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mercoledì 18 marzo 2020

Articolo: Dieci app di videochiamate per restare vicini durante la quarantena

In Italia, prima della quarantena, le videochiamate non erano poi così diffuse, nonostante nel 2005 la Tre di allora avesse tartassato i telespettatori con il "videochiamami" di Valeria Marini e Claudio Amendola. Ma in questi giorni di isolamento, con famiglie, innamorati e amici separati per il ...

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Articolo: Coronavirus, 83 morti in Liguria

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Articolo: "State a casa, ora basta": il video del sindaco spopola

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Coronavirus: Decaro, video assembramenti inviati Procura

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020 21.10.42

Coronavirus: Decaro, video assembramenti inviati Procura

ZCZC3374/SXA OBA27951_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB Coronavirus: Decaro, video assembramenti inviati Procura 'Come presidente Anci chiesto a Governo inasprimento sanzioni' (ANSA) - BARI, 18 MAR - "Tutti i video di assembramenti sono nelle mani della Procura". Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante una diretta Facebook sull'emergenza coronavirus. Nel comunicare i dati dei controlli in citta' da parte della Polizia locale nei confronti di coloro che sono in giro (1209 persone identificate, 52 delle quali denunciate), il sindaco ha detto che i video che negli ultimi giorni hanno immortalato gruppi di persone in diversi quartieri della citta' sono stati trasmessi all'autorita' giudiziaria. E rivolgendosi "alle mogli di chi esce per andare a giocare a carte", le ha invitate a "lasciare i mariti fuori casa". Per scoraggiare chi esce senza motivo violando il decreto sull'obbligo di limitare gli spostamenti, Decaro ha aggiunto di aver "chiesto al Governo, come presidente dell'Anci, di inasprire la sanzione. Abbiamo proposto una multa salata per chi esce di casa senza autorizzazione". (ANSA). YB2-BU 18-MAR-20 21:10 NNNN

Coronavirus: circolare Roma vieta in panifici la pizza farcita =

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020 19.28.02


Coronavirus: circolare Roma vieta in panifici la pizza farcita =

(AGI) - Roma, 18 mar. - I laboratori di panificazione di Roma possono realizzare "pane, grissini" ma anche "pizze e focacce sia bianche (semplici o condite con olio e rosmarino) sia rosse (condite al pomodoro ed olio)". E poi dolci ma solo di "pasticceria secca". Ma non possono produrre "la pizza condita e farcita diversamente". Puo' sembrare forse una regolamentazione eccessivamente dettagliata in questi giorni di emergenza legati alla prevenzione dal coronavirus, ma nei giorni scorsi uno dei vice comandanti della Polizia Locale del Campidoglio ha precisato queste disposizioni in una circolare esplicativa. Il testo prevede un paragrafo dedicato ai laboratori di panificazione. Il testo fornisce una interpretazione uniforme alle norme piu' generiche dei giorni scorsi che dispongono regole temporanee per le attivita' di somministrazione del cibo e da asporto. Di fatto alla base del provvedimento, a quanto si apprende, c'e' la volonta' di impedire assembramenti di fronte ai forni notturni non consentendo che si trasformino in una alternativa alle tradizionali pizzerie da asporto. Il provvedimento e' comunque una circolare che non prevede sanzioni nel caso di inottemperanza delle disposizioni. (AGI) Rmy/Cop 181926 MAR 20 NNNN

