Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-05581
presentato daInterrogazione a risposta scritta 4-05581
D'INCÀ Federico
testo di
Giovedì 17 luglio 2014, seduta n. 266
D'INCÀ, ROSTELLATO, DE LORENZIS,SPESSOTTO, DA VILLA e BRUGNEROTTO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la legge n. 37 del 14 febbraio 1974 «accesso gratuito per i cani guida per non vedenti sui mezzi di trasporto ed esercizi pubblici» prevede che il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l'animale alcun biglietto o sovrattassa;
al privo della vista è riconosciuto, altresì, il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida;
i responsabili della gestione dei trasporti e titolari degli esercizi pubblici che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l'accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida, sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da euro 500 fino ad euro 2500;
la legge n. 67 del 1 marzo 2006 «Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità» promuove, ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione, la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti civili, politici, economici e sociali;
sono sempre più diffusi gli episodi, denunciati da più parti:
nel mese di dicembre 2013 M. Q. un veneziano non vedente, con cane guida al seguito si è trovato al centro di una disputa sui diritti dei non vedenti e delle loro guide a quattro zampe, al parcheggio di Lambioi. Ciò poiché l'addetto alle scale mobili, attenendosi al regolamento trasmessogli, non ha permesso allo stesso di accedere alle scale con il cane;
è stato verificato, tramite colloqui telefonici con le associazioni che si occupano di questo problema, che i cani guida vengono addestrati anche a salire sulle scale mobili;
il comune di Belluno, a cui va dato merito, si è scusato pubblicamente con il signor Q. tramite i propri amministratori;
l'episodio accaduto, il 5 gennaio 2013 a Roma, alla signora L. F. madre di Pietro, 13 anni, affetto da una grave malattia rara che gli impedisce di camminare. La signora F. organizza una gita con il figlio e due suoi nipoti presso gli studi di Cinecittà. Consultando il sito dell'ATAC e vedendo che sia la stazione vicino a casa sua (Metro Cipro) sia quella di arrivo (Cinecittà) risultano essere accessibili, sceglie la metropolitana come mezzo di trasporto;
all'arrivo nella stazione di Cinecittà però la sgradita sorpresa, la signora non riesce a trovare l'ascensore. Chiede aiuto, gridando, per attirare l'attenzione di qualcuno. Poi, visto che il figlio si stava spaventando, decide di chiamare il 113 che le risponde di cercare bene, perché l'ascensore esiste. Nessuno, intanto, interviene in suo aiuto. La signora si accorge allora che c’è un ascensore, ma che questo è fuori uso e sbarrato da una transenna. Disperata, telefona al marito, che arriva a Cinecittà, prende in braccio il figlio e riesce a salire le due rampe di scale (in tutto quarantacinque scalini), notando anche un montascale fuori uso. Decisa a non subire il sopruso, la signora si organizza e quattro mesi dopo, il 14 aprile 2013, rifà il percorso insieme a una giornalista del TG3 e a una telecamera. Stavolta si parte di domenica, alle 15, dalla stazione Cipro. E ci si ferma subito, perché l'ascensore, che esiste, non può funzionare per mancanza di personale. È dunque di nuovo il padre a «caricarsi» Pietro per le scale e lo stesso fa alla stazione di Cinecittà, dove i due ascensori e il servoscala sono disattivati. Al ritorno il «miracolo»: grazie alla provvidenziale telefonata della signora alla polizia, l'ATAC convoca il suo personale e gli ascensori delle due fermate vengono messi in funzione;
una settimana dopo, il 22 aprile, il TG3 manda in onda il servizio nell'edizione delle 19. Quasi contestualmente parte il ricorso al tribunale, che si è concluso con una sentenza che ha visto il tribunale di Roma condannare contemporaneamente sia il comune della capitale che l'azienda municipalizzata dei trasporti, per avere discriminato un giovane con disabilità, impedendogli di accedere alla metropolitana –:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti in premessa;
