Il Dubbio di mercoledì 4 aprile 2018, pagina 12
Attenti al Taser: per l'Onu è uno strumento di tortura
PARTITA LA SPERIMENTAZIONE IN SEI CITTA ITALIANE DELLA PISTOLA ELETTRICA E POTREBBEANDAREA REGIME Attenti al Taser: per l'Onu è uno strumento di tortura SECONDO L'AGENZIA GIORNALISTICA REUTERS SAREBBERO 104 I CASI NELLE PRIGIONI USA LA CUI MORTE SAREBBE DA COLLEGARE ALL'UTILIZZO DELL'ARMA DAMIANO ALIPRANDI Martini Smith aveva 20 anni, era incinta e spogliata quasi nuda in una cella della prigione americana di Franklin County a Columbus, nell'Ohio. Era stata detenuta con l'accusa di aver pugnalato un ragazzo che lei aveva accusato di picchiarla. Due agenti le avevano ordinato di spogliarsi, togliersi tutti i gioielli e indossare una camicia da notte. Lo fece, ma non era stata in grado di obbedire al comando di togliere dalla lingua un piercing d'argento. "Tira fuori la lingua", le aveva ordinato l'agente. Smith provò, invano, inserendo le dita di entrambe le mani nella sua bocca per togliere l'anello. Le sue dita però erano intorpidite, perché era stata ammanettata per sei ore con le mani dietro la schiena. L'anello era scivoloso, disse Smith, chiedendo un tovagliolo di carta. Gli agenti però rifiutarono. "Voglio solo andare a dormire", gridò Smith. L'agente l'avvertì di nuovo, poi sparò: i dardi elettrificati del Taser colpirono il petto della Smith: crollò contro il muro di cemento e scivolò sul pavimento, ansimando, con le braccia sul petto. "Perché mi hai fatto questo? - disse gemendo dal dolore -. Non sto danneggiando nessuno. Non posso tirarlo fuori! " Cinque giorni dopo, Smith ha avuto un aborto spontaneo..............................
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