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mercoledì 4 aprile 2012

Evasione: l'open source per combatterla dal basso




Evasione: l'open source per combatterla dal basso (03/04/2012 10:17)


Nasce il progetto www.evasione.it che punta a creare una piattaforma di "whisteblowing", ossia di denuncia degli illeciti, via internet, introducendo anche meccanismi di premialità per i cittadini che segnalano. Negli Usa il sistema esiste e funziona

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Evasione: l'open source per combatterla dal basso

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Nasce il progetto www.evasione.it che punta a creare una piattaforma di "whisteblowing", ossia di denuncia degli illeciti, via internet, introducendo anche meccanismi di premialità per i cittadini che segnalano. Negli Usa il sistema esiste e funziona
di rassegna.it
Evasione: l'open source per combatterla dal basso (da tax-evasion.org) (immagini di Fabrizio Ricci)
Continuano a nascere sul web progetti di contrasto dal basso dell'evasione fiscale. L'ultimo arriva da Globaleaks, la piattaforma open source che permette di creare sistemi di whisteblowing (ovvero di denuncia degli illeciti). Il progetto di trasparenza contributiva si chiama “evasori.it” (www.evasori.it) e prevede, come spiega in un articolo per E-il mensile Arturo Di Corinto, che sia il cittadino ad inviare in maniera anonima, facile e veloce, segnalazioni circostanziate sull’evasione fiscale di soggetti privati e pubblici e se l’utente accetta di essere identificato, prevede un meccanismo premiale.

Le segnalazioni - documenti, registrazioni audio/video, dati geo-referenziati da smartphone – vengono raccolte attraverso un sito web nazionale (ma sono previste anche mobile apps) e inviate in maniera automatica ai comuni. Dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, il Comune si vede riconoscere il 100% del gettito recuperato. Il sito pubblica anche le statistiche sui parametri qualitativi e quantitativi delle segnalazioni inoltrate.

Non si tratta di pura fantasia, perchè come si legge nel progetto su www.evasori.it, negli Usa qualcosa del genere esiste già dal 2001 e ha portato a segnalazioni per oltre 96 miliardi di dollari e al recupero di oltre 1 miliardo.

“In un clima di austerity e tensione sociale – si legge nel progetto - il cittadino è incentivato a fare la sua parte, partecipando al controllo diffuso del territorio a protezione delle finanze pubbliche”. Da parte sua, il comune incassa i soldi e gli evasori smettono di fare i furbetti per paura di essere scoperti. L’idea, sottolinea ancora Di Corinto su E-il mensile, avrebbe un effetto deterrente per la sua sola esistenza. Ma la pratica del Whistleblowing è ritenuta politicamente scomoda e di difficile proposizione in un contesto, quello italiano, che demonizza la segnalazione fatta nell’interesse pubblico come evidenziato da Transparency international nel suo report sull’Italia. Per questo i suoi ideatori cercano degli sponsor per coinvolgere la società civile e le istituzioni nella realizzazione di un modello efficace di Tax Whistleblowing in modo da ridurre i rischi di impopolarità di cui la casta è tanto preoccupata.

Un particolare del progetto è che è basato su tecnologie open source e per anonimizzare coloro che denunciano l’evasione usa le stesse tecnologie del progetto Tor, il sistema anticensura che oggi permette al popolo siriano di far filtrare le notizie sulle stragi di Assad senza timore di ritorsioni, rendendo impossibile identificarne gli autori.
 

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