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mercoledì 6 novembre 2024

Cremlino: ora Usa possono cambiare politica su Ucraina

MERCOLEDÌ 06 NOVEMBRE 2024 10.54.15

Cremlino: ora Usa possono cambiare politica su Ucraina



Cremlino: ora Usa possono cambiare politica su Ucraina Cremlino: ora Usa possono cambiare politica su Ucraina Ma bisognerà aspettare l'insediamento a gennaio Roma, 6 nov. (askanews) - Gli Stati Uniti sono in grado di cambiare la direzione della loro politica estera nei confronti dell'Ucraina, ma se ciò avverrà lo sapremo solo a gennaio, ha affermato mercoledì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Gli Stati Uniti sono in grado di cambiare la traiettoria della loro politica estera. Ma se ciò avverrà e come, in tal caso, lo vedremo dopo gennaio", ha detto Peskov ai giornalisti. È impossibile porre fine al conflitto ucraino in un giorno, ha aggiunto il portavoce. Le dichiarazioni di Trump sulla pace dopo la sua vittoria alle elezioni statunitensi potrebbero cambiare dopo che assumerà l'incarico di Presidente dello Studio Ovale, ha affermato Peskov. (Segue) vgp 20241106T105356Z  



MERCOLEDÌ 06 NOVEMBRE 2024 10.54.15

Cremlino: ora Usa possono cambiare politica su Ucraina -2-

Cremlino: ora Usa possono cambiare politica su Ucraina -2- Cremlino: ora Usa possono cambiare politica su Ucraina -2- Roma, 6 nov. (askanews) - "Sì, questa affermazione è piuttosto importante, ma ora dopo la vittoria, in realtà, preparandoci a entrare nello Studio Ovale o entrando nello Studio Ovale - a volte le dichiarazioni [dopo] assumono un tono diverso, e quindi diciamo che analizziamo attentamente tutto, osserviamo tutto e trarremo conclusioni su parole specifiche e passi concreti", ha aggiunto Peskov. Gli Stati Uniti stanno alimentando il conflitto ucraino, pur essendo in grado di contribuire alla sua fine, ha concluso Peskov. vgp 20241106T105403Z  

MERCOLEDÌ 06 NOVEMBRE 2024 09.54.13 Hamas, 'cieco sostegno degli Usa a Israele deve finire' Hamas, 'cieco sostegno degli Usa a Israele deve finire' (ANSA-AFP) - GAZA, 06 NOV - Il "cieco sostegno" degli Stati Uniti a Israele "deve finire": lo ha detto un funzionario di Hamas all'agenzia di stampa Afp alla luce della vittoria di Donald Trump. (ANSA-AFP).

Tar 2024- Il sindacato dei Carabinieri ha denunciato una condotta antisindacale riguardante il trasferimento di alcuni membri del personale. In genere, queste denunce possono riguardare situazioni in cui i trasferimenti sono considerati punitivi o in violazione dei diritti sindacali dei lavoratori. Quando un sindacato presenta tali denunce, solitamente chiede un intervento da parte delle autorità competenti per garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati e che le decisioni di trasferimento siano motivate e giustificate. Tali situazioni possono anche comportare richieste di chiarimenti e di revisione delle procedure interne relative ai trasferimenti e alla gestione del personale.

 


 

INAIL 2024-“Prevenzione e protezione dall’esposizione al radon nei luoghi di lavoro secondo la normativa vigente” https://t.me/newspertutti/15206

 

CGUE 2024- Coinvolgimento dei lavoratori- Privazione dei diritti dei lavoratori in materia dicoinvolgimento- https://t.me/newspertutti/16665

 

CGUE 2024-Previdenza sociale dei lavoratori migranti – Liberacircolazione delle persone – Parità di trattamento https://t.me/newspertutti/16664

 

CGUE 2024-Contratti di lavoro a tempo determinato nelsettore pubblico – Dipendente pubblico ad interim – Prevenzione degli abusi https://t.me/newspertutti/16663

 

martedì 5 novembre 2024

Cassazione: il deposito delle principali sentenze del giorno

 


Banche dati e sicurezza,De Vita (Eurispes), rischi sottovalutati

MARTEDÌ 05 NOVEMBRE 2024 11.13.39

Banche dati e sicurezza,De Vita (Eurispes), rischi sottovalutati




Banche dati e sicurezza,De Vita (Eurispes), rischi sottovalutati 'Pa amministrano mole dati sensibili ma poca difesa interna' (ANSA) - ROMA, 05 NOV - "Pubbliche amministrazioni e società private amministrano o raccolgono nelle loro banche dati una mole straordinaria e crescente di informazioni ad elevatissima sensibilità e criticità. Informazioni riguardanti gli aspetti più delicati della vita dei cittadini e delle imprese: dati sanitari, giudiziari, economico-finanziari, bancari e creditizi, dati di polizia inerenti alla vita personale, dati amministrativi per l'accesso ai servizi e alle erogazioni pubbliche. E mentre nel tempo è cresciuta e sta crescendo la capacità di difesa (tecnica e comportamentale) dagli attacchi esterni al perimetro dell'organizzazione, non è altrettanto vero rispetto al rischio di compromissioni e dispersioni informative originanti dall'interno, da un dipendente o da un collaboratore che abbia privilegi di accesso e li devii per attività illegittime ed anche illecite". A scriverlo è il professor Roberto De Vita, presidente dell' Osservatorio Cybersecurity dell'Eurispes. "Di fronte al rischio che la patologia riguardi condotte interne, sono numerosi i casi che dimostrano la debolezza degli alert preventivi e della tempestività della scoperta, oltre che una scarsa propensione alla condivisione immediata con le autorità di vigilanza e l'autorità giudiziaria", riflette De Vita. "Ma il dato macroscopico riguarda l'ancora strutturale mancanza di monitoraggio capillare automatizzato degli accessi alle banche dati, che attraverso algoritmi riesca a costruire indici di rischio comportamentale che consentano poi di orientare selettivamente il controllo su specifici accessi e su specifiche condotte di dipendenti. Questa mancanza - osserva - non dipende da complessità tecniche, ma da una colpevole sottovalutazione del rischio, da una idea "proprietaria" dei dati raccolti e da una presunzione di insindacabilità del loro utilizzo "interno"". "La recente vicenda del Lgt. Striano in DNA racconta che la nostra vita economico-finanziaria si stratifica in una mole di dati capaci di incidere irrimediabilmente sulla nostra reputazione, mettendo insieme sia informazioni a noi note sia altre che nemmeno noi conosciamo: valutazioni positive, negative, di mero sospetto, spesso prive di effettiva verifica, fuori dal nostro controllo ma accessibili per altri e utilizzate anche per finalità di spionaggio politico, familiare, industriale, o anche per mero voyeurismo. A tutta questa complessità non è corrisposta né per consapevolezza, né per cultura, né per senso di responsabilità, né tantomeno per timore delle conseguenze, alcuna effettiva e concertata pianificazione e implementazione delle misure di prevenzione (alert preventivi, verifica del need-to-know, monitoraggi delle modalità di accesso, etc.). Infine, per l'esperto, "poiché spesso sono proprio i costi a frenare la prevenzione, devono essere previsti degli obblighi di spesa specifici, connessi al valore istituzionale dei dati o al fatturato delle aziende". (ANSA).