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martedì 14 maggio 2013

MUTUI IPOTECARI (EX) INPDAP: NEL 2010 SCENDE IL TASSO DI INTERESSE, MA VALE SOLO PER I DIPENDENTI DELL’ISTITUTO. IL RESTO DEL PUBBLICO IMPIEGO SONO FIGLI DI UN DIO MINORE?


Riceviamo da Ficiesse e pubblichiamo


MUTUI IPOTECARI (EX) INPDAP: NEL 2010 SCENDE IL TASSO DI INTERESSE, MA VALE SOLO PER I DIPENDENTI DELL’ISTITUTO. IL RESTO DEL PUBBLICO IMPIEGO SONO FIGLI DI UN DIO MINORE?
Pubblichiamo la lettera di un ispettore della Guardia di finanza, che mette in evidenza la disparità di trattamento, tra i dipendenti (ex) Inpdap e resto del Pubblico impiego, nell’applicazione del tasso di interesse sui mutui ipotecari edilizi concessi dal citato Istituto. L’argomento è al vaglio della “Rete legale” per gli approfondimenti del caso e non appena riceveremo indicazioni, sarà nostra cura darne comunicazioni sul sito. Attesa l'importanza della materia, Ficiesse apre un sportello virtuale sull’argomento (mutuoinpdap@ficiesse.it) finalizzato a raccogliere eventuali istanze o segnalazioni di coloro che si trovino nelle condizioni evidenziate nel testo che segue.

Gent.ma Associazione,
seguo Ficiesse sempre con grande interesse e proprio perché ritengo siate la nostra grande voce, volevo farvi presente una situazione. Sicuramente molti altri colleghi si troveranno nella mia stessa condizione e credo, dal mio punto di vista, stiamo subendo davvero tutti un'ingiustizia. Premetto di aver fatto una ricerca su internet sull’argomento e già nel 2010 è stata organizzata una richiesta collettiva all’ex-Inpdap, non accolta. Colgo l’occasione per ringraziare l’iscritto alla gestione Inpdap che ha provveduto a reperire tutti i riferimenti normativi.

Nel 2010 ho sottoscritto un mutuo ipotecario con l'ex Inpdap per acquisto 1ª casa al tasso fisso del 4,15% . Con delibera n.166 del 10 marzo 2010 del Commissario Straordinario dell’INPDAP è stato emanato un nuovo regolamento - in vigore dal 1° luglio 2010 - per la concessione dei mutui ipotecari prevedendo, tra l’altro, un tasso fisso di interesse più favorevole (dal 4,15% al 3,75%).
E’ stata concessa la possibilità di adeguare il proprio tasso d'interesse ai SOLI dipendenti ex Inpdap (vs delibera commissariale n. 83/2009 di cui al giornale INPDAP n.6 luglio 2009 - la cui diminuzione del tasso ha decorrenza 1° giugno 2009),di cui meglio dirò, incrementando in tal modo la disparità di trattamento rispetto a tutti gli altri dipendenti pubblici iscritti, che versano in egual misura percentuale il contributo al fondo per le prestazioni creditizie (0,35%).

A seguito di mia richiesta, in data 02 aprile 2013, mi è pervenuta risposta da parte della DIREZIONE CENTRALE CREDITO E WELFARE - UFFICIO DEL DIRIGENTE GENERALE INPS che testualmente recita:

“In riscontro alla richiesta inviata via mail dall'interessata, di applicazione del tasso di interessi pari al 3,75%, in sostituzione di quello contrattualmente sottoscritto a suo tempo, si fa presente che il vigente Regolamento per l'erogazione dei mutui ipotecari agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, approvato con determina del Presidente dell'INPDAP n. 362 del 23 settembre 2011, non prevede l'allineamento al tasso del 3,75% dei tassi di interesse meno favorevoli, applicati ai contratti in corso di ammortamento. Quanto al riferimento ai mutui ai dipendenti, si evidenzia che si tratta di normative diverse, con riferimento a fondi diversi e che i dipendenti dell'Istituto, ora assorbito da Inps, contribuiscono, oltre che con lo 0,35%, se iscritti, anche con l'1,00% mensile.”

