CRISI: MONTI, ALTI TASSI ITALIA FINANZIANO QUELLI BASSI TEDESCHI =
(AGI) - Berlino, 5 ago. - Le difficolta' dei politici tedeschi
a far accettare ai loro connazionali il salvataggio dei Paesi
in crisi sono comprensibili, anche se bisogna ricordare che la
Germania ne trae vantaggio. Lo afferma Mario Monti
nell'intervista allo 'Spiegel', spiegando che "le decisioni
davanti alle quali si trova adesso la Germania non sono
semplici". Per questo, aggiunge, "capisco le difficolta' che
stanno attraversando i politici tedeschi". (AGI)
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(AGI) - Berlino, 5 ago. - Il premier italiano ricorda tuttavia
che "molto di cio' che hanno fatto la Germania e la Francia per
il salvataggio della Grecia ha aiutato anche le banche tedesche
e francesi, che sono state a lungo grandi creditrici di Grecia
e delle banche greche, cio' che invece non vale quasi per
l'Italia". "Se si considera questo", prosegue Monti, "l'Italia
non solo non ha avuto finora nessun aiuto, ma se si include il
flusso di ritorno netto nel proprio Paese, ha speso piu' della
Francia o della Germania. Senza il nostro versamento di aiuti
il deficit statale non sarebbe del 123,4%, ma del 120,3%". Nel
ricordare che la Germania gode attualmente di tassi di
interesse molto bassi e a volte negativi sui propri titoli di
Stato, Monti spiega che "in questo modo gli alti tassi che deve
pagare attualmente l'Italia sovvenzionano quelli bassi della
Germania. Senza questo rischio i tassi dei titoli tedeschi
sarebbero un po' piu' elevati". Il presidente del Consiglio
mette in evidenza che il suo governo ha "rapidamente ridotto il
deficit di bilancio e ha compiuto riforme strutturali che
rafforzano il potenziale della crescita. Nonostante i sacrifici
considerevoli, gli italiani hanno accettato questa linea".
(AGI)
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(AGI) - Berlino, 5 ago. - Riguardo al salvataggio dell'euro,
Monti spiega che e' "ancora possibile, ma non cade dal cielo".
Con un'allusione che lo 'Spiegel' intende indirizzata alla
Finlandia, Monti rileva che "la cosa molto piu' seria e' che ci
sono alcuni Paesi, situati a nord della Germania, che ogni
volta che nel Consiglio europeo si raggiunge un consenso, uno o
due giorni dopo dicono cose che lo mettono di nuovo in
discussione". Monti dice di capire che questi Paesi "devono
tener conto dei loro parlamenti, ma un parlamento e una Corte
Costituzionale esistono in ciascun Paese dell'Ue e ogni governo
deve ovviamente orientarsi in base alle decisioni del
parlamento". "Ogni governo ha pero' anche il dovere di educare
il parlamento", conclude Monti, poiche' "se mi fossi attenuto
meccanicamente alle direttive del mio parlamento, non avrei mai
potuto approvare le decisioni dell'ultimo vertice di
Bruxelles". (AGI)
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