USA: TRUMP JR E L'OFFERTA DI DOCUMENTI SU HILLARY, "I LOVE IT" =
Figlio del presidente costretto dal Nyt a pubblicare contenuto
email su incontro con avvocato russo
Washington, 11 lug. (AdnKronos) - Pressato dalle rivelazioni del New
York Times, Donald Trump Jr è stato costretto a pubblicare lo scambio
di email con Rob Goldstone, riguardante l'incontro del 9 giugno del
2016 con l'avvocato russo Natalia Veselnitskaya. Goldstone è
l'intermediario che offrì al figlio maggiore del presidente Usa
l'opportunità dell'incontro, nel quale la Veselnitskaya avrebbe dovuto
fornire documenti per "incriminare Hillary Clinton e i suoi rapporti
con la Russia" che promettevano di essere "molto utili a tuo padre".
Si trattava, scriveva Goldstone in un'email del 3 giugno del 2016, di
"informazioni di alto livello e sensibili" che erano "parte del
sostegno della Russia e del suo governo a Mr. Trump". La replica di
Trump Jr a quell'email fu immediata: "Se è quello che dici mi piace (I
love it, nell'originale inglese) specialmente più in là durante
l'estate".
Quattro giorni dopo, a seguito di un ulteriore scambio di email,
l'intermediario propose l'incontro a New York con un "avvocato del
governo russo", la Veselnitskaya, appunto. Trump Jr acconsentì,
indicando che avrebbe portato con sé Paul Manafort (il capo della
campagna di Trump) e "mio cognato", vale a dire Jared Kushner, marito
di sua sorella Ivanka e oggi consigliere di Trump alla Casa Bianca. (segue)
(Mli/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
11-LUG-17 18:29
NNNN
USA: TRUMP JR E L'OFFERTA DI DOCUMENTI SU HILLARY, "I LOVE IT" (2) =
Figlio del presidente costretto dal Nyt a pubblicare contenuto
email su incontro con avvocato russo
Washington, 11 lug. (AdnKronos) - Pressato dalle rivelazioni del New
York Times, Donald Trump Jr è stato costretto a pubblicare lo scambio
di email con Rob Goldstone, riguardante l'incontro del 9 giugno del
2016 con l'avvocato russo Natalia Veselnitskaya. Goldstone è
l'intermediario che offrì al figlio maggiore del presidente Usa
l'opportunità dell'incontro, nel quale la Veselnitskaya avrebbe dovuto
fornire documenti per "incriminare Hillary Clinton e i suoi rapporti
con la Russia" che promettevano di essere "molto utili a tuo padre".
Si trattava, scriveva Goldstone in un'email del 3 giugno del 2016, di
"informazioni di alto livello e sensibili" che erano "parte del
sostegno della Russia e del suo governo a Mr. Trump". La replica di
Trump Jr a quell'email fu immediata: "Se è quello che dici mi piace (I
love it, nell'originale inglese) specialmente più in là durante
l'estate".
Quattro giorni dopo, a seguito di un ulteriore scambio di email,
l'intermediario propose l'incontro a New York con un "avvocato del
governo russo", la Veselnitskaya, appunto. Trump Jr acconsentì,
indicando che avrebbe portato con sé Paul Manafort (il capo della
campagna di Trump) e "mio cognato", vale a dire Jared Kushner, marito
di sua sorella Ivanka e oggi consigliere di Trump alla Casa Bianca. (segue)
(Mli/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
11-LUG-17 18:29
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(AdnKronos) - In una dichiarazione diffusa su Twitter, Donald Trump
Jr, che era stato avvertito dal New York Times della pubblicazione
delle sue email, ricostruisce la genesi dello scambio con Gladstone e
spiega di voler essere "totalmente trasparente". La Veselnitskaya,
scrive Trump Jr, si rivelò poi non essere una funzionaria del governo
russo, "non aveva informazioni da fornire".
La donna, voleva invece parlare della "legge sulle adozioni e del
Magnitsky Act", la legge varata dall'Amministrazione Obama che impone
sanzioni ai funzionari russi coinvolti nella morte in carcere nel 2009
di Sergei Magnitsky, l'avvocato che aveva indagato su una serie di
truffe che coinvolgevano funzionari del fisco russo. "Per
contestualizzare questa vicenda -scrive Trump Jr- questo avveniva
prima che l'attuale 'febbre russa' diventasse di moda".
"Come ha detto oggi alla stampa Rob Goldstone -scrive Trump Jr-
'l'intero incontro fu la cosa più stupida e senza senso che avessi mai
sentito e ne fui realmente turbato'".
(Mli/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
11-LUG-17 18:29
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