESTA SINDACATI POLIZIA DOMANI DAVANTI A MONTECITORIO =
'LA MISURA E' DAVVERO COLMA PER CHI SALVAGUARDA LA SICUREZZA DEL
PAESE'

Roma, 20 set. (Adnkronos) - I sindacati di polizia Siap,
Silp-Cgil, Coisp e Anfp saranno domani alle 10 davanti a palazzo
Montecitorio "per manifestare il dissenso dei poliziotti nei riguardi
di un governo che con quest'ultima manovra finanziaria ha saputo
prevedere ulteriori tagli alle risorse destinate alla sicurezza del
Paese, piuttosto che investimenti, e che ha oltremodo offeso la
specificita' del loro lavoro, non prevedendo alcun sostegno
economico".

Denunciano i sindacati: "Si tratta di 600 milioni di euro che si
vanno ad aggiungere a 1 miliardo e 650.000 euro gia' tagliati in
precedenza, cifre insostenibili per i poliziotti. Se a cio' si
aggiunge la volonta' di non mantenere fede agli impegni presi in tema
di riordino delle carriere del personale del comparto sicurezza e al
disinteresse verso l'obbligo di emanare il previsto decreto
finalizzato a consegnare ai poliziotti, per l'anno 2011, gli assegni
'una tantum' quali misure perequative del blocco degli assegni di
funzione e degli automatismi stipendiali, si comprende come la misura
sia davvero colma per chi, ogni giorno, e' chiamato a salvaguardare la
sicurezza dei cittadini e di tutto il Paese".

(Sin/Ct/Adnkronos)
20-SET-11 14:55

NNNN
 
MANOVRA: SINDACATI POLIZIA DOMANI IN PIAZZA CONTRO GOVERNO
MANIFESTAZIONE A ROMA DI SIAP, SILP-CGIL, COISP E ANFP
(ANSA) - ROMA, 20 SET - I poliziotti scendono nuovamente in
piazza contro la manovra economica e contro ''la confusione e la
superficialita' del governo''. La manifestazione, indetta dai
sindacati Siap, Silp-Cgil, Coisp e Anfp, si terra' domani
mattina davanti a Montecitorio.
Il governo, affermano i sindacati, ''con quest'ultima manovra
finanziaria ha previsto ulteriori tagli alle risorse destinate
alla sicurezza del Paese piuttosto che investimenti e ha
oltremodo offeso la specificita' del loro lavoro non prevedendo
a tal riguardo alcun sostegno economico''. Un taglio di 600
milioni di euro, sottolineano, ''che si vanno ad aggiungere al
miliardo e 650mila gia' tagliato in precedenza: cifre
insostenibili per i poliziotti''.
Ma se ''a tutto questo - concludono le organizzazioni
sindacali - si aggiunge la volonta' di non mantenere fede agli
impegni presi in tema di riordino delle carriere del personale
del comparto sicurezza ed al disinteresse verso l'obbligo di
emanare il previsto decreto finalizzato a consegnare ai
poliziotti, per l'anno 2011, gli assegni una tantum quali misure
perequative del 'blocco degli assegni di funzione e degli
automatismi stipendiali', si comprendera' come la misura sia
davvero colma per chi ogni giorno e' chiamato a salvaguardare la
sicurezza dei cittadini e di tutto il paese''. (ANSA).

COM-GUI
20-SET-11 18:15 NNNN

Caso N.O.C.S. intervista al Segretario Nazionale Claudio Giardullo

“La sicurezza dei cittadini non si garantisce con i tagli”. Protestano gli operatori di polizia

