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mercoledì 19 ottobre 2016

ANSA/ Francia: rivolta polizia, governo costretto a trattare


ANSA/ Francia: rivolta polizia, governo costretto a trattare

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ANSA/ Francia: rivolta polizia, governo costretto a trattare
Proteste dopo agguato in banlieue.Cazeneuve,'c'è bisogno di voi'
(di Tullio Giannotti)
(ANSA) - PARIGI, 19 OTT - Prima i jihadisti, poi i
manifestanti violenti, infine le banlieue: la polizia francese,
sull'orlo di una crisi di nervi fra lavoro straordinario e
rischi che aumentano ogni giorno, è esasperata. Da due notti
manifesta, a sorpresa, con sirene e lampeggianti. Chiede le
dimissioni dei capi, vuole un'organizzazione più umana dei turni
di lavoro ma soprattutto pretende maggiore sicurezza e tutela.
Il governo, alla seconda notte di protesta degli agenti in
divisa, ha deciso di trattare. Il ministro dell'Interno, Bernard
Cazeneuve, ha ricevuto una delegazione sindacale degli agenti ed
ha lasciato poi capire che i ventilati provvedimenti
disciplinari per chi ha partecipato alla protesta non ci
saranno. I poliziotti restano intanto fermi sulla loro minaccia
di tornare in piazza fra una settimana con una manifestazione
silenziosa.
La notte fra lunedì e martedì, verso l'una, le auto della
polizia hanno addirittura dato vita a caroselli con i
lampeggianti attorno all'Arco di Trionfo, bloccando per lunghi
tratti gli Champs-Elysees. L'annuncio di provvedimenti per i
manifestanti ha avuto l'unico effetto di provocare una nuova
manifestazione, la notte scorsa, stavolta ad Evry. Gli agenti
erano ancora più numerosi, centinaia, tutti in uniforme ed hanno
fischiato il direttore generale Jean-Marc Falcone, accorso nel
tentativo di raffreddare gli animi. Ne hanno chiesto le
dimissioni in coro, circondando minacciosamente l'auto del
dirigente e intonando, mentre si allontanava, una provocatoria
"Marsigliese".
"Esasperazione" è la parola che i sindacalisti usano di più
per descrivere l'allarmante stato d'animo e la fatica fisica e
mentale dei poliziotti, sottoposti a uno stress inedito
dall'inizio del 2015, con gli attentati terroristici a catena,
poi con la necessità di pattugliare il territorio, quindi con le
manifestazioni anti-jobs act (una decina tutte conclusesi con
guerriglia urbana) e con gli agguati in banlieue. Proprio
l'ultimo di questi, l'8 ottobre, bottiglie molotov lanciate
contro auto di pattuglia a Viry-Chatillon, banlieue sud di
Parigi, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Vincent, appuntato di 28 anni, è gravemente ustionato al viso
e alle mani, ed è ancora all'ospedale Saint-Louis. Tutte le
sere, gruppi di suoi colleghi si riuniscono sotto le sue
finestre in silenzio, per testimoniare la solidarietà, ma anche
la rabbia e la protesta. Uno su due, rivela oggi un sondaggio di
BFM TV, è pronto a votare per il Front National, l'estrema
destra di Marine Le Pen.
"Abbiamo più che mai bisogno dei poliziotti - ha dichiarato
Cazeneuve dopo l'incontro con la delegazione - il valore che
dobbiamo difendere insieme è la nozione di rispetto, il rispetto
che è dovuto ai poliziotti, ai gendarmi, agli insegnanti, al
personale ospedaliero, a tutti quelli che incarnano lo stato. E
il rispetto che i poliziotti devono alla loro gerarchia e che la
loro gerarchia deve loro". Parole che sottintendono un'intesa
sul nodo dei provvedimenti punitivi ma che non hanno rassicurato
del tutto i poliziotti. Chiedono alla giustizia penale nuove
regole più dure per i criminali arrestati, vogliono condizioni
di lavoro più umane e un'organizzazione che consenta loro di
vivere con meno tensioni la delicata missione dell'ordine
pubblico. Smorzando il sentimento di crescente ostilità nei loro
confronti che avvertono fra la popolazione, primi fra tutti
giovani e studenti.
GIT
19-OTT-16 20:04 NNN    

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