IL PUNTO = G8: torture alla Diaz, nuova condanna di Strasburgo =
(AGI) - Roma, 22 giu. - L'Italia e' stata nuovamente condannata
dalla Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo in
relazione ai maltrattamenti e alle torture nella scuola Diaz di
Genova, durante il vertice del G8 del 2001. I giudici hanno
stabilito che i ricorrenti sono stati torturati con sofferenze
psichiche e fisiche gravi per la natura particolarmente crudele
dei maltrattamenti e che i responsabili non sono stati puniti
adeguatamente. Gia' nell'aprile 2015, la Corte di Strasburgo
aveva condannato l'Italia per quella che fu definita da un ex
vicequestore come "una macelleria messicana", in cui furono
feriti 61 manifestanti.
In particolare nella sentenza si legge che i ricorrenti
sono stati vittime e testimoni dell'uso incontrollato e
sistematico di violenze da parte della polizia, che non ha
risparmiato i manifestanti sdraiati o con le mani alzate, e
malgrado non avessero commesso alcun atto di violenza o di
resistenza agli agenti. La Corte ha anche ribadito l'accusa
all'Italia di non essersi dotata di una legge che punisca
adeguatamente la tortura e quindi in grado di prevenire gli
quuesto di tipo di atti da parte delle forze dell'ordine.
I giudici hanno ordinato il pagamento di indennizzi
compresi tra 45.000 e 55.000 euro a 29 manifestanti su 42 di
varie nazionalita' che avevano presentato ricorso per i
maltrattamenti subiti. La Corte ha anche condannato l'Italia
per non aver punito in modo adeguato i responsabili delle
"torture e trattamenti disumani", vietati dall'articolo 3 della
Convenzione europea dei diritti dell'uomo. I ricorrenti, che
all'epoca dei fatti avevano 42 e 60 anni, avevano presentato
ricorso alla corte per le torture subite e per la mancata
identificazione e quindi della condanna dei responsabili. Il
ricorso, inviato alla Corte di Strasburgo all'inizio del 2013,
era stato poi comunicato al governo italiano, per consentirgli
di difendersi, il 10 novembre 2015, quattro mesi dopo la prima
condanna inflitta all'Italia, per motivi analoghi, nel caso di
Arnaldo Cestaro, manifestante ora 78enne. Dei 13 manifestanti
non compresi nei risarcimenti, 4 avevano ritirato la denuncia,
e gli altri 9 hanno raggiunto degli accordi extra-giudiziali.
La Corte ha anche stabilito che l'Italia dovra' pagare 59.750
euro di spese ad alcuni dei ricorrenti.
Ieri tra l'altro il commissario per i diritti umani del
Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, ha inviato alle nostre
autorita' una lettera in cui ha espresso preoccupazione per il
testo di legge attualmente all'esame del Parlamento. Sul tavolo
dei giudici di Strasburgo ci sono ancora diversi ricorsi
relativi a torture al G8 di Genova e in particolare ai fatti
accaduti nella caserma di Bolzaneto. I manifestanti che hanno
presentato ricorso non hanno aderito al patteggiamento
raggiunto lo scorso aprile dal governo italiano con alcune
delle vittime sulle cause presentate alla Corte. (AGI)
Zec
221300 GIU 17
NNNN
G8: CORTE EUROPEA DIRITTI UMANI, ALLA DIAZ FU TORTURA =
dalla Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo in
relazione ai maltrattamenti e alle torture nella scuola Diaz di
Genova, durante il vertice del G8 del 2001. I giudici hanno
stabilito che i ricorrenti sono stati torturati con sofferenze
psichiche e fisiche gravi per la natura particolarmente crudele
dei maltrattamenti e che i responsabili non sono stati puniti
adeguatamente. Gia' nell'aprile 2015, la Corte di Strasburgo
aveva condannato l'Italia per quella che fu definita da un ex
vicequestore come "una macelleria messicana", in cui furono
feriti 61 manifestanti.
In particolare nella sentenza si legge che i ricorrenti
sono stati vittime e testimoni dell'uso incontrollato e
sistematico di violenze da parte della polizia, che non ha
risparmiato i manifestanti sdraiati o con le mani alzate, e
malgrado non avessero commesso alcun atto di violenza o di
resistenza agli agenti. La Corte ha anche ribadito l'accusa
all'Italia di non essersi dotata di una legge che punisca
adeguatamente la tortura e quindi in grado di prevenire gli
quuesto di tipo di atti da parte delle forze dell'ordine.
