Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-04097
presentato da
Interrogazione a risposta scritta 4-04097
PETRINI Paolo
testo di
Mercoledì 19 marzo 2014, seduta n. 193
con nota 599/A/1/131.4.1/2701, il 3 marzo 2014 il dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno ha pubblicato il progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della polizia di Stato sul territorio nazionale, da sottoporre al vaglio delle questure e delle prefetture;
stando a quanto riportato dalla suddetta nota, la proposta di razionalizzare la dislocazione dei presidi di polizia nel nostro Paese deriva dalla carenza di organico in cui versano le forze dell'ordine e dall'attuale congiuntura economica che impone ingenti tagli al settore pubblico;
in particolare, il progetto del Viminale, elaborato di concerto con il comando generale dell'Arma dei carabinieri, prevede da un lato, una rivisitazione della dislocazione dei commissariati di polizia, delle compagnie dei carabinieri e di quelle forze speciali a carattere sussidiario, concentrate in alcune sedi e non razionalmente distribuite e dall'altro, una ottimizzazione dei presidi della polizia stradale, ferroviaria, postale e di frontiera;
tale razionalizzazione, giustificata con l'emergere di nuove esigenze, derivanti dalla rinnovata rete stradale e ferroviaria e dal nuovo sistema postale e delle frontiere, interessa quasi tutte le province italiane, 101 su 110, e saranno 267 i presidi di polizia che verranno chiusi per un risparmio stimato di 600 milioni di euro;
in particolare, nella regione Marche, è prevista la chiusura di dieci uffici di polizia, fra cui il distaccamento della polizia stradale di Amandola, considerata un autentico avamposto che fa parte oramai della storia della città, la quale si vedrebbe così privata del diritto di usufruire di un servizio indispensabile per un ordinato svolgimento della vita cittadina;
il distaccamento della stradale ha da sempre rappresentato un saldo punto di riferimento per la sicurezza dell'area interna e montana, soprattutto per la vicinanza di Amandola ad alcune località sciistiche e al parco nazionale dei Monti Sibillini, che ogni anno attirano migliaia di turisti, sia nel periodo invernale che in quello estivo;
poiché l'ordine pubblico in questa porzione dell'entroterra marchigiano è garantito dai carabinieri delle caserme di Amandola, Comunanza e Montemonaco, il venir meno del presidio di polizia di Amandola provocherebbe seri problemi in merito al mantenimento degli attuali standard d'intervento per la sicurezza dei cittadini nelle località interessate;
il taglio dei presidi di polizia nell'area montana della regione Marche è visto con forte preoccupazione anche dalla Cgil e dal sindacato autonomo di polizia (SAP) che, durante l'8° congresso provinciale, ha denunciato come le logiche della «spending review» siano prevalse anche sul settore della sicurezza, considerato come un costo, anziché un investimento, al pari della scuola e della sanità;
il progetto inoltre, così come formulato dal Viminale, non coinvolge le realtà locali, non propone un assetto alternativo per assicurare la protezione dei cittadini, né tiene conto delle aspettative e delle esigenze del personale, che verrà accorpato in altre sedi, con conseguenti trasferimenti obbligatori dell'organico;
sebbene i sindacati e le principali istituzioni fermane non siano contrari a prescindere a una riorganizzazione del settore, perché coscienti dell'esigenza di eliminare gli sprechi pubblici, chiedono d'altro canto che vengano garantiti i livelli di sicurezza sul territorio e salvaguardate le condizioni del personale, auspicando una maggiore chiarezza e un'operazione di trasparenza e confronto che coinvolga le istituzioni locali e i rappresentanti dei lavoratori –:
quali misure urgenti il Ministro intenda adottare al fine di evitare la soppressione del distaccamento della polizia stradale di Amandola e se non ritenga opportuno modificare il progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi di polizia sul territorio nazionale affinché l'obiettivo ultimo rimanga quello di garantire, e non ridurre, la sicurezza dei cittadini. (4-04097)
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