Perchè siamo rimasti nel S.I.U.L.P. - 30 dicembre 1999
POLIZIA DEMOCRATICA
Lettera aperta sul perché dell’ennesimo tentativo di demolire il SIULP
diretta a tutti quei colleghi
CHE
· Non ci stanno a subire questo gioco al massacro
· Non intendono rassegnarsi lasciando campo libero a coloro i quali di certo non hanno rappresentato, rappresentano o potranno rappresentare i reali interessi e bisogni dei poliziotti “ tutti “
· Vogliono partecipare direttamente alle scelte per la categoria
lasciando solo e soltanto a loro
Le riflessioni ed i giudizi che hanno coinvolto marginalmente il SIULP
Perché siamo rimasti nel SIULP ?
Ø Perché dovevamo riappriopriarci dello strumento decisionale che troppo a lungo è stato nelle mani dei “ soliti noti “ e dei trasformisti della politica . Se non creeremo , ora , un sindacato forte e scevro da condizionamenti e terzo rispetto ai poteri forti, dovremo prendere atto che pochi soggetti , vendendo tanto fumo e mere illusioni , sono stati in grado di sormontare la volontà di molti. Accettare ciò , non valutando la storia e chi in essa ne ha percorso un lungo tratto usando tutti gli strumenti a disposizione , non certo e sempre per la categoria , significherebbe rassegnazione, abdicazione, accettando il meno peggio e non avere la volontà reale di voltare pagina ;
Ø Perché chi da sempre , a parole, aveva fatto vanto della propria casa come unico baluardo di cittadinanza per tutti, prescindendo dalle opinioni e dalle posizioni assunte asserendo , inoltre , di essere l’unico ambiente pluralista , ma che nei fatti tutto ciò si tradotto in una continua emarginazione con epurazioni e la cui unica legge valida è stata sempre solo e soltanto quella del “ capo “
Ø Perché in questo momento volevano distruggere un sindacato che tangibilmente sta affrontando e lottando per i bisogni reali del lavoratore di Polizia , senza porsi il quesito su chi stia gestendo l’Esecutivo , applicando effettivamente la teoria propria di DI VITTORIO che voleva un sindacato autonomo da padroni , governi e partiti ;
Ø Perché chi ha messo in cantiere questa insensata operazione non ha di certo guardato a quelli che sono gli interessi ed i bisogni dei lavoratori di polizia , puntando ad obiettivi ben oltre la nostra più grande e fervida immaginazione
Ø Perché in tutta questa querelle di “ ordinaria mors tua vita mea “ l’unico a soccombere è di certo l’operatore di polizia che nulla ha a che vedere con le nostre diatribe interne mistificate da manovre pseudo tutelari , ma che di fatto sono a tutto vantaggio di pochi a scapito dell’intera categoria ;
Ø Perché chi ha optato per questa operazione ha di fatto lasciato il collega in un mare di incertezze mettendo la poppa in burrasca abbandonando la ciurma in balia dei marosi , per poi farsi rivedere successivamente con qualche scialuppa ed ergersi quindi a “ salvatore “ . Ma chi ha navigato con questi capitani di ventura difficilmente potrà dimenticare quante volte si sia stati buttati a mare per poi essere ripescati , e chi è dimentico di ciò è veramente degno di stare a bordo di quella nave meritandosi quei capitani per i quali si è sempre e soltanto merce di scambio nei vari porti del pressapochismo .
Ø Perché l’operatore di polizia mai come ora ha necessità di certezze al pari di tutti gli altri lavoratori , come quello di ricevere un adeguato e proporzionato stipendio onde permettergli una vita dignitosa , il diritto ad avere una casa a prezzi correlati alla sua posizione reddituale , il diritto ad avere una tutela della propria salute sia a livello familiare che sul singolo posto di lavoro, di accedere ai servizi minimi essenziali , ad una istruzione , pubblica , sia per i propri figli che personale a livello professionale con aggiornamenti per singoli settori e/o specialità
Ø Perché questa tattica dello sfascismo , del tanto meglio tanto peggio , giova solo a chi vuole affossare realmente i diritti , sia dei lavoratori in produzione sia di quelli in quiescenza e utile solo a chi ha mire molto più alte e in sintonia con quel mondo della produzione capitalistica e delle sue leggi
Ø Perché non sono stati mai recepiti , letti nella loro esatta chiave di lettura e tradotti in pratica politica i segnali che nel tempo sono pervenuti e pervengono dal mondo dei lavoratori . Il silenzio, quale unica risposta giunta a queste continue indicazioni ….. la dice lunga !!!!
Ø Perché non abbiamo accettato i molteplici e continui tentativi di falsificare gli eventi e la storia, di cancellare la memoria e praticare manovre dove prepotentemente riaffiorano metodologie autoritaristiche e comunque in perfetta sintonia con l’attuale percorso sfrenato del liberismo economico , delle privatizzazioni etc..
Ø Perché ostinatamente non si è voluto prendere atto su quanto è successo e sta succedendo in tema di elezioni e di consensi sia all’estero sia in Italia, dove forte è stato solo l’astensionismo palesando , nel contempo , anche quali siano gli elettori che hanno optato per questa scelta e defezione verso i partiti e/o sindacati di riferimento
Ø Perché nonostante ci siano tutti i segnali che così non va , si è continuato a perseverare nella logica di difesa del “ Castello “ del suo “ Re “ e della sua “ Coorte “ , ignorando proditoriamente il popolo “ SOVRANO “
Ø Perché la pratica dell’investitura “ divina “ alle soglie del nuovo millenio non continui ad essere prassi ordinaria e utile solo a dividere la categoria , facendo unicamente il gioco e gli interessi dei padroni
Ø Perché con l’attuale andamento politico sindacale non è soltanto il SIULP, basti leggere i quotidiani e vedere quanta protesta si leva dalle varie RSU e la disaffezione verso i sindacati tradizionali in quanto tali, ad esternare serie preoccupazioni circa la diminuzione degli spazi di democrazia , che ci stanno togliendo a poco a poco i diritti acquisiti come le pensioni costringendoci a sottoscrivere delle forme integrative alternative imponendoci la legge del “ silenzio assenso “ , il diritto di esistere, di curarci, di istruirci , di svendita del nostro patrimonio pubblico e consequenzialmente aumentare i capitali delle grandi holdings e lobbies diminuendo di contro il tenore del ceto medio basso assegnando aumenti stipendiali di lire 18.000 , che a definirli offensivi sarebbe un mero eufemismo , sia ai lavoratori in produzione sia a quelli in quiescenza


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