fonte


Roma - La sicurezza non si garantisce con proclami e tagli, e per di più con una struttura organizzativa inadeguata ai tempi. Questa, in sostanza, la denuncia di coloro i quali sono quotidianamente chiamati a tutela dei cittadini e difendere la legalità.
Gli operatori del settore, in testa il sindacato di polizia Silp-Cgil cui aderiscono in oltre 10.000, da tempo manifestano e denunciano in ogni occasione, dalla Capitale fino ad Arcore, con dimostrazioni e presidi informativi, la preoccupante situazione in cui sono costretti a lavorare, e che tocca tutti gli ambiti di competenza. A Roma, in particolare, dove si concentrano questioni su questioni, aggravate dalla costante riduzione dei fondi destinati al comparto, culminata nella manovra governativa di agosto.
‹‹La situazione è paradossale – attacca Vittorio Berti della Segreteria provinciale del Silp-Cgil di Roma – al taglio delle risorse di 1 miliardo di euro già operato, se ne prevedono entro il 2014 altri 2: il 30% del bilancio del ministero dell’Interno››.
Anche durante il recente sciopero generale il Segretario nazionale Giardullo ha affermato che ‹‹tagliando continuamente le risorse, oggettivamente si riduce il potenziale per garantire un alto livello di legalità››, ma quali sono i punti più critici?
Berti: “L’elenco è triste. Le auto in servizio sono poche, spesso ci sono difficoltà per la riparazione. A Roma il reparto mobile nel 2000 poteva contare su oltre 1.100 operatori, oggi siamo invece a circa 600 con la conseguenza che operatori normalmente impiegati nelle attività di controllo del territorio vengono impiegati in servizi di ordine pubblico. I rifornimenti di benzina limitati, e quindi la sorveglianza del territorio ed il suo controllo – la prevenzione e prontezza di intervento che per noi è essenziale, poi la repressione che è la fase ultima – ha un’area sempre più circoscritta e magari si ripiega su semplici postazioni fisse. Poi, la formazione dei nostri operatori, che è fondamentale, è a rischio. Un esempio: si calcola che solo a Roma 15.000 agenti non si esercitano con regolarità a sparare. E a Roma non esiste un poligono all’aperto funzionante”.
Aggiunge Gianfranco Pacciani, della Segreteria regionale Silp-Cgil del Lazio: ”Nella nostra regione c’è carenza di pattuglie della Polizia Stradale. Di fatto non ci sono autoradio per le strade fuori dai capoluoghi di ogni provincia dopo le 20.00”.
Quanto i tagli incidono sugli organici e l’organizzazione della struttura, non più adeguata ai tempi, come sostenete?
Berti: “Il nesso è stretto. Innanzitutto sul personale: meno fondi significa più restrizioni operative e meno uomini impegnati nell’attività investigativa. Il blocco del turn over, che durerà almeno fino al 2014, comporta una grave carenza di organico: per cinque operatori che vanno in pensione se ne assume uno solo. E ciò si collega anche all’aumento dell’età media dei poliziotti: 47 anni. Parlando della Capitale, poi, abbiamo un modello organizzativo fermo alla Roma degli anni ’70-’80, con popolazione, composizione sociale, quartieri – si pensi al sorgere di quelle che sono vere città periferiche – totalmente diversi. Questura e commissariati sono sotto organico del 30% con fortissimi squilibri di presenza territoriale: 1 poliziotto ogni 216 abitanti in centro, contro per esempio 1 ogni 2.200 nell’area Casilina-Tor Bella Monaca”.
Nel 2010, tra le proteste, si chiuse il commissariato proprio in quel quartiere, uno tra i più problematici, mentre ne sono presenti ben sette nella città storica, che risulta tra le zone più presidiate, anche per la presenza degli organi costituzionali.  
Pacciani.:”Io ero presente quando è successo questo. Molti cittadini e commercianti erano sgomenti mentre una soluzione si poteva e si doveva trovare. E’ da dire che le periferie sono sguarnite, e non riusciamo in condizioni simili ad affrontare adeguatamente i problemi: la poca presenza e percorrere limitatamente il territorio favorisce la microcriminalità notturna, specie i furti negli appartamenti”.
Berti:” Tra le nostre proposte vi è quella innanzitutto di avere un solo commissariato in ogni  Municipio, così da redistribuire le forze ed il loro potenziamento. Poi la riduzione delle scorte, e ridestinare il personale ai reparti a vocazione prettamente operativa. Infatti, per le scorte alle personalità a Roma si impegnano molte più autovetture che quelle dedicate al controllo del territorio”.
Voi avete contestato le cifre dell’annunciato incremento di volanti da parte del Ministro dell’Interno, ritenuto solo nominale.
Berti: “Per le squadre volanti si tratta di un altro caso di una gestione che si svolge senza fondi, dove uomini e mezzi semplicemente vengono spostati e ‘ribattezzati’. Il Ministro Maroni ha annunciato la crescita del loro numero, ma in realtà, sono state semplicemente ‘aggiunte’ a queste le auto dei commissariati, che hanno tutt’altra funzione sul territorio. A questo proposito, proprio per l’espansione della metropoli il Silp ritiene non più funzionale l’esistenza di un unico punto da dove partono tutte le volanti: adesso, per raggiungere la destinazione di competenza le volanti, distanti fino a 40 km, impiegano tempo e benzina. La nostra proposta è quella di suddividere la città in quattro zone con relative strutture; aumenterebbero efficienza e capacità di intervento. Vi sono problemi anche il controllo dall’alto: per il carburante e manutenzione dei nostri elicotteri”.
Cos’è accaduto ai poliziotti di quartiere, lanciati in grande stile?
Berti:” Per la città di Roma erano previste 180 pattuglie (ognuna composta da 2 operatori) appositamente preparati. Poi sono stati dislocati per altre necessità: personale formato e non utilizzato. Uno spreco. Oggi vengono impiegate non più di 9 pattuglie”.
Quale la situazione generale e cosa proponete per la razionalizzazione? E il coordinamento degli interventi?
Pacciani: “Ci preoccupa la distrazione di personale dall’attività investigativa, impegnandolo nelle funzioni più diverse. Poi c’è altro che esemplifica in quali condizioni operiamo: non vengono pagati gli straordinari; quando si avanza di carriera gli stipendi restano bloccati; le spese per le missioni sono rimborsate anche dopo un anno, anticipate di tasca propria da noi. Mancano le divise e spesso si è costretti ad acquistarle”.
Berti:” Resta irrisolto il coordinamento delle diverse forze.  Esempio classico: all’estero esiste il numero unico di emergenza, in Italia no. Due cittadini possono telefonare, per uno stesso evento a polizia e carabinieri che magari intervengono in contemporanea, distogliendoci da un altro intervento, da qui la necessità di razionalizzare e unificare le sale operative, un intervento che farebbe risparmiare sul personale e sulle spese. Analogo discorso si potrebbe fare per alcuni reparti investigativi, DIA, ROS, SCICO, SCO, con medesime competenze e che a volta indagano sullo stesso filone investigativo”.
Pacciani: “Razionalizzando si concentrerebbero gli sforzi, già significativi, e si possono ottenere maggiori risultati operativi. Tanto più se pensiamo al Lazio che, per esempio, è diventata la regione con il maggior numero di beni sequestrati alla criminalità. Comunque le scarse risorse ed i tagli governativi che mortificano le professionalità certo non aiutano a discutere sulle soluzioni più adeguate”.
(Intervista di Roberto Pagano)

NOCS, gaffe del Viminale via il capo dell'indagine sugli abusi si riparte da zero


lunedì 19 settembre 2011

L. ELETTORALE: APPELLO 64 COSTITUZIONALISTI, FIRMATE REFERENDUM

L. ELETTORALE: APPELLO 64 COSTITUZIONALISTI, FIRMATE REFERENDUM =
(AGI) - Roma, 19 set. - Sessantaquattro costituzionalisti hanno
firmato un appello pubblico per il referendum di abrogazione
della legge elettorale. A quanto riferito da un comunicato
l'iniziativa, promossa da Andrea Morrone e Renato Balduzzi, e'
stata sottoscritta tra gli altri da Valerio Onida, Alessandro
Pace, Federico Sorrentino, Sergio Bartole e Augusto Barbera,
oltre che da moltissimi costituzionalisti delle generazioni
piu' giovani.
"Il sistema politico italiano sembra essere in stallo,
mentre la questione morale e la crisi economica scuotono il
nostro Paese e ne scalfiscono le basi di convivenza civile", si
legge nell'appello. In questa situazione "i sottoscritti
professori universitari ordinari di diritto costituzionale e di
diritto pubblico avvertono su se stessi l'onere etico di non
tacere e di invitare i cittadini elettori a manifestare, nelle
forme democratiche, la loro indignazione".
Per questo, hanno insistito, "sentiamo di non poter perdere
l'occasione data dalla raccolta di firme per un referendum
abrogativo della legge elettorale vigente per Camera e Senato,
che e' stata non casualmente qualificata dai suoi stessi
promotori come una 'porcata'. E forse davvero il vocabolario
italiano non conosce parole piu' eleganti per qualificare una
legge che spezza il rapporto tra elettori ed eletti,
sostituisce a questi ultimi un Parlamento di 'nominati',
impedisce all'elettore qualunque scelta razionale e consapevole
dei suoi rappresentanti".
Dunque i referendum "costituiscono un'occasione imperdibile
per ridare base e senso al nostro sistema politico, stimolando
il Parlamento a compiere il suo dovere di dotare l'Italia di
una legge elettorale all'altezza della Costituzione e della
dignita' del popolo italiano. Ci sentiamo pertanto di invitare
i cittadini elettori, quale che sia il loro orientamento
politico-partitico, a firmare, entro il 25 settembre, le due
richieste di referendum elettorale". (AGI)
Com/Sab
191245 SET 11

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REFERENDUM: COMITATO, 64 COSTITUZIONALISTI ADERISCONO

REFERENDUM: COMITATO, 64 COSTITUZIONALISTI ADERISCONO

(ANSA) - ROMA, 19 SET - ''Grande adesione ha avuto, tra i
professori ordinari di diritto costituzionale e diritto
pubblico, l'appello a firmare le richieste di referendum
elettorale volte a ripristinare i collegi uninominali e a
stimolare il Parlamento a dare al Paese una legge elettorale di
qualita'. Sono infatti finora 64 i costituzionalisti che hanno
firmato per il referendum e dato la propria piena adesione
all'iniziativa''. Lo rende noto con un comunicato il comitato
promotore per il referendum.
L'appello e stato promosso da Andrea Morrone e Renato
Balduzzi e firmato, tra gli altri, da Valerio Onida, Alessandro
Pace, Federico Sorrentino, Sergio Bartole e Augusto Barbera,
oltre che da moltissimi costituzionalisti delle generazioni piu'
giovani. (ANSA).

CSS
19-SET-11 12:52 NNNN

Bersani: e Berlusconi rimane li', neppure il fascismo...

Bersani: e Berlusconi rimane li', neppure il fascismo...
E sulla legge elettorale: serve subito la riforma

ROMA - Pier Luigi Bersani paragona la situazione di stallo creata
dalle mancate dimissioni del premier alla caduta di Mussolini, il
25 luglio del 1943. Partecipando a un seminario sui partiti e la
costituzione, il leader del Pd si chiede "Ci rendiamo conto del
perche' siamo finiti in una situazione in cui tutto il mondo
chiede le dimissioni di Berlusconi e lui non le da'? Perche' li'
non c'e' un partito ma un predellino e un padrone, che s'e' fatto
una legge elettorale dove non c'e' autonomia" e siccome "non
siamo in Spagna, dove c'e' Zapatero" e "non siamo neppure al gran
consiglio del fascismo che si e' riunito straordinariamente per
dire passiamo la palla al re, lui rimane li'".
Poi il segretario del Pd passa a parlare della riforma della
legge elettorale: "Ci vuole assolutamente e noi abbiamo un'ottima
proposta", ha detto, "ma ho qualche dubbio che nel centrodestra
ci sia stato un ripensamento notturno cosi' rapido" sul
porcellum. Il Pd continuera' a dimostrarsi "amichevole" sul
referendum abrogativo e si augura "che venga il momento in cui il
tema elettorale sia enunciato dal centrodestra non solo in chiave
tattica".
19 settembre 2011


18:14 19-09-11

NNNN