Perdono?
UNO BIANCA: MADRE CC MORTO A MAMMA OCCHIPINTI, E MIO FIGLIO?
NEL 21/O ANNIVERSARIO ECCIDIO MORTE TRE CARABINIERI A BOLOGNA
(ANSA) - BOLOGNA, 4 GEN - Alla madre di Marino Occhipinti
che, come ha riportato l'edizione bolognese del Resto del
Carlino, ha chiesto perdono ai familiari delle vittime della Uno
Bianca ma anche di poter riavere a casa il figlio attualmente in
carcere a Padova, la mamma di Otello Stefanini (uno dei tre
carabinieri uccisi dalla banda a Bologna 21 anni fa) risponde:
''E io mio figlio dove lo vedo?. Il mio stava nel bene'',.
Tagliando corto infine: ''Nessun perdono per nessuno''.
La donna lo ha detto al termine della commemorazione
dell'eccidio che si e' svolta a Bologna nella zona del Pilastro,
proprio dove furono freddati Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea
Moneta.
La madre del carabiniere ha ribadito il proprio 'no' al
perdono il giorno dopo la diffusione della notizia che
Occhipinti (uno dei componenti della Uno bianca condannato
all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari
il 19 febbraio 1988) ha chiesto la semiliberta'. Riferendosi a
lui, la signora Stefanini ha aggiunto: ''Se lui avesse
parlato...''. E poi: ''Per me dovrebbero gettare la chiave'',
mentre riferendosi al figlio ha detto: ''Pagherei anche con la
mia vita per rivederlo''. (ANSA).
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04-GEN-12 13:42 NNNN
UNO BIANCA. STEFANINI: PERDONO? DOVREBBERO GETTARE LE CHIAVI
E RISPONDE A MADRE OCCHIPINTI: E IO DOVE LO VEDO MIO FIGLIO?
(DIRE) Bologna, 4 gen. - "Io mio figlio dove lo vedo? E lui stava
nel bene, mica come il suo, che se avesse parlato ora mio figlio
sarebbe ancora vivo, questo rispondo alla mamma di Occhipinti. Da
parte mia non c'e' nessun perdono per nessuno. Per me dovrebbero
gettare le chiavi" della cella. E' un duro messaggio quello che,
tra le lacrime, Anna Maria Stefanini, mamma di Otello, uno dei
tre Carabinieri trucidati al Pilastro la sera del 4 gennaio di 21
anni fa, manda alla madre di Marino Occhipinti, l'ex poliziotto
componente della banda della Uno bianca che nelle scorse
settimane ha chiesto di ottenere la semiliberta', che dalle
pagine del 'Resto del Carlino' ha affermato che vorrebbe
"rivedere libero suo figlio", sostenendo che "ora e' un uomo
diverso". La notizia della richiesta di semiliberta' da parte di
Occhipinti (su cui il Tribunale della sorveglianza di Venezia
dovra' esprimersi prossimamente), diffusasi ieri, porta amarezza
sul 21^ anniversario dell'eccidio del Pilastro, il cui ricordo si
e' celebrato stamattina nella chiesa di Santa Caterina e al
monumento che ricorda i tre militari uccisi nel 1991 poco piu'
che ventenni: Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta.
Stefanini, solitamente molto schiva, questa volta non riesce a
trattenersi: "Lei vuol vedere suo figlio? Io pure lo vorrei tanto
vedere mio figlio, il mio sogno svanito nel nulla- dice commossa-
pagherei anche la vita per vederlo un minuto. Sono cristiana e
credente, e' la fede che mi manda avanti, ma non lo so se
riusciro' mai a perdonare chi mi ha portato via la cosa piu'
bella che puo' avere una donna, un figlio, meraviglioso come il
mio". Otello, ucciso a 22 anni, ricorda la donna, "stava
lavorando a 450 chilometri di distanza per guadagnarsi il suo
pane, onestamente. Non posso e non ce la faccio, sarei ipocrita
se dico che perdono, io non perdono nessuno".(SEGUE)
(Pir/ Dire)
14:38 04-01-12
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UNO BIANCA. STEFANINI: PERDONO? DOVREBBERO GETTARE LE CHIAVI -2-
(DIRE) Bologna, 4 gen. - Alla cerimonia Stefanini era
accompagnata dal nipote, come gia' lo scorso anno, e al suo
fianco sedevano la sorella di Moneta, Alessandra, con il marito.
Presente anche la presidente dell'associazione delle vittime
della Uno bianca, Rosanna Zecchi, che e' tornata a ribadire la
propria contrarieta' alla concessione della semiliberta' a
Occhipinti. "Non credo sia giustizia, ma se questa e' la legge ne
prendiamo atto- afferma Zecchi come gia' detto ieri- vogliamo
giustizia non vendetta. La sua colpa se la portera' per tutta la
vita. Certo, ci lascia molta amarezza".
Non si sbilancia e spera che dai magistrati arrivi un 'no' il
sindaco di Bologna Virginio Merola, arrivato a meta' messa a
causa degli orari del volo di ritorno dalla Tanzania. La
richiesta della semiliberta' da parte di Occhipinti? "Non vorrei
commentare, perche' si approfitta di questa giornata di ricordo
per tornare alla ribalta. Questo e' il mio commento, tutto il
resto e' noia, e confido nella magistratura". Quanto al 21^
anniversario, Merola afferma: "E' un giorno triste ma e' anche un
giorno nel quale tutti i bolognesi, a cominciare da quelli del
Pilastro, ricordano e non dimenticano. Quindi e' un giorno
importante". Come ogni anno, la chiesa era piena e anche davanti
al cippo, nonostante il freddo pungente, c'era tanta gente. Sono
state deposte corone di fiori da parte delle istituzioni e mazzi
di fiori dei familiari. Il comandante regionale dei Carabinieri,
Vittorio Tomasone, teneva sottobraccio mamma Stefanini, a cui era
seduto a fianco anche in chiesa. "Con il sangue di questi tre
agnelli la citta' oggi viene aspersa e purificata. Il loro sangue
sta a ricordare che la pace e' sempre motivo di impegno", ha
detto don Giuseppe Grigolon, cappellano dei Carabinieri, prima di
benedire il cippo commemorativo.
(Pir/ Dire)
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