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giovedì 9 settembre 2010

BONANNI: CAPO SERVIZIO ORDINE CGIL, COSI' EVITO SCONTRI/ANSA IO RICONOSCO I CONTESTATORI, RINFORZI PER I DIBATTITI

BONANNI: CAPO SERVIZIO ORDINE CGIL, COSI' EVITO SCONTRI/ANSA
IO RICONOSCO I CONTESTATORI, RINFORZI PER I DIBATTITI
(ANSA) - ROMA, 9 SET - Un episodio inconcepibile di questi
tempi, ora che la collaborazione tra le forze di polizia e i
servizi d'ordine di partiti e sindacati, uniti alla conoscenza,
precisa delle persone che gravitano attorno alle aree
antagoniste, consente di prevenire episodi come quelli accaduti
a Torino. Bruno Braccio, responsabile del dipartimento sicurezza
della Cgil di Roma, ha passato una vita intera ad evitare
episodi come quello di Torino.
Classe 1942, Raccio e' un militante prima del Pci e poi
della Cgil; dal suo punto di osservazione ha visto come e'
cambiato il controllo in situazioni in cui va garantito l'ordine
negli ultimi 30 anni in Italia. A 18 anni era a Porta San Paolo
quando il 6 luglio 1960, una manifestazione antifascista venne
travolta da una carica di carabinieri a cavallo. Negli anni '70,
racconta, ''succedeva che quando noi facevamo bonifica nei
congressi del Pci non lasciavamo mai sola la polizia. Prima
c'era una sorta di prevenzione nei loro confronti. Io mi ricordo
le forze di polizia che erano state create da Scelba, il corpo
antisommossa della 'celere', mi ricordo di San Paolo con le
cariche a cavallo. Adesso e' tutta un'altra cosa. Mi pare di
poter dire che la situazione si e' trasformata. C'e' stata una
sorta di democratizzazione nei rapporti tra noi e la polizia,
c'e' un rapporto diverso con questori e prefetti''.
Certamente, assicura Raccio, ''a Torino con Bonanni in
quell'ambiente, la situazione andava meglio governata. C'e' un
mix di responsabilita'. Se a Roma dovessero venire persone
dell'area no-global, dei centri sociali io li conosco, li potrei
individuare e cercherei di mettere loro vicino delle persone per
prevenire. E se ci sono preoccupazioni segnalerei la cosa alla
polizia. Bisogna aprire - ripete - alla collaborazione con le
forze dell'ordine con le quali si lavora spesso con scambio di
informazioni, ognuno rispettoso dei reciproci ruoli. Questo
serve ad evitare episodi estremi''.
''In questi ultimi tempi - racconta Raccio - abbiamo avuto
qualche problema in occasione di occupazioni di fabbriche, c'e'
stato il caso Eutelia, ma c'e' stato un lungo periodo in cui
episodi come quello di ieri erano rari. Ci sono episodi piu'
vecchi, nei quali quest'area ribellista della sinistra veniva a
tutte le manifestazioni. In quei casi cercavamo di risolvere i
problemi senza far intervenire le forze dell'ordine con le
cariche. E anche con queste persone c'era un rapporto, ci vuole
lealta' e correttezza, anche con loro, senza approfittarne''.
Nel caso di Torino, quindi ''e' impossibile che le forze
dell'ordine non conoscessero i contestatori e gli organizzatori
avrebbero dovuto fare di piu', considerato il personaggio che
arrivava. Proprio per questo dovevamo stare all'erta. Ma questo
lo sanno ancora meglio le forze di polizia e la Digos. C'era
stato gia' il segnale con Schifani, c'e' una situazione di
malcontento, bisognava prepararsi, non si puo' recuperare
all'ultimo momento. Bisogna essere pignoli e questo non vuol
dire che andiamo a caccia di streghe''.
Oggi, ricorda Raccio, c'e' alla festa della Cgil di Roma il
segretario generale, Guglielmo Epifani: ''oltre al consueto
servizio di controllo, presente giorno e notte, ci sono i
rinforzi per i dibattiti, piu' un gruppo di volontari
organizzato dal Silp che ci da' una mando . In occasioni come
quella di oggi aggiungiamo una ventina di persone per fare
servizio d'ordine intorno al palco e in caso di necessita'
chiamiamo anche i compagni degli stand e dei ristoranti per
aiutarci. C'e' un po' di preoccupazione per questa sera: Epifani
non e' certo contestato dai nostri ma in alcuni ambienti e'
considerato troppo moderato. Alle nostre fese, in ogni caso, il
dibattito e' garantito''.(ANSA).

CHI
09-SET-10 19:48 NNNN

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