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venerdì 29 luglio 2011

Impennata casi bronchiolite in militari USA di ritorno da Iraq e Afghanistan

SALUTE: IMPENNATA CASI BRONCHIOLITE IN MILITARI USA DI RITORNO DA IRAQ E AFGHANISTAN =
LO STUDIO SUL NEJM, PROBABILE LINK CON INALAZIONE SOSTANZE
TOSSICHE O DANNOSE

Roma, 29 lug. - (Adnkronos) - Un nuovo allarme sanitario per i
militari impegnati in Iraq e Afghanistan. Uno studio che ha guadagnato
le pagine del 'New England Journal Of Medicine' mostra infatti che chi
torna dal fronte afghano o iracheno corre piu' rischi di sviluppare
una malattia respiratoria rara nota come bronchiolite costrittiva: tra
i militari statunitensi rientrati a casa e coinvolti nello studio si
e' registrata una vera e propria impennata di casi.

La ricerca, realizzata da un team di studiosi dal Medical Center
della Vanderbilt University, e' stata condotta su 80 soldati americani
rientrati dal Medio Oriente. Ebbene, piu' della meta' dei militari
presentava una dispnea da sforzo al rientro. La biopsia polmonare ha
mostrato che quasi tutti i militari rientrati dalle missioni con
problemi respiratori erano affetti da bronchiolite costrittiva,
probabilmente dipendente dall'inalazione di sostanze tossiche o
dannose.

Lo studio suggerisce quindi che esiste una stretta correlazione
tra la bronchiolite costrittiva e la diminuzione delle prestazioni
fisiche dei soldati che hanno prestato servizio in Medio Oriente. Il
campione era composto 80 soldati provenienti da Fort Campell, in
Kentuky, tra il febbraio 2004 e il dicembre 2006. Questi soldati,
rientrati dall'Iraq o dall'Afghanistan, presentavano un'inspiegabile
dispnea da sforzo, ovvero non erano in grado di portare a termine il
normale esercizio fisico previsto dagli esercizi militari, due miglia
di corsa. (segue)

(Sin-Ile/Zn/Adnkronos)
29-LUG-11 12:02

SALUTE: IMPENNATA CASI BRONCHIOLITE IN MILITARI USA DI RITORNO DA IRAQ E AFGHANISTAN (2) =

(Adnkronos) - Molti di questi soldati sono stati esposti alle
sostanze tossiche presenti nell'aria in seguito all'incendio della
miniera sulfurea di Mosul (Iraq) durante l'estate 2003, ma non tutti.
Dei militari coinvolti, 49 sono stati sottoposti a una biopsia
polmonare toracoscopica, oltre ai controlli cardiopolmonari
(spirometria e tutti gli altri controlli previsti dalle linee guida
dell'American Thoracic Society).

Per ben 38 dei soldati sottoposti a biopsia la diagnosi e' stata
di bronchiolite costrittiva. In seguito gli stessi sono stati
sottoposti a tomografia computerizzata elicale (CT) per ulteriori
accertamenti. Quasi tutti i campioni delle biopsie hanno mostrato
materiale polarizzabile corrispondente a inalazione di polveri
sottili, nonostante la maggior parte dei soldati non sia mai stato
fumatore.

Le biopsie hanno anche mostrato ispessimenti delle pareti
arteriolari o occlusioni di arterie adiacenti, solitamente causate da
inalazioni di sostanze tossiche. L'eta' media del soldati che hanno
preso parte a questo studio e' di 33 anni, tutte persone in buono
stato di salute, non affetti da patologie o sintomatologie
respiratorie. Solo 28 di essi sono stati interessati all'incendio
della miniera di Mosul, ma quasi tutti hanno riferito di aver
respirato durante le tempeste di polvere (tipiche della zona) e di
essere stati esposti all'incenerimento di rifiuti solidi in pozzi
bruciati.

(Sin-Ile/Zn/Adnkronos)
29-LUG-11 12:09

NNNN
 

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