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domenica 9 aprile 2017

TORTURA: LEGGE IN AULA SENATO DOPO PASQUA MA TESTO SOFT NON CONVINCE/ADNKRONOS =




TORTURA: LEGGE IN AULA SENATO DOPO PASQUA MA TESTO SOFT NON CONVINCE/ADNKRONOS =
Manconi, reato annacquato e testo impresentabile, non so se la
votero'
Roma, 9 apr. (AdnKronos) - Sono 29 anni che l'Italia è in debito con
l'obbligo di rispettare la Convenzione delle Nazioni unite contro la
tortura. Il governo la sottoscrisse, la Gazzetta Ufficiale pubblicò il
testo ma dal primo gennaio 1989 il Parlamento non ha mai trasformato
in legge le direttive contenute in quell'atto solenne. Un vuoto che è
riemerso nuovamente giovedì scorso quando con 16 anni di ritardo,
l'Italia ha ammesso le proprie colpe e ha accettato di patteggiare un
risarcimento di 45.000 euro dovuto ai manifestanti del G8 a Genova che
il 21 e 22 luglio del 2001 subirono le violenze degli agenti e dei
medici in servizio al caserma di Bolzaneto.
La XVII legislatura sembrava poter riuscire a riempire il vuoto ma
dopo la prima approvazione al Senato nel marzo 2014 (dove è partita
con la proposta promossa dal senatore Luigi Manconi), la Camera l'ha
modificata e l'ha rimandata al Senato un anno dopo circa, il 9 aprile
2015. Alla commissione Giustizia di palazzo Madama il testo ha subito
ulteriori rimaneggiamenti e adesso, come ha spiegato all'Adnkronos il
relatore Enrico Buemi, il provvedimento è pronto per l'aula che, entro
aprile potrebbe licenziarlo per rinviarlo alla Camera per la quarta
lettura.
Ma a forza di 'aggiustare' il testo - come ha spiegato all'Adnkronos
l'ideatore, Luigi Manconi - è stato ammorbito così tanto da perdere la
sua ispirazione iniziale. "E' 29 anni - ha ricordato in premessa il
presidente della commissione Diritti Umani del Senato - che l'Italia
aspetta questa legge, dal primo gennaio 1988 ha sottoscritto la
Convenzione delle Nazioni unite in materia". (segue)
(Ruf/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
09-APR-17 14:04
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TORTURA: LEGGE IN AULA SENATO DOPO PASQUA MA TESTO SOFT NON CONVINCE/ADNKRONOS (2) =
Manconi, non c'e' piu' fattispecie specifica, ora e' reato
comune
(AdnKronos) - "Ma mentre la Convenzione delle Nazioni Unite e le leggi
degli altri Paesi affini all'Italia prevedono come fattispecie penale
un reato proprio, l'Italia ha rifiutato questa impostazione - che era
poi quella iniziale del mio ddl - il Parlamento ha approvato un testo
che inquadra la tortura come reato comune".
"Il reato proprio - aggiunge Manconi - si imputa ai pubblici ufficiali
o a chi esercita pubbliche funzioni, perché esso discende non dalla
crudeltà individuale verso una persona - come sarebbe nel caso di
reato comune - ma discende da un abuso di potere. Se io come
Carabiniere, agente di Polizia, agente o medico di un penitenziario,
infliggo maltrattamenti, violenze o soprusi a una persona a me
affidata in custodia, ecco che si configura il reato di tortura. Tutto
questo è stato cancellato dalla legge, annullato, trasformandolo in un
reato di tortura generico, ovvero commesso da un cittadino nei
confronti di un altro".
"Adesso, dopo il patteggiamento di fronte alla Corte europea dei
diritti umani, non credo che l'Italia possa non adempiere ancora ai
suoi doveri. Il Parlamento è obbligato a approvare una legge ma è
evidente che sarà una legge impresentabile. Non esagero. Verrà
approvata una legge qualunque, inadeguata e scarsamente efficace. La
legislatura dura fino a febbraio 2017, mi sembra impossibile che il
Parlamento non sia in grado di licenziare uno straccio di legge. Che,
tuttavia, io credo non voterò. Ma questo è un altro discorso",
conclude Manconi. (segue)
(Ruf/AdnKronos)
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Buemi, non vogliamo mandare messaggio punitivo a forze ordine
(AdnKronos) - Si è parlato di veti, di condizionamenti, se non
addirittura di 'interferenze' di parlamentari che hanno inteso
rappresentare le ragioni delle forze dell'ordine. "Certo - conferma
Buemi - uno degli aspetti che ho dovuto constatare è stata proprio la
preoccupazione di non mandare un messaggio pregiudiziale alle forze
dell'ordine che in Italia, tranne pochi, circoscritti episodi, si sono
sempre comportate correttamente, rispettando le leggi".
"E' una preoccupazione che ho sentito anche io - continua il senatore
Psi - pur sostenendo la necessità di approvare il reato specifico. Non
voglio che passino messaggi sbagliati nel confronti di apparati dello
stato che svolgono funzioni molto impegnative, specialmente in una
fase delicata e rischiosa come quelle attuale. Le forze dell'ordine
sanno bene che noi non ci rivolgiamo a quelli che svolgono con
scrupolo e rispetto delle regole ma nei confronti di quelli che vanno
fuori dalla legge".
"Il testo - conclude Buemi - è pronto per l'aula. Io prevedo che dopo
Pasqua il testo possa essere approvato. Io auspico che il Senato lo
approvi in fretta perché è inammissibile che l'Italia non abbia una
legge che punisca un reato così grave".
(Ruf/AdnKronos)
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