HA ACCUMULATO TROPPI GIORNI DI ASSENZA PER CURARSI
(DIRE) Roma, 15 mag. - Malato di tumore, l'azienda lo licenzia a
causa dei troppi giorni di assenza richiesti per curarsi. A
riportare la notizia e' l'edizione on line de 'Il Gazzettino'.
Protagonista della vicenda, accaduta in provincia di Venezia, e'
Oliviero Biancato, elettricista di 52 anni, che lo scorso 29
aprile e' stato licenziato dalla ditta per la quale lavorava per
aver esaurito i giorni di malattia.
L'uomo, operato nel giugno scorso, ha cominciato una prima
fase di tre cicli di chemioterapia che non sono, purtroppo,
andati a buon fine. Tra novembre e dicembre ha vissuto, poi, un
periodo di forte incertezza circa il suo destino, perche' i
medici non capivano che terapie dover seguire. A meta' febbraio
e' seguito un nuovo ricovero, perche' la malattia e' ripresa.
Infine e' arrivata, come un fulmine a ciel sereno, la decisione
inaspettata dell'azienda: il licenziamento. E' la moglie a
raccontare il calvario vissuto dallo sfortunato uomo, che da
venerdi' prossimo dovra' sottoporsi al sesto ciclo di chemio.
Biancato, vittima non solo di un male che combatte ormai da
sette anni, e' anche'vittima' dell'articolo 19 del contratto
collettivo dell'industria metalmeccanica, che norma il cosiddetto
'periodo di comporto'. Una pensione d'invalidita', naturalmente,
c'e'. Ma, spiega la moglie a 'Il Gazzettino', "non e' una
questione economica, ma di avere almeno il diritto di ammalarsi".
Basti pensare che l'uomo - per non perdere il lavoro e andare in
pensione anticipata - sarebbe stato disposto anche a lasciar
perdere le terapie e mettere al secondo posto la sua salute.
Egli, d'altronde, non e' nuovo a cio'. L'anno scorso, riferisce
'Il Gazzettino', Biancato - noncurante delle sue gia' pessime
condizioni - si getto' nelle acque del fiume Marzenego per
salvare una donna dal suicidio.
(Wel/ Dire)
11:16 15-05-13
NNNN
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