se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere, anche di tipo normativo, al fine di evitare il ripetersi di episodi quali quelli enunciati. (4-05581)
la legge n. 37 del 14 febbraio 1974 «accesso gratuito per i cani guida per non vedenti sui mezzi di trasporto ed esercizi pubblici» prevede che il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l'animale alcun biglietto o sovrattassa;
al privo della vista è riconosciuto, altresì, il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida;
i responsabili della gestione dei trasporti e titolari degli esercizi pubblici che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l'accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida, sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da euro 500 fino ad euro 2500;
la legge n. 67 del 1 marzo 2006 «Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità» promuove, ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione, la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti civili, politici, economici e sociali;
sono sempre più diffusi gli episodi, denunciati da più parti:
nel mese di dicembre 2013 M. Q. un veneziano non vedente, con cane guida al seguito si è trovato al centro di una disputa sui diritti dei non vedenti e delle loro guide a quattro zampe, al parcheggio di Lambioi. Ciò poiché l'addetto alle scale mobili, attenendosi al regolamento trasmessogli, non ha permesso allo stesso di accedere alle scale con il cane;
è stato verificato, tramite colloqui telefonici con le associazioni che si occupano di questo problema, che i cani guida vengono addestrati anche a salire sulle scale mobili;
il comune di Belluno, a cui va dato merito, si è scusato pubblicamente con il signor Q. tramite i propri amministratori;
l'episodio accaduto, il 5 gennaio 2013 a Roma, alla signora L. F. madre di Pietro, 13 anni, affetto da una grave malattia rara che gli impedisce di camminare. La signora F. organizza una gita con il figlio e due suoi nipoti presso gli studi di Cinecittà. Consultando il sito dell'ATAC e vedendo che sia la stazione vicino a casa sua (Metro Cipro) sia quella di arrivo (Cinecittà) risultano essere accessibili, sceglie la metropolitana come mezzo di trasporto;
all'arrivo nella stazione di Cinecittà però la sgradita sorpresa, la signora non riesce a trovare l'ascensore. Chiede aiuto, gridando, per attirare l'attenzione di qualcuno. Poi, visto che il figlio si stava spaventando, decide di chiamare il 113 che le risponde di cercare bene, perché l'ascensore esiste. Nessuno, intanto, interviene in suo aiuto. La signora si accorge allora che c’è un ascensore, ma che questo è fuori uso e sbarrato da una transenna. Disperata, telefona al marito, che arriva a Cinecittà, prende in braccio il figlio e riesce a salire le due rampe di scale (in tutto quarantacinque scalini), notando anche un montascale fuori uso. Decisa a non subire il sopruso, la signora si organizza e quattro mesi dopo, il 14 aprile 2013, rifà il percorso insieme a una giornalista del TG3 e a una telecamera. Stavolta si parte di domenica, alle 15, dalla stazione Cipro. E ci si ferma subito, perché l'ascensore, che esiste, non può funzionare per mancanza di personale. È dunque di nuovo il padre a «caricarsi» Pietro per le scale e lo stesso fa alla stazione di Cinecittà, dove i due ascensori e il servoscala sono disattivati. Al ritorno il «miracolo»: grazie alla provvidenziale telefonata della signora alla polizia, l'ATAC convoca il suo personale e gli ascensori delle due fermate vengono messi in funzione;
una settimana dopo, il 22 aprile, il TG3 manda in onda il servizio nell'edizione delle 19. Quasi contestualmente parte il ricorso al tribunale, che si è concluso con una sentenza che ha visto il tribunale di Roma condannare contemporaneamente sia il comune della capitale che l'azienda municipalizzata dei trasporti, per avere discriminato un giovane con disabilità, impedendogli di accedere alla metropolitana –:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti in premessa;
se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere, anche di tipo normativo, al fine di evitare il ripetersi di episodi quali quelli enunciati. (4-05581)
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