>ANSA-FOCUS/ 'Lavrov caduto in disgrazia'. Ma il Cremlino nega Assenza al Consiglio di Sicurezza dopo la telefonata con Rubio (di Alberto Zanconato) (ANSA) - MOSCA, 07 NOV - Il Cremlino è dovuto intervenire per smentire le voci su una "caduta in disgrazia" del ministro degli Esteri Serghei Lavrov, diffuse da una testata indipendente russa con sede all'estero, il Moscow Times, dopo che il capo della diplomazia non era comparso ad un'importante seduta del Consiglio di Sicurezza nazionale mercoledì. "In queste notizie non c'è nulla di vero, Lavrov continua sicuramente a lavorare come ministro degli Esteri", ha affermato il portavoce Dmitry Peskov. In precedenza il quotidiano russo Kommersant aveva scritto che Lavrov aveva "concordato" con Vladimir Putin la sua assenza alla riunione di due giorni fa, durante la quale il presidente aveva ordinato al governo e ai servizi d'intelligence di valutare l'opportunità di avviare la preparazione di test nucleari nel caso li avviassero gli Usa. Il tutto dopo che, nei giorni precedenti, il Cremlino aveva annunciato che a guidare la delegazione russa al prossimo vertice del G20, in Sudafrica, in rappresentanza di Putin, sarà il vice capo dello staff presidenziale, Maxim Oreshkin. Mentre in simili appuntamenti precedenti era stato lo stesso Lavrov a partecipare. "Lavrov in disgrazia presso Putin?", ha titolato il Moscow Times un articolo in cui ipotizza che tra i due sarebbero sorti dissapori in seguito a una telefonata tra il ministro degli Esteri e il segretario di Stato Usa Marco Rubio, che secondo il Financial Times sarebbe stata "tesa" e avrebbe portato alla cancellazione di un vertice tra Putin e il presidente Usa Donald Trump, in precedenza annunciato a Budapest. Il capo della diplomazia di Mosca, secondo questa versione, avrebbe dato prova di "intransigenza", provocando l'insoddisfazione del capo del Cremlino. Un'ipotesi immediatamente rilanciata da media ucraini e qualche occidentale, oltre che dal canale Telegram russo Nezygar, che ha parlato di una "seria conversazione" fra Putin e Lavrov, citando fonti non identificate. Nei 21 anni da quando è diventato ministro degli Esteri, Lavrov, che ne ha 75 anni, non ha mai avuto apparenti scontri con Putin, che è al potere da 25. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, è tornata sull'articolo del Financial Times relativo alla conversazione fra Lavrov e Rubio per condannarlo come un "altro episodio della guerra ibrida condotta contro la Russia dall'Occidente collettivo, guidata dall'influenza anglosassone". La ricostruzione di FT, ha aggiunto Zakharova, è una "storia di fantasia" degna di Agatha Christie, creata apposta per seminare discordia. Sul terreno, mentre i russi affermano che continuano a stringere il cerchio intorno a migliaia di soldati ucraini assediati a Pokrovsk, nella regione di Donetsk, e a Kupyansk, in quella di Kharkiv, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che Mosca sta radunando truppe anche nei pressi di Vovchansk, sempre nell'oblast di Kharkiv, dove "la situazione potrebbe complicarsi". La Russia ha intanto continuato a bombardare infrastrutture energetiche delle regioni di Odessa, Kharkiv, Dnipropetrovsk e Zaporizhia, secondo il ministero dell'Energia. Nella regione meridionale di Kherson fonti ucraine denunciano l'uccisione di un uomo in un attacco russo e un bombardamento che ha colpito una fermata di autobus a Novovorontsovka, provocando due feriti. E in quella di Kharkiv la morte di una donna in un attacco di droni russi. (ANSA).
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venerdì 7 novembre 2025
- >>>ANSA/'Pechino accelera sugli armamenti',Kim lancia un missile
>>>ANSA/'Pechino accelera sugli armamenti',Kim lancia un missile Mosca: Pyongyang deve difendersi. Xi snobba il dialogo nucleare (di Antonio Fatiguso) (ANSA) - PECHINO, 08 NOV - La Cina accelera sugli armamenti, con "una nuova corsa". Le immagini satellitari, le mappe e le comunicazioni governative hanno fatto emergere "un'enorme impennata" nei siti di produzione missilistica: un'analisi della Cnn, sulle attività mandarine del 2020-25, ha rimarcato i piani di Pechino per "scoraggiare" le forze armate Usa e "affermare il dominio nella regione", a partire da Taiwan. Quindi, se Pechino sta lavorando senza clamori al considamento militare, la Corea del Nord di Kim Jong-un ha mostrato ancora i muscoli, lanciando un missile balistico a corto raggio nel mar del Giappone all'indomani dell'avvertimento delle "misure adeguate" minacciate contro le ultime sanzioni americane a carico di "individui ed entità" riconducibili a Pyongyang. Il Cremlino, a dispetto delle varie sanzioni votate negli anni all'Onu per punire il Nord e le sue ambizioni nucleari e missilistiche, ha difeso senza indugi "il diritto legittimo" dello Stato eremita a "garantire la propria sicurezza e ad adottare tutte le necessarie misure per fare questo", ha detto il portavoce Dmitry Peskov. Un segno dei tempi e della nuova alleanza di Mosca con Pyongyang, che ha fornito allo zar Vladimir Putin uomini e armi a sostegno della sua guerra all'Ucraina. La Cina, tornando all'analisi della Cnn, ha registrato uno "storico accumulo" di armamenti a fronte delle "difficoltà di approvvigionamento Usa": oltre il 60% dei 136 siti della