Preso atto della risposta, ho approfondito la questione mutui dipendente INPS (ex Inpdap) , di seguito riporto l’articolo pubblicato a pagina 4 del Giornale Inpdap nr.6 del luglio 2009 (che vi invio anche in allegato):

“La notizia tanto attesa è arrivata. Con delibera commissariale n. 83/2009 è stato ridotto il tasso di interesse applicato sui mutui ipotecari in essere e su quelli futuri,erogati ai dipendenti Inpdap. Per i primi venti anni il tasso passa dal 3,0% al 2,5% (ad esempio, una rata di 300 euro si riduce a 250 euro); per i successivi, cioè dal ventunesimo al trentacinquesimo, scende dal 3,5% al 3,0% (nell’ipotesi di una rata di 300 euro, in questo caso si riduce a circa 257 euro). Per fruire dell’adeguamento, i titolari di mutuo devono presentare domanda su un apposito modulo, già inviato per posta elettronica a tutti i dipendenti. La diminuzione del tasso ha decorrenza 1° giugno 2009, nel caso in cui l’atto di adesione, accompagnato da copia fotostatica di un documento di riconoscimento del sottoscrittore, arrivi al competente ufficio della Direzione centrale risorse umane entro il 30 settembre c. a. Le rate calcolate secondo il vecchio tasso eventualmente trattenute nel periodo giugno-settembre saranno imborsate con la compensazione delle somme pagate in più. Per le domande presentate dopo il 30 settembre, l’adeguamento verrà applicato dal primo giorno del mese successivo a quello di ricezione dell’istanza, con perdita del beneficio per il periodo intercorrente da giugno al mese di presentazione della domanda. L’iter della delibera commissariale è iniziato in seguito a specifica richiesta delle organizzazioni sindacali, presentata in considerazione della grave crisi economica in corso e della riduzione del tasso ufficiale di sconto, fissato all’1% dalla Banca centrale europea. La Consulenza professionale attuariale, chiamata ad esprimersi sulla possibilità e sull’entità di una riduzione dei tassi applicati sui mutui ipotecari, ha convenuto che portare il tasso al 2,5% avrebbe mantenuto invariato lo spread (il differenziale) rispetto al principale indice di riferimento, l&rs quo;Euro interest rate swap.”


Noi invece siamo i figli di un “dio minore”?
1. Non è possibile ottenere un adeguamento al tasso fisso più basso (3,75% anziché al 4,15%) e la conseguente rideterminazione del proprio piano d’ammortamento;
2. Dobbiamo constatare che i dipendenti INPS sono destinatari di un trattamento privilegiato (forse in virtù del fatto che contribuiscono, oltre che con lo 0,35%, se iscritti, anche con l'1,00% mensile.)”

Siamo o non siamo tutti dipendenti pubblici iscritti alla medesima gestione?

Come riportato a pagina 4 del Giornale Inpdap nr. 6 del luglio 2009 “in seguito a specifica richiesta delle organizzazioni sindacali, presentata in considerazione della grave crisi economica in corso e della riduzione del tasso ufficiale di sconto, fissato all’1% dalla Banca centrale europea” si è proceduto ad un abbassamento dei tassi per i dipendenti INPS ex INPDAP e NOI CHE FACCIAMO STIAMO A GUARDARE LA CRISI CHE PASSA SOLO A CASA DEI DIPENDENTI INPS????

Fiduciosa di un vostro intervento, spero che anche altri colleghi facciano sentire la propria voce, per poter ottenere il riconoscimento di un fondamentale diritto: “la parità di trattamento”.

Grazie e buon lavoro.
Lettera firmata

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