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domenica 30 marzo 2025
Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-01769 presentata da MAURIZIO GASPARRI mercoledì 19 marzo 2025, seduta n.287 GASPARRI, ZANETTIN, DAMIANI, DE ROSA, FAZZONE, GALLIANI, LOTITO, PAROLI, RONZULLI, ROSSO, SILVESTRO, TERNULLO, TREVISI - Al Ministro dell'interno - Premesso che: la Questura di Vicenza necessiterebbe del rinforzo organico del Commissariato di P.S. di Bassano del Grappa (Vicenza), rispetto al territorio di riferimento, 46 chilometri quadrati, e alla popolazione residente nei 53 comuni di riferimento, che contano più di 332.000 abitanti; infatti, al pari degli altri uffici di polizia, espleta competenza amministrativa di garanzia dell'ordine e la sicurezza pubblica, rilasciando autorizzazioni di polizia (armi, materiale esplodente, giochi e scommesse, commercio oro, passaporti, immigrazione) e pareri/informazioni alle autorità di pubblica sicurezza provinciali. Oltre alle competenze amministrative, il Commissariato dovrebbe anche costituire un presidio di prevenzione e controllo del territorio di Bassano per le intere 24 ore, estendendone gli effetti all'occorrenza anche nei comuni immediatamente confinanti (Cartigliano, Cassola, Marostica, Nove, Pove del Grappa, Romano d'Ezzellino, Tezze sul Brenta, Rosà e Valbrenta) per circa 74.000 abitanti;
sabato 29 marzo 2025
L'ordinanza della Cassazione n. 7826 del 24 marzo 2025 rappresenta una tappa significativa nella giurisprudenza italiana riguardo al divieto di fumo nei luoghi di lavoro e alle conseguenze disciplinari del suo mancato rispetto. La decisione sottolinea un principio fondamentale: la tolleranza del datore di lavoro nei confronti di comportamenti illeciti non giustifica né legittima tali comportamenti da parte dei dipendenti.
L'ordinanza n. 6345 del 10 marzo 2025 della Corte di Cassazione rappresenta un'importante pronuncia nel campo della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolare riguardo alle molestie e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale. La decisione si inserisce in un contesto giuridico e sociale in cui il rispetto per la diversità e la dignità personale è sempre più centrale.
Il caso dell'operaio fiorentino licenziato per le sue critiche ai superiori in una chat di WhatsApp solleva importanti questioni riguardo alla privacy e alla libertà di espressione nel contesto lavorativo. La decisione della Cassazione di reintegrare l'operaio, annullando il provvedimento di licenziamento, rappresenta un significativo intervento della giustizia a tutela dei diritti dei lavoratori.
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