SALUTE: SCOPERTO LEGAME TRA CIRROSI EPATICA E FIBROSI POLMONARE =
(AGI) - Modena, 23 gen. - Uno studio condotto da una
ricercatrice dell'Universita' degli Studi di Modena e Reggio
Emilia, Lucia Carulli, del Dipartimento di Scienze Biomediche,
Metaboliche e Neuroscienze e pubblicato sulla rivista
Hepatology, suggerisce un legame tra la fibrosi polmonare
idiopatica (Ipf) e la cirrosi epatica criptogenetica (Cc),
malattie croniche progressive difficilmente curabili e che
hanno in comune i meccanismi che portano alla loro
manifestazione: l'infiammazione e la fibrosi di fegato e
polmoni. (AGI)
Red/Eli (Segue)
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SALUTE: SCOPERTO LEGAME TRA CIRROSI EPATICA E FIBROSI POLMONARE (2)=
(AGI) - Modena, 23 gen. - L'articolo descrive per la prima
volta il caso di una paziente affetta da entrambe le patologie
e nella quale e' stata individuata una mutazione genetica
(errore nel Dna) a carico dei telomeri (gene Tert), piccole
sequenze di Dna collocate alla fine di ogni cromosoma, che
rappresentano una difesa fondamentale contro l'accorciamento
che i cromosomi possono subire nella fase di divisione delle
cellule e che costituiscono percio' la protezione principale
contro l'invecchiamento cellulare. Il progressivo accorciamento
dei telomeri, da attribuire ad una mutazione genetica delle
telomerasi - che in condizioni normali assicurano il
mantenimento della lunghezza dei telomeri stessi, impedendone
un accorciamento accelerato - potrebbe essere responsabile
dell'emergere di queste patologie, poiche' conduce a
invecchiamento delle cellule rendendo incapaci i telomeri di
favorire la rigenerazione cellulare. La fibrosi idiopatica
polmonare e' una malattia per la quale era gia' noto lo stretto
legame con l'accorciamento dei telomeri, mentre per la cirrosi
epatica criptogenetica - solo di recente - gli studi avevano
suggerito un possibile ruolo delle mutazioni genetiche delle
telomerasi nella sua patogenesi. (AGI)
Red/Eli (Segue)
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SALUTE: SCOPERTO LEGAME TRA CIRROSI EPATICA E FIBROSI POLMONARE (3)=
(AGI) - Modena, 23 gen. - "Questo e' il primo lavoro - ha
precisato Carulli - che descrive in una sola paziente la
coesistenza di un ampio spettro di manifestazioni della
sindrome dei telomeri corti (Ipf, Cc, diabete e aspetto
senescente), con una mutazione genetica. Inoltre, questo caso
conferma la gia' nota associazione tra Ipf e disfunzione
telomerica, ma ancora di piu' mette in evidenza il
coinvolgimento telomerico nell'evoluzione delle malattie del
fegato e suggerisce un possibile legame tra steatoepatite
(infiammazione del fegato da accumulo di grasso) e cirrosi
criptogenetica mediante l'accorciamento telomerico". In
pratica, stando anche ai dati offerti dallo studio, pazienti
con una mutazione genetica dei telomeri potrebbero essere piu'
esposti al rischio di sviluppare malattie di fegato, polmoni,
anemie e altre patologie, soprattutto nei casi in cui a questa
base di partenza genetica si associassero obesita' e fumo.
Lo studio portato avanti potrebbe aprire il campo a
screening e terapie molecolari in pazienti con mutazioni della
telomerasi e candidati per programmi educativi e di
sorveglianza sanitaria. Inoltre in individui con queste
caratteristiche sarebbe essenziale una raccolta completa della
storia personale e familiare per prendere decisioni
diagnostiche e terapeutiche e per un counseling genetico. "La
lunghezza telomerica - ha concluso la ricercatrice modenese -
potrebbe servire come fattore di rischio predittivo di alcune
malattie, infatti una terapia anti-invecchiamento, che abbia
come target il sistema telomerico sta gia' emergendo come nuova
strategia terapeutica di alcune patologie croniche. L'interesse
per questo lavoro ci e' stato dimostrato anche dalla richiesta
di collaborazione che ci e' pervenuta da colleghi
dell'Universita' di Chicago". (AGI)
Red/Eli
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