SALUTE. STATI VEGETATIVI, ECCO LE LINEE GUIDA PER LE FAMIGLIE
ACCORDO FRA MINISTERO DELLA SALUTE, REGIONI E PROVINCE AUTONOME
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 mag. - Un accordo per
eliminare ogni sorta di disomogeneita' nei criteri diagnostici,
nelle procedure diagnostico-terapeutiche e nei requisiti
strutturali per ogni fase di assistenza, per rendere piu'
trasparenti, chiare e certe le azioni compiute per i pazienti in
stato vegetativo e in stato di minima coscienza. E' stato
sancito, con il via libera definitivo della Conferenza Unificata,
l'accordo fra il ministro della Salute, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano sulle linee di indirizzo per
l'assistenza alle persone in stato vegetativo e stato di minima
coscienza.
Il documento prevede la realizzazione di un sistema integrato
ospedale-territorio per costruire un percorso di "dimissione
protetta" riducendo al minimo, per quanto consentito dalle
condizioni cliniche del paziente, la permanenza nei reparti di
rianimazione e intensivi, e favorendo il trasferimento il piu'
immediato possibile in ambienti adeguati a fornire ai pazienti
un'assistenza piu' attenta agli aspetti funzionali e
riabilitativi e al benessere delle loro famiglie. L'accordo
prevede che tali percorsi vengano definiti da ciascuna regione,
trasferiti poi nelle carte dei servizi e comunicati con chiarezza
alle famiglia, in modo da accompagnarle e supportarle durante
tutte le fasi dell'assistenza e presa in carico del paziente.
L'accordo include una serie di Linee Guida che dovranno essere
seguite per definire i percorsi dei pazienti, con la definizione
del tipo di assistenza erogata e la relativa organizzazione per
tutte le fasi cliniche, da quella iperacuta e critica a quella
post-acuta fino a quella di stabilita' e di possibile rientro a
domicilio del paziente. Particolare attenzione - viene sancito -
dovra' essere posta nelle modalita' di passaggio da una fase
all'altra e nelle modalita' di dimissione protetta in modo da
evitare fratture nella continuita' assistenziale e condizioni di
"abbandono" delle famiglie. Nella fase acuta e' previsto che sia
ridotta quanto piu' possibile la permanenza in reparti di
rianimazione e intensivi e che il paziente sia collocato al piu'
presto in ambienti sub-intensivi dove possa essere affidato a
"professionisti particolarmente esperti nel settore delle gravi
cerebro lesioni acquisite".
Nella fase post-acuta si prevedono unita' dedicate alla
neuro-riabilitazione intensiva con il collegamento in rete con
gli altri servizi di riabilitazione sia a breve che a lungo
termine. Per i pazienti in condizioni stabili l'accordo prevede
che si dovranno prevedere sia soluzioni di assistenza domiciliare
integrata che di assistenza residenziale in strutture
extraospedaliere per tenere conto della scelta migliore sia per
le condizioni del paziente che per quelli della famiglia. La
scelta, in ogni caso, potra' cambiare in funzione dei possibili
mutamenti di queste condizioni. Le strutture extraospedaliere,
inoltre, potranno essere utilizzate anche per ricoveri
momentanei, cosiddetti "di sollievo", per le famiglie impegnate
nell'assistenza domiciliare del familiare. A livello nazionale e
locale si parla inoltre di "adeguate forme di consultazione con
le associazioni dei familiari" e di un "monitoraggio della
qualita' dell'assistenza erogata".
(Wel/ Dire)
15:55 09-05-11
NNNN
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