I giudici hanno ordinato il pagamento di indennizzi
compresi tra 45.000 e 55.000 euro a 29 manifestanti su 42 di
varie nazionalita' che avevano presentato ricorso per i
maltrattamenti subiti. La Corte ha anche condannato l'Italia
per non aver punito in modo adeguato i responsabili delle
"torture e trattamenti disumani", vietati dall'articolo 3 della
Convenzione europea dei diritti dell'uomo. I ricorrenti, che
all'epoca dei fatti avevano 42 e 60 anni, avevano presentato
ricorso alla corte per le torture subite e per la mancata
identificazione e quindi della condanna dei responsabili. Il
ricorso, inviato alla Corte di Strasburgo all'inizio del 2013,
era stato poi comunicato al governo italiano, per consentirgli
di difendersi, il 10 novembre 2015, quattro mesi dopo la prima
condanna inflitta all'Italia, per motivi analoghi, nel caso di
Arnaldo Cestaro, manifestante ora 78enne. Dei 13 manifestanti
non compresi nei risarcimenti, 4 avevano ritirato la denuncia,
e gli altri 9 hanno raggiunto degli accordi extra-giudiziali.
La Corte ha anche stabilito che l'Italia dovra' pagare 59.750
euro di spese ad alcuni dei ricorrenti.
Ieri tra l'altro il commissario per i diritti umani del
Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, ha inviato alle nostre
autorita' una lettera in cui ha espresso preoccupazione per il
testo di legge attualmente all'esame del Parlamento. Sul tavolo
dei giudici di Strasburgo ci sono ancora diversi ricorsi
relativi a torture al G8 di Genova e in particolare ai fatti
accaduti nella caserma di Bolzaneto. I manifestanti che hanno
presentato ricorso non hanno aderito al patteggiamento
raggiunto lo scorso aprile dal governo italiano con alcune
delle vittime sulle cause presentate alla Corte. (AGI)
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G8: CORTE EUROPEA DIRITTI UMANI, ALLA DIAZ FU TORTURA =
G8: CORTE EUROPEA DIRITTI UMANI, ALLA DIAZ FU TORTURA =
Giudizio analogo nel 2015
Parigi, 22 giu. (AdnKronos/dpa) - Nel raid alla scuola Diaz durante il
G8 di Genova del luglio 2001, la polizia italiana compì degli atti di
tortura contro gli occupanti. E' quanto ha stabilito la Corte europea
dei Diritti dell'Uomo, replicando il giudizio del 2015, pronunciato
dopo il ricorso di Arnaldo Cestaro. Stavolta a ricorrere al giudizio
della Corte sono stati 42 manifestanti, che la notte del blitz furono
sia vittime che testimoni dell'uso "eccessivo, indiscriminato e
chiaramente sproporzionato della forza" da parte degli agenti del VII
Nucleo Antisommossa. Anche in questo caso la Corte ha riscontrato una
violazione dell'Articolo 3 della Convenzione europea dei Diritti
Umani, riguardante la proibizione della tortura e di trattamenti
inumani o degradanti.
La Corte di Strasburgo ha inoltre stabilito che l'Italia dovrà
risarcire somme che vanno dai 45mila ai 55mila euro ciascuno a 29
vittime del pestaggio. Nonostante non opposero alcuna resistenza alla
polizia, gli occupanti della scuola, la notte del 21 luglio del 2001
furono "sistematicamente pestati" dagli agenti, compresi coloro che
erano sdraiati a terra o seduti con le mani alzate.
La Corte ha anche affermato che i procedimenti legali condotti in
Italia contro i poliziotti coinvolti nell'episodio sono stati
inadeguati, stigmatizzando l'inadeguatezza del sistema legislativo
italiano riguardo le sanzioni contro gli atti di tortura.
(Mli/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
22-GIU-17 13:20
NNNN
Giudizio analogo nel 2015
Parigi, 22 giu. (AdnKronos/dpa) - Nel raid alla scuola Diaz durante il
G8 di Genova del luglio 2001, la polizia italiana compì degli atti di
tortura contro gli occupanti. E' quanto ha stabilito la Corte europea
dei Diritti dell'Uomo, replicando il giudizio del 2015, pronunciato
dopo il ricorso di Arnaldo Cestaro. Stavolta a ricorrere al giudizio
della Corte sono stati 42 manifestanti, che la notte del blitz furono
sia vittime che testimoni dell'uso "eccessivo, indiscriminato e
chiaramente sproporzionato della forza" da parte degli agenti del VII
Nucleo Antisommossa. Anche in questo caso la Corte ha riscontrato una
violazione dell'Articolo 3 della Convenzione europea dei Diritti
Umani, riguardante la proibizione della tortura e di trattamenti
inumani o degradanti.
La Corte di Strasburgo ha inoltre stabilito che l'Italia dovrà
risarcire somme che vanno dai 45mila ai 55mila euro ciascuno a 29
vittime del pestaggio. Nonostante non opposero alcuna resistenza alla
polizia, gli occupanti della scuola, la notte del 21 luglio del 2001
furono "sistematicamente pestati" dagli agenti, compresi coloro che
erano sdraiati a terra o seduti con le mani alzate.
La Corte ha anche affermato che i procedimenti legali condotti in
Italia contro i poliziotti coinvolti nell'episodio sono stati
inadeguati, stigmatizzando l'inadeguatezza del sistema legislativo
italiano riguardo le sanzioni contro gli atti di tortura.
(Mli/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
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