CORONAVIRUS. ORDINE FARMACISTI BARI E BAT: SANZIONI A CHI SPECULA

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020 19.29.34

CORONAVIRUS. ORDINE FARMACISTI BARI E BAT: SANZIONI A CHI SPECULA

DIR3783 3 CRO 0 RR1 N/POL / DIR /TXT CORONAVIRUS. ORDINE FARMACISTI BARI E BAT: SANZIONI A CHI SPECULA D'AMBROSIO LETTIERI INTERVIENE DOPO DENUNCIA A CARICO FARMACISTA ANDRIA (DIRE) Bari, 18 mar. - L'ordine dei Farmacisti Bari e Bat "rapportandosi con le competenti autorita' di polizia, accertera' di quanti assumono comportamenti contrari all'etica e alla missione stessa del farmacista, alla cui competenza il cittadino si affida con fiducia e da cui non si aspetta di essere tradito. I responsabili di siffatti comportamenti saranno sottoposti alle sanzioni disciplinari del caso". È quanto dichiara il presidente dell'ordine Luigi d'Ambrosio Lettieri in merito alle ipotesi di comportamenti speculativi da parte di alcuni farmacisti che, in queste ore di emergenza, si sarebbero resi protagonisti "di atti disdicevoli per il decoro professionale e potenzialmente rilevanti penalmente, relativi al rincaro dei prezzi dei dispositivi di protezione individuale e di altri prodotti". L'ultimo episodio riguarderebbe Andria. "Non e' possibile immaginare cosa piu' indegna che speculare sul dolore e la fragilita' delle persone. Sempre, e tanto piu' durante un'emergenza sanitaria che di fatto rende le persone piu' vulnerabili e moltiplica le necessita' - continua d'Ambrosio Lettieri - Se poi ad approfittare di questa fragilita' e' proprio chi, invece, dovrebbe difendere un bene primario come la salute, tutelato anche dalla nostra Costituzione, si capisce come lo sprezzo dell'opinione pubblica sia profondo e totale". In proposito, il presidente dell'Ordine di Bari e Bat ribadisce che "speculare sulla vendita di prodotti di prima necessita' (mascherine, gel disinfettanti, eccetera) integra il reato di cui all'articolo 501 bis del Codice penale, che punisce chiunque, nell'esercizio di qualsiasi attivita' produttiva o commerciale, compie manovre speculative in modo da alterare il mercato interno, con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822". (Adp/ Dire) 19:26 18-03-20 NNNN

Coronavirus: da Codogno a Palermo, ha violato isolamento =

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020 19.30.02

= Coronavirus: da Codogno a Palermo, ha violato isolamento =

(AGI) - Palermo, 18 mar. - Un uomo, giunto da Codogno a Palermo il 9 marzo scorso, e' stato fermato nel tardo pomeriggio a Palermo dalla polizia municipale nella zona di viale Strasburgo del capoluogo siciliano. L'uomo, un cinquantenne domiciliato a Palermo, si era recato ad inizio di marzo in Lombardia, segnatamente nel comune-focolaio del coronavirus in provincia di Lodi. Avrebbe dovuto trovarsi, rientrato nell'isola, in stato di isolamento fiduciario fino al 23 marzo prossimo. Agli agenti, impegnati in una operazione di controllo, ha spiegato di esseri allontanato dal domicilio per dar da mangiare ad un cane randagio della zona. L'uomo e' stato accompagnato al proprio domicilio e denunciato per la violazione dell'art 650 del Codice penale. (AGI) Mrg 181929 MAR 20 NNNN

