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venerdì 6 aprile 2012
Cinema/Diaz, Vicari: Istituzioni e politica hanno rimosso il G8- Il produttore: "Vorrei che ministro dell'Interno vedesse il film"
Cinema/Vicari: mio Diaz film su sospensione democrazia in Italia
Dal 13 aprile il film che ricostruisce vicende Diaz e Bolzaneto
Roma, 6 apr. (TMNews) - "Diaz è un film che racconta attraverso
gli episodi della Diaz e Bolzaneto la sospensione dei diritti
civili in Italia. Vorrei che gli spettatori vedendolo si
domandassero che senso ha la nostra democrazia e che senso ha
vivere in un Paese democratico". Così il regista Daniele Vicari
ha spiegato il senso del suo film, "Diaz", che sarà nelle sale
dal 13 aprile. Alla presentazione della pellicola a Roma il
regista ha sottolineato che tutti i fatti narrati nel film sono
tratti dagli atti processuali e dalle sentenze della corte
d'Appello di Genova: "Alla Diaz e a Bolzaneto centinaia di
poliziotti hanno tolto dignità e diritti a centinaia di persone"
ha spiegato Vicari, che ha specificato: "nel film non c'è nulla
di inventato, anzi, ci sono alcuni episodi che abbiamo letto
negli atti che erano irraccontabili e non ci siamo sentiti di
metterli in scena".
Nel film si incrociano le storie di alcuni partecipanti al G8 di
diverse nazionalità, che la notte del 21 luglio 2001 subirono
l'aggressione e i pestaggi da parte di alcuni reparti della
polizia all'interno della Scuola Diaz, e poi le violenze nella
caserma di Bolzaneto. Il film è una fotografia degli eventi, ma
non indaga sulle responsabilità politiche e istituzionali che si
nascondo dietro la vicenda: "Io non volevo fare un affresco
storico, e costruire una teoria non è compito del cinema" ha
specificato Vicari, che poi ha spiegato: "Se avessi dovuto
raccontare il contesto politico avrei dovuto iniziare dai fatti
di Napoli, e girare 10 film, ma io non volevo cercare il
significato politico o storico della vicenda, ma il senso
dell'avvenimento, ovvero la sparizione del principio di
democrazia".
Fla
061534 apr 12
Cinema/Diaz, Vicari: Istituzioni e politica hanno rimosso il G8
Il produttore: "Vorrei che ministro dell'Interno vedesse il film"
Roma, 6 apr. (TMNews) - Non ci sono retroscena politici nel film
"Diaz" che Daniele Vicari e Domenico Procacci hanno presentato
oggi a Roma, ma sia il regista e sia il produttore hanno lanciato
un atto di accusa contro istituzioni e politica, colpevoli,
secondo loro, di non aver mai avuto una presa di posizione chiara
di fronte alle vicende della Diaz e di Bolzaneto avvenute durante
il G8 di Genova del 2001. "Non possiamo non notare
l'atteggiamento di assoluto silenzio in questi anni non solo
della polizia ma di tutte le istituzioni, che avevano il dovere
di dire qualcosa dopo le prime sentenze" ha affermato Vicari, che
ha sottolineato: "Questa vicenda è stata totalmente rimossa:
alcuni cittadini sono stati lasciati senza interlocutori, e in
questo modo si perpetua l'inciviltà del comportamento che c'è
stato dentro la Diaz".
Secondo Vicari la sentenza della Corte di Cassazione prevista a
giugno potrebbe essere la giusta occasione per una presa di
coscienza a livello istituzionale: "Sarebbe il caso che dopo
tanti anni qualcuno dicesse: -Sarebbe bene che queste cose non
accadessero più-. Se nessuno si assumerà questa responsabilità
nessun politico si potrà più lamentare se i cittadini non
crederanno più nelle istituzioni e nella politica".
Finora, secondo il produttore Domenico Procacci "è mancata
totalmente un'assunzione di responsabilità, che sarebbe
auspicabile anche prima della sentenza della Cassazione". Il
produttore ha rivelato di essere in contatto con la segreteria
del Ministro dell'Interno per organizzare una proiezione: "Spero
che riusciremo a mostrare il film al Ministro Cancellieri, perché
a quel livello qualcuno dovrebbe spendere una parola". (segue)
Fla
061615 apr 12
Cinema/Diaz,Vicari: istituzioni e politica hanno rimosso il G8 -2
Produttore: da polizia nessun commento a film, continua ambiguità
Roma, 6 apr. (TMNews) - Il produttore Domenico Procacci ha
sottolineato che la polizia non ha rilasciato nessun commento sul
film, e ha ricordato: "Nei giorni scorsi è stato rilasciata una
circolare che ricorda ai singoli poliziotti che bisogna essere
autorizzati dal ministero dell'Interno prima di fare
dichiarazione sui film che riguardano l'operato della polizia".
Il produttore ha così commentato: "La polizia cerca di
coordinarsi e non lascia spazio a prese di posizione autonome. Mi
spiace che non abbia il desiderio di esprimersi affatto sui fatti
che raccontiamo nel film", specificando poi: "In questi anni c'è
stata un'ambiguità da parte della polizia che mi piacerebbe
finisse, ma quel comunicato sembra andare nella direzione
contraria".
Il regista Daniela Vicari ha espresso l'augurio che molti
poliziotti e poliziotte vadano a vedere il film: "Sono convinto
che la maggior parte di loro non condivide un certo modo di
considerare la polizia e la sua funzione sociale" ha detto.
Intanto il 15 maggio "Diaz" sarà proiettato al Parlamento europeo
alla presenza del regista. L'iniziativa è stata organizzata dal
gruppo dei Socialisti e Democratici all'Europarlamento.
Fla
061617 apr 12
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