Repubblica popolare di produzione missilistica o di forza missilistica dell'esercito, che controlla gli arsenali nucleari, ha avuto un'espansione di oltre 2 milioni di metri quadri nel 2020-25. Nuove torri, bunker e terrapieni, coerenti con lo sviluppo di armi, sono emersi nelle immagini satellitari di siti classificati come in crescita. Mentre in alcuni casi sono visibili persino parti dei missili. Sul capitolo nucleare, quanto al presidente Usa Donald Trump secondo cui il tema del suo controllo è stato discusso con i leader di Cina e Russia, il Dragone ha rispedito al mittente la proposta di dialogo. "Le forze nucleari cinesi non sono allo stesso livello di quelle di Usa e Russia", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. Allo stato, "sarebbe ingiusto, irragionevole e impraticabile in questa fase richiedere alla Cina di partecipare ai colloqui sul controllo degli armamenti nucleari", ha rincarato Mao. Pechino ha rivendicato la sua "strategia nucleare di autodifesa", basata "sulla politica di 'no first use', di non utilizzo o minaccia d'uso contro Stati non nucleari e zone denuclearizzate", nella descrizione data dal portavoce del ministero della Difesa Zhang Xiaogang, parlando dei missili intercontinentali terrestri DF-61, DF-5C e DF-31BJ, da lancio sottomarino JL (JuLang) e a lungo raggio aereo JL (JingLei). I vettori, la "triade nucleare", sono apparsi il 3 settembre alla parata militare per gli 80 anni della fine della Seconda guerra mondiale, a coprire le modalità di lancio da terra, acqua e aria. Intanto, il presidente Xi Jinping, come commander-in-chief delle forze armate cinesi, ha supervisionato il 5 novembre l'entrata in servizio della terza portaerei, la Fujian, al porto navale di Sanya, nella provincia di Hainan. E' il fiore all'occhiello hi-tech della Marina con la sua catapulta elettromagnetica su cui Xi si è "speso" in prima persona, hanno riferito i media statali. Sul ponte, i jet J-35, J-15T e l'aereo d'allerta e controllo aviotrasportato KJ-600, nelle immagini del network Cctv. Xi ha incoraggiato le truppe "a migliorare costantemente le competenze professionali e le capacità di combattimento". (ANSA).
Ucraina: da Ue stretta su visti per cittadini russi. Mosca, preferiscono immigrati illegali/PREVISTO
Ucraina: da Ue stretta su visti per cittadini russi. Mosca, preferiscono immigrati illegali/PREVISTO Di Andrea CapelloRoma, 7 nov. (LaPresse) - L'Unione Europea annuncia la stretta alle norme sui visti per i cittadini russi a causa "dei continui sabotaggi e delle interferenze dei droni sul suolo europeo". L'annuncio è arrivato direttamente dall'Alta rappresentante per la politica estera dell'Ue Kaja Kallas dopo l'ultimo episodio che ha costretto l'aeroporto belga di Liegi ad interrompere momentaneamente il traffico aereo. "È difficile giustificare l'inizio di una guerra e aspettarsi di poter circolare liberamente in Europa", ha aggiunto Kallas sottolineando che viaggiare all'interno dei confini dell'Ue sia "un privilegio e non un diritto". La risposta di Mosca non si è fatta attendere. A prendere la parola è stata la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova che ha ipotizzato quello che, a suo dire, è stato il ragionamento dell'Ue in merito a questa scelta. "Perché l'Europa occidentale dovrebbe avere turisti facoltosi quando ci sono migranti illegali che vivono di sussidi e fuggitivi ucraini?", si è chiesta in maniera provocatoria la portavoce della diplomazia russa. Sempre sul fronte diplomatico il Cremlino ha smentito le notizie diffuse dai media occidentali e ucraini secondo cui il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, sarebbe stato relegato a un ruolo di secondo piano. "Non c'è nulla in questi rapporti che corrisponda alla realtà", ha affermato il portavoce Dmitry Peskov.La questione ucraina è stata anche al centro dell'atteso incontro a Washington fra Donald Trump e Viktor Orban. Il presidente americano, seduto a fianco del primo ministro ungherese, ha affermato che gli Stati Uniti "stanno valutando" la possibilità di esentare l'Ungheria dalle sanzioni sull'acquisto di petrolio e gas russi in quanto Budapest è in una "posizione diversa" rispetto ad altri Paesi europei perché non ha sbocchi sul mare. Trump, che ha invitato l'Unione Europea ad avere maggiore "rispetto" nei confronti dell'Ungheria, ha confermato che Budapest resta la sua scelta preferita in caso di un eventuale nuovo incontro con Vladimir Putin in merito al quale "c'è sempre una possibilità". Orban ha ricambiato lodando il tycoon per aver "riparato i danni della precedente amministrazione" nei rapporti bilaterali fra i due Paesi che ora possono "ripartire con una nuova età dell'oro". Secondo il primo ministro ungherese quelli di Stati Uniti e Ungheria sono "gli unici governi" che si stanno impegnando per raggiungere la pace in Ucraina mentre gli altri esecutivi europei restano fermi sulle loro posizioni perché credono che Kiev "possa vincere". Stuzzicato da Trump in merito alle possibilità dell'Ucraina di prevalere nei confronti della Russia il leader ungherese ha espresso tutto il suo scetticismo: "Beh, i miracoli possono accadere...", ha affermato dopo una pausa di riflessione. EST NG01 acp/sid 072013 NOV 25
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