Posti chiave al vertice vietati agli interni all'Agenzia delle entrate. Alla direzione Accertamento lasciata libera da Luigi Magistro, nominato direttore dei Monopoli, arriva infatti un nuovo esterno. Si tratta di Salvatore Lampone, ex capitano della Guardia di finanza, passato nel 1995 alle Ferrovie dello Stato e nel 2010 all'Amministrazione dei monopoli di Stato come responsabile Audit. Una scelta, quella di Befera, che pone il problema dei criteri adottati per la nomina dei dirigenti nell'amministrazione finanziaria, come ha evidenziato Michele di Branco sul numero 37 dell'Espresso nell'articolo 'Poltrona contesa'. Sarebbe interessante conoscere quali siano state le valutazioni tecniche che hanno indotto il direttore dell'Agenzia e il Comitato di gestione della stessa, a scegliere Lampone , la cui esperienza nel settore dell'accertamento dei tributi di competenza dell'Agenzia delle Entrate sembrerebbe, stando al curriculum, piuttosto limitata e risalente nel tempo. Quel che è certo è che, secondo la legge, per conferire l'incarico ad un esperto esterno non vi deve essere, tra le centinaia di dirigenti che operano all'interno dell'Agenzia alcun idoneo a ricoprire la posizione di vertice della direzione centrale dell'Accertamento. Se così non fosse, infatti, si sarebbe in presenza di una evidente, grave violazione dell'articolo 19, comma 6, del dlgs 165 del 2001 che, dopo la modifica introdotta con l'art. 40 del dlgs 150 dell'ottobre del 2009, consente il ricorso "a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'Amministrazione". Né, d'altra parte, alcuna giustificazione alla nomina di un esterno a capo dell'Accertamento potrebbe essere trovata nell'art. 6, comma 21-sexies, del dl.78 del 2010. Tale disposizione stabilisce che per le Agenzie fiscali il conferimento di incarichi ad estranei ai sensi dello stesso art. 19, comma 6, del dlgs 165 possa avvenire "tenendo conto delle proprie peculiarità e dalla necessità di garantire gli obiettivi di gettito". Ma ciò non può essere una spiegazione per attribuire ad un esterno l'incarico di direttore dell'Accertamento, posto che le migliori professionalità esistenti in tale prioritario settore sono sicuramente all'interno dell'Agenzia delle entrate e non sul "mercato" esterno.
La scelta di Lampone si inserisce nel più ampio progetto di marginalizzazione dei dirigenti interni disegnato da Befera in sintonia con l'ex ministro Giulio Tremonti, con il contestuale inserimento di ex ufficiali della Gdf nei posti chiavi delle Agenzie fiscali. Illuminante a tal proposito l'analisi di Stefano Sansonetti su Italia Oggi del 31 agosto 'La scalata della Gdf ai Monopoli'. E che si tratti di un disegno organico progettato dal precedente governo è testimoniato dal già citato articolo 6 del dl 78 del 2010 che di fatto ha abolito il limite percentuale agli esterni previsto per la generalità delle amministrazioni dal decreto legislativo 165 (1). Una misura ampiamente utilizzata da Befera che in poco tempo è riuscito a disegnare una struttura di vertice dell'Agenzia in cui su 7 direttori centrali ben 5 sono esterni all'amministrazione. Prima di Salvatore Lampone che andrà a guidare l'Accertamento sono arrivati Stefano Crociata all'Audit e sicurezza, Arturo Betunio a Normativa e Paolo Savini ai Servizi ai contribuenti. Tutti esterni che si sono aggiunti a Marco Di Capua, numero due dell'Agenzia e direttore Amministrazione, pianificazione e controllo e allo stesso Attilio Befera. Le uniche direzioni ancora guidate da interni sono il Personale, affidata a Girolamo Pastorello, e gli Affari legali e contenzioso, nata dallo spacchettamento della direzione Normativa e affidata all'ex direttore Normative e contenzioso Vincenzo Busa. A ciò si aggiunga che del Comitato di gestione dell'Agenzia (quello che approva gli incarichi di vertice, come è avvenuto nel caso di Lampone) non fa attualmente parte nessun dirigente organico all'Agenzia. L'unico dirigente componente del Comitato che compare nel ruolo dei dirigenti di prima fascia dell'Agenzia pubblicato sul sito istituzionale è Marco Di Capua, la cui presenza in tale ruolo non sembra appropriata, considerato che anche il suo rapporto di lavoro con l'Agenzia trova fondamento sin dall'origine nell'articolo 19, comma 6, del dlgs 165.
Se poi si scorrono i curriculum dei cinque dirigenti esterni preposti alle strutture di vertice, si scoprono singolari ricorrenze nelle esperienze professionali, considerato che quattro su cinque hanno avuto una iniziale comune esperienza lavorativa quali ufficiali della Guardia di finanza e due di loro hanno avuto un ruolo nel Gruppo delle Ferrovie dello Stato.
A questo punto appare dunque indispensabile approfondire le logiche che hanno ispirato le scelte dei vertici dell'amministrazione finanziaria, anche al fine di verificarne la coerenza con il più rigoroso presupposto normativo che, dopo le modifiche dell'ottobre 2009, consente il ricorso ad estranei per l'affidamento degli incarichi dirigenziali soltanto se la professionalità richiesta non è rinvenibile nei ruoli della stessa amministrazione. E' noto infatti a tutti gli addetti ai lavori come anche all'interno dell'Agenzia vi siano molteplici professionalità di provata competenza, esperienza ed affidabilità, perfettamente in grado di svolgere quell'incarico per il quale ora è stato prescelto un esterno all'amministrazione. D'altro canto, affermare che all'interno dell'Agenzia delle entrate non vi è un dirigente in grado di organizzare e dirigere l'attività di accertamento sarebbe come dire che all'interno della Polizia di Stato o dell'Arma dei Carabinieri non vi sono dirigenti e ufficiali in grado di dirigere e coordinare le funzioni investigative. Forse, molto più semplicemente, siamo in presenza di scelte studiate a tavolino, poco rispettose delle norme e del buon senso, e che dimostrano una preoccupante continuità nella gestione del ministero dell'Economia tra il governo Berlusconi e l'attuale. D'altra parte a via XX settembre gli uomini sono sempre gli stessi. Qualcuno è semplicemente stato promosso.
Note:
1) Si veda su Fiscoequo 'Agenzie fiscali, manovra elimina tetto per i dirigenti esterni'.
FONTE: ( http://www.fiscoequo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=588:agenzia-entrate-allaccertamento-un-esterno-befera-boccia-gli-interni&catid=63:lef-aumento-irpef-accresce-iniquita-sistema )
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