Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00128
presentato daInterrogazione a risposta scritta 4-00128
COLLETTI Andrea
testo di
Martedì 2 aprile 2013, seduta n. 6
il 6 luglio 2009, per l'omicidio di Federico Aldrovandi, il tribunale di Ferrara, in persona del giudice Francesco Maria Caruso, ha condannato alla pena della reclusione di 3 anni e 6 mesi i poliziotti Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri per «eccesso colposo in omicidio colposo»;
il 10 giugno 2011 la corte di appello di Bologna ha confermato in toto la pena inflitta in primo grado dal Tribunale di Ferrara accogliendo pertanto le richieste della procura generale;
il 21 giugno 2012 la Corte di Cassazione ha reso definitive le condanne a 3 anni e 6 mesi nei confronti dei quattro poliziotti succitati;
gli stessi condannati hanno beneficiato del cosiddetto indulto, il quale ha scontato 36 dei 43 mesi di pena detentiva;
il 29 gennaio ed il 1o marzo 2013 il tribunale di sorveglianza di Bologna ha decretato la pena detentiva per i 6 mesi rimanenti a carico dei quattro poliziotti;
il giorno 27 marzo 2013 il Coisp – Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia ha organizzato un sit-in, benché autorizzato, davanti alla sede lavorativa della Signora Patrizia Moretti in piazza Savonarola, ovvero davanti la sede del comune di Ferrara;
tale sit-in ha inteso dare solidarietà, da parte di poliziotti, ovvero dipendenti pubblici, ai loro colleghi condannati per l'omicidio di Federico Aldrovandi, con condanna oramai passata in giudicato;
a parere degli interroganti appare gravissimo, in primis che poliziotti diano solidarietà a condannati per reati gravissimi come quelli in questione, benché colleghi. Forse non è mai accaduto prima, almeno pubblicamente, che dei poliziotti manifestassero a favore di pregiudicati;
ma soprattutto il fatto gravissimo è che tali appartenenti alle forze dell'ordine abbiano manifestato proprio davanti la sede lavorativa della madre di Federico Aldrovandi, con ciò dando una connotazione di avversione pesantissima verso una persona che, a causa di un comportamento criminoso da parte dei poliziotti, ha perso il proprio figlio;
inoltre, dalle prime indiscrezioni stampa sembra che il Ministro dell'interno, abbia affermato, come da lancio di Repubblica.it, che non intende irrogare sanzioni attraverso il vice-capo della polizia;
risulta però che, nelle ultime agenzie di stampa del 28 e 29 marzo 2013, il Ministro abbia invece dato mandato allo stesso vice-capo della polizia di verificare se vi fossero gli estremi per aprire un procedimento disciplinare interno –:
quali azioni intenda compiere il Ministro stesso, ovvero il vice-capo della polizia, al fine di tutelare il buon nome della polizia di Stato, violentemente calpestato da detta manifestazione, e se davvero si intendano irrogare sanzioni disciplinari;
quali iniziative intenda assumere il Ministro stesso, ovvero il vice-capo della polizia, nei confronti dei quattro poliziotti condannati, e quindi se si intenda infliggere una sanzione disciplinare, in specie, ove ne sussistano i presupposti, il licenziamento. (4-00128)
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