Viaggiare al tempo di COVID-19: odissea tra Tokyo e Bologna

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020 20.07.52


Viaggiare al tempo di COVID-19: odissea tra Tokyo e Bologna

Viaggiare al tempo di COVID-19: odissea tra Tokyo e Bologna 100 ore tra aerei e treni, e apparentemente nessun check temperatura Roma, 18 mar. (askanews) - Tokyo-Milano, e poi Milano-Bologna. E' un viaggio lungo e faticoso in tempi normali. Ma nell'epoca del coronavirus, può diventare un'Odissea. Così Marco Taddia, un tecnico commerciale abituato a viaggiare tra Italia e Asia orientale, appena rientrato dal Giappone, ha raccontato ad askanews com'è stato complicato il suo rientro in Emilia. Aerei non più disponibili, treni cancellati, folla in attesa di prendere un qualsiasi convoglio che riporti a casa, assenza di informazione da parte delle autorità, alberghi chiusi. Nello stesso tempo, però, un'apparente mancanza di controlli sulla questione più importante: lo stato di salute del viaggiatore, la presenza o meno di quei sintomi che potrebbero suggerire un contagio da COVID-19. Taddia era in Giappone per lavoro e sarebbe dovuto tornare in Italia il 27 marzo. Ma, alla luce della situazione, decide di accelerare la partenza. Fortunatamente riesce, tramite agenzia di viaggio, ad anticipare il volo al 13 marzo. Solo che l'originaria tratta Tokyo-Parigi-Bologna è trasformata in una più bizzarra Tokyo-Parigi-Amsterdam-Bologna, perché il Parigi-Bologna è cancellato. Comunque, da un Giappone dove la vita procede "abbastanza normalmente anche se lentamente chiudono scuole inferiori e luoghi turistici", Taddia si imbarca su un volo per Parigi. Apparentamente senza che gli vengano fatti controlli della temperatura corporea. O quanto meno "non mi pare di averlo notato prima dell'immigrazione", dice. Atterrato a Parigi, altrettanto, non gli viene effettuato, o almeno così pare, il check sulle condizioni fisiche che ci si attenderebbe. "Mi hanno fatto solo il controllo passaporto, non ho passato una zona di canalizzazione per il controllo della temperatura, ma erano le 4.40 e forse non l'ho notato anche se ho provato a cercarlo", racconta. E, come ulteriore brutta sorpresa, gli arriva "un SMS della KLM-Air France che annuncia la cancellazione dell'Amsterdam-Bologna". Ciononostante, gli viene comunque consigliato di andare ad Amsterdam, semplicemente perché il volo è confermato. Una scelta che l'avrebbe allontanato, non avvicinato a casa. A questo punto, in mancanza anche della possibilità di avere informazioni istituzionali - i numeri della Farnesina "erano occupati, quello di Roma, l'Ambasciata e il Consolato a Parigi avevano la segreteria" - decide di fare di testa sua. Va alla stazione con la speranza di prendere un treno per Milano. "Sabato alla Gare de Lyon c'era un macello di studenti e italiani che hanno preso il biglietto all'ultimo e sono rimasto senza. Lo stesso giorno la SNCF aveva cancellato il treno delle 6.30 quindi sono partiti solo quello delle 10.40 e delle 14.40", racconta. E' così costretto a restare a Parigi, prendendo un hotel vicino alla stazione. "Domenica hanno cancellato anche quello delle 10.40 lasciando solo quello delle 14.40", racconta ancora Taddia, che ha documentato anche sul suo canale YouTube l'esperienza. E, quindi, deve trascorrere ancora un giorno in attesa di poter prendere un treno, e mangiando un sandwich preconfezionato, perché ormai i ristoranti e bar sono chiusi. Infine, lunedì alle 14.40, ha la fortuna di imbeccare l'ultimo convoglio possibile, prima che il presidente francese Emmanuel Macron dichiari il blocco. "Il personale di terra del SNCF ha detto a tutti di salire sul mio treno anche senza biglietto", racconta Taddia. "I tornelli della Gare de Lyon, in cui devi passare il qrcode erano tutti aperti" e il treno era carico anche di "gente che aveva il biglietto per il giorno dopo e aveva a quel punto capito che non sarebbe partito". Anche in questo caso, però, apparentemente nessun controllo della temperatura in ingresso al treno. E né ce ne sono sul convoglio - dove ovviamente non controllano neanche i biglietti - o all'arrivo a Milano, dove pure incrocia i militari. L'impressione all'arrivo a Milano, da una città come Tokyo, per Taddia è pesante. "Strade deserte, luci accese ma nulla. La piazza davanti a Milano centrale con militari, polizia e carabinieri e nulla. È stato inquietante, da film apocalittico, davvero", racconta. Taddia ha prenotato un albergo con una piattaforma online, prenotazione confermata. Ma, quando ci arriva, prende atto che è chiuso. Per fortuna trova un hotel che solitamente ospita anche persone che fanno terapie e lì riesce a prendere una stanza. Al mattino, a Milano Centrale, per accedere ai binari subisce l'unica richiesta di autocertificare i motivi del suo spostamento. Dopo sale su un treno per l'Emilia e, arrivato a casa dopo un'esperienza di viaggio che gli ha ricordato - dice - "il racconto che ascoltavo dal nonno sul suo ritorno dalla guerra", si mette in auto-isolamento volontario. Doveva arrivare a casa in una ventina di ore, ce ne ha messe quasi 100. Mos 20200318T200746Z

