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mercoledì 18 gennaio 2017

Cassazione: crostacei vivi sul ghiaccio, condannato ristoratore =


Cassazione: crostacei vivi sul ghiaccio, condannato ristoratore =

(AGI) - Roma, 18 gen. - Condanna confermata in Cassazione per
un ristoratore di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze,
finito sotto processo per aver detenuto aragoste e granchi vivi
sul ghiaccio con le chele legate. Ne da' notizia la Lav,
spiegando che la Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il
ricorso presentato dal ristoratore e confermato la sentenza di
primo grado emessa dal Tribunale di Firenze. "La decisione
della Corte di Cassazione rappresenta un pronunciamento
giudiziario che potra' produrre due effetti - commenta la Lav
in una nota - le Forze di Polizia dovranno intervenire in
seguito alle denunce di cittadini e associazioni per le
diffusissime analoghe situazioni in pescherie e supermercati,
considerate finora normali, e il Parlamento dovra' emanare una
norma di chiaro divieto poiche' questo tipo di esposizione
degli animali, aldila' delle valutazioni etiche, e'
incompatibile con la natura degli animali e produttiva di gravi
sofferenze. Una riflessione che anche i consumatori,
auspichiamo, facciano propria adottando scelte conseguenti". Il
procedimento era scaturito proprio da un esposto della Lav
(Lega antivivisezione), presentato nell'ottobre del 2012. "Gli
agenti della Polizia municipale avevano effettuato due diversi
sopralluoghi, confermando quanto denunciato dalla Lav:
all'interno di due diversi frigoriferi - si legge ancora nella
nota - furono rinvenuti aragoste e granchi vivi con le chele
legate, esposti a temperature tra 1,1 e 4,8 gradi centigradi.
La polizia municipale aveva quindi provveduto a informare la
Procura della Repubblica di Firenze di quanto accertato. La
condanna a carico del titolare del ristorante, emessa ad aprile
2014 dal Tribunale di Firenze ai sensi dell'articolo 727 del
Codice penale, e confermata ora dalla Corte di Cassazione, si
fonda ormai su dati scientifici inconfutabili: i crostacei sono
in grado di provare dolore e di averne memoria, modificando
cosi' il loro comportamento. Pertanto la detenzione di tali
animali vivi a temperature prossime allo zero e con le chele
legate configura un reato". (AGI)
Red/Oll
181756 GEN 17
NNNN 

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