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mercoledì 16 maggio 2018

FARMACI: ATTESO A BREVE OK EMA SU TERAPIA GENICA LEUCEMIA 'CAR-T' =



MERCOLEDÌ 16 MAGGIO 2018 18.19.54
SALUTE

FARMACI: ATTESO A BREVE OK EMA SU TERAPIA GENICA LEUCEMIA 'CAR-T' =

Roma, 16 mag. (AdnKronos Salute) - "Stiamo aspettando il riscontro dell'autorità europea del farmaco, che dovrebbe avvenire, speriamo, nelle prossime settimane. Se positivo ci sarà subito l'avvio alla discussione e