CORONAVIRUS: PUGNO DI FERRO SINDACO MESSINA, FIRMATA ORDINANZA 'ANTI-PASSEGGIO' =

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020 20.12.05

CORONAVIRUS: PUGNO DI FERRO SINDACO MESSINA, FIRMATA ORDINANZA 'ANTI-PASSEGGIO' =

ADN2407 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RSI CORONAVIRUS: PUGNO DI FERRO SINDACO MESSINA, FIRMATA ORDINANZA 'ANTI-PASSEGGIO' = Palermo, 18 mar. (Adnkronos) - Nell'ambito delle misure per contrastare la diffusione del Coronavirus arriva a Messina l'ordinanza anti-passeggio. A firmarla nel pomeriggio, dopo averla annunciata ieri sera, è il sindaco della città dello Stretto, Cateno De Luca. Un pugno di ferro, quello del primo cittadino, che nei giorni scorsi aveva già fatto parlare di sé con il coprifuoco imposto in città. Adesso le nuove disposizioni che vietano di passeggiare e fare attività sportiva sul lungomare, sulle piazze, nelle strade e nei villaggi cittadini. E per far rispettare le nuove stringenti regole il primo cittadino si spinge anche a chiedere l'impiego dell'esercito.  "Ci vuole una stretta perché i riscontri in nostro possesso, grazie a un attento monitoraggio effettuato dalla Polizia municipale - spiega De Luca -, ci dicono che in alcune zone della città non è percepita la situazione d'emergenza che sta vivendo l'intero Paese". I vigili urbani effettueranno i controlli e per i trasgressori scatterà sia la denuncia per violazione del Dpcm sia una sanzione amministrativa fissa di 450 euro. Il divieto di attività all'aperto è esteso anche alle spiagge e ai torrenti.  (segue) (Loc/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 18-MAR-20 20:12 NNNN

Carceri: sindacati polizia penitenziaria Lazio,urgono mascherine =

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020 20.13.30


Carceri: sindacati polizia penitenziaria Lazio,urgono mascherine =

(AGI) - Roma, 18 mar. - I sindacati di polizia penitenziaria (Sappe, Osapp, Uilpa, Sinappe, Uspp, FnsCisl, Cnpp), parlando a nome dei colleghi che lavorano in prima linea nelle carceri del Lazio e presso i Nuclei traduzioni e piantonamenti, denunciano "la totale mancanza di mascherine del tipo FFP2/FFP3 oltre che di disinfettante che provoca grossi problemi alla gestione di tali servizi". Da qui la richiesta "al Provveditore Regionale del Lazio Abruzzo Molise (PRAP LAM) e per conoscenza anche alla Protezione civile di intervenire con urgenza considerando l'importanza di quanto necessario per proteggersi dalla COVID-19 che coinvolgerebbe anche la stessa popolazione detenuta". "Non possiamo pensare - si legge in una nota - che per le circa 5000 mila operatori di polizia Penitenziaria e della dirigenza e operatori presenti nelle regioni di competenza PRAP LAM a contenere la gravissima emergenza si possa tollerare ancora per qualche giorno tale mancanza, con la possibilita' che gli stessi iniziano a dover riconsiderare la propria continuita' operativa. Infatti nulla si muove dal DAP e tanto meno da via Arenula e che le tante annunciate 100 mila mascherine sembra essersi ridotte a 2300 pezzi che non coprirebbe nemmeno meta' regione Lazio per un giorno. Le stesse dovrebbero essere sostituire ogni 6/8 ore e non ogni settimana come sta accadendo o addirittura utilizzare quelli di tipo chirurgico che andrebbero cambiate ancora prima". (AGI) Cop 182012 MAR 20 NNNN