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mercoledì 17 aprile 2013

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00250...negli ultimi anni è divenuta tristemente nota alle cronache nazionali la vicenda del giovane Federico Aldrovandi, che la notte del 25 settembre 2005, tornando a casa dopo una notte trascorsa in discoteca, nei pressi di Viale Ippodromo a Ferrara, si imbatteva nella pattuglia «Alfa 3» della Polizia di Stato con a bordo gli agenti Enzo Pontani e Luca Pollastri...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00250
presentato da
PICIERNO Pina
testo di
Martedì 16 aprile 2013, seduta n. 9
PICIERNO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni è divenuta tristemente nota alle cronache nazionali la vicenda del giovane Federico Aldrovandi, che la notte del 25 settembre 2005, tornando a casa dopo una notte trascorsa in discoteca, nei pressi di Viale Ippodromo a Ferrara, si imbatteva nella pattuglia «Alfa 3» della Polizia di Stato con a bordo gli agenti Enzo Pontani e Luca Pollastri. Questi ultimi descrivevano il giovane come «un invasato violento in evidente stato di agitazione», sostenendo di essere stati aggrediti dallo stesso, tanto da essere costretti a chiamare rinforzi. Sul posto, allora, giungeva un'altra volante, l’«Alfa 2» con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto, coinvolti anch'essi nella colluttazione che porterà di lì a poco alla morte del giovane Aldrovandi;
   con il giovane riverso a terra, in stato di incoscienza, gli agenti chiamavano i soccorsi che arrivano intorno alle 6.15 circa, constatando, dopo numerosi tentativi di rianimazione cardiopolmonare, la sopravvenuta morte dell'Aldrovandi per «arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale»; avvertita dell'accaduto solo 5 ore più tardi, la famiglia Aldrovandi, di fronte a 54 lesioni ed ecchimosi presenti sul corpo del ragazzo, ritenevano da subito poco credibile la ricostruzione degli agenti;
   è del 15 marzo 2006 la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati dei quattro agenti coinvolti nel caso Aldrovandi per omicidio colposo, che saranno formalmente rinviati a giudizio, per lo stesso reato, il 10 gennaio 2007. Il 21 giugno 2012 la Corte di cassazione condanna in via definitiva Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo;
   la Polizia di Stato, nel corso di una visita privata del defunto capo della Polizia Antonio Manganelli, ha rivolto le scuse ai genitori del giovane Aldrovandi;
   da quanto si apprende dagli organi di stampa, il 27 marzo 2013 circa venti agenti aderenti al COISP, il sindacato indipendente della polizia, si sono radunati in Piazza Savonarola sotto i locali del Municipio di Ferrara, dove lavora la madre del giovane Aldrovandi, per manifestare solidarietà ai quattro poliziotti condannati in via definitiva per omicidio colposo, affiggendo uno striscione che riportava la scritta «la legge non è uguale per tutti»;
   il primo ad intervenire, appena accortosi della provocatoria manifestazione del COISP, è stato il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che invitava i poliziotti manifestanti a spostare la protesta in un altro angolo della piazza, al fine di non turbare la sensibilità della madre del giovane, che lavorava in quegli uffici, e per evitare strumentalizzazioni e accuse di provocazione. L'europarlamentare Potito Salatto, intervenendo nella discussione, contestava duramente il sindaco affermando «non mi faccio mettere i piedi in testa da un semplice sindaco». Da quanto emergerebbe dalle cronache, peraltro, il sindaco sarebbe stato poi allontanato e spintonato dai manifestanti;
   la madre di Aldrovandi, scendendo in piazza, mostrava una foto del figlio, scattata subito dopo l'aggressione, con evidenti segni di percosse, e solo a quel punto i manifestanti del COISP lasciavano la piazza;
   appare del tutto evidente all'interrogante non solo che la manifestazione ideata dal COISP sia un fatto gravissimo e inaccettabile, e come tale da stigmatizzare, ma anche come uomini che vestono la divisa della Polizia di Stato non possano compiere atti di questo tipo, in totale disprezzo delle vittime, del dolore dei familiari e delle sentenze dei tribunali –:
   se e quali iniziative intenda assumere per far piena luce sull'accaduto individuando i responsabili del gravissimo atto provocatorio, e se intenda prendere provvedimenti disciplinari nei confronti degli agenti che, con quest'atto, hanno disonorato tutti quelli che indossano la divisa della Polizia di Stato con dignità e a garanzia dei diritti dei cittadini. (4-00250)

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