Privacy: Garante, piu' tutele per dati trattati da Polizia =
(AGI) - Roma, 21 apr. - Maggiori garanzie per l'uso dei dati
personali a fini di polizia, con banche dati piu' protette,
informazioni esatte e aggiornate e piu' trasparenza e possibilita' di
controllo da parte dei cittadini. Con due distinti pareri resi al
ministero dell'Interno, il Garante per la protezione dei dati
personali ha disciplinato i tipi di trattamenti di dati che sono
effettuati per "fini di polizia" e ha definito il quadro dei principi
privacy ai quali devono attenersi organi, uffici e comandi di
polizia. Si e' data cosi' attuazione al Titolo II della parte II del
codice privacy.
Il primo parere riguarda uno schema di decreto che individua nel
dettaglio i trattamenti permanenti effettuati dalle forze di polizia,
compresa la gestione delle maggiori banche dati (Ced, Afis, Dna). I
cittadini potranno conoscere quante e quali sono le banche dati
gestite dalle forze di polizia, le operazioni che vengono effettuate
sui dati, i tempi di conservazione. Potranno sapere inoltre chi sono
i titolari delle banche dati ai quali eventualmente rivolgersi per
avere informazioni e poter esercitare i propri diritti. Nel rendere
il suo parere il Garante ha chiesto, tra l'altro, di escludere dalla
tipologia di trattamenti finalizzati all'attivita' di polizia quelli
svolti per finalita' amministrative e di eliminare dal testo i
trattamenti per i quali non risulti dimostrata una correlazione
diretta con la finalita' di polizia (quali rilascio di licenze,
autorizzazioni, nulla osta da parte del ministero, prefetture,
questure). Il decreto, superato il vaglio delle Commissioni
parlamentari, una volta adottato e pubblicato nella Gazzetta
ufficiale, dovra' essere inserito come allegato al codice privacy.
(AGI)
Red (Segue)
211200 APR 17
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Privacy: Garante, piu' tutele per dati trattati da Polizia (2)=
(AGI) - Roma, 21 apr. - Con il secondo provvedimento, reso su
uno schema di decreto del presidente della Repubblica, sono
state fissate le modalita' di attuazione dei principi del
codice privacy da applicare ai trattamenti di dati effettuati,
sia in formato cartaceo sia elettronico, dalle forze di polizia
nell'attivita' di prevenzione e repressione dei reati, di
tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il dpr non si
applica ai dati amministrativi, che vanno anche conservati
separatamente da quelli registrati per finalita' di polizia e
sono soggetti alle regole generali del Codice. Nell'esprimere
il parere sullo schema di dpr, che gia' recepisce molte delle
richieste avanzate dall'Autorita' in fase istruttoria, il
Garante ha chiesto al ministero di integrare il testo al fine
di sottoporre alle regole privacy tutti i tipi di trattamenti
che presentano rischi specifici per la persona (dalle banche di
dati genetici, biometrici, dati relativi all'ubicazione, a
quelle basate su particolari tecniche di elaborazione delle
informazioni) e di stabilire tempi di conservazione dei dati
piu' brevi, commisurati alle finalita' della raccolta, rispetto
a quelli attuali, ritenuti immotivatamente lunghi. In
particolare, non devono essere conservati per piu' di 90 giorni
i dati di persone nei confronti delle quali non e' emerso alcun
rilievo (ad esempio, individui fermati e rilasciati a seguito
di controlli occasionali del territorio). Sono state chieste,
inoltre, regole specifiche per la raccolte e l'uso di immagini
acquisite con i droni. La particolare tecnologia utilizzata
infatti puo' comportare elevati rischi per le persone. L'iter
di regolamentazione dei dati trattati a fini di polizia si
concludera' con l'adozione di una terzo parere su uno schema di
decreto che piu' specificamente intende disciplinare,
aggiornandole, anche le misure tecniche e organizzative
relative al trattamento di dati presso il Ced del Viminale.
(AGI)
Red/Oll
211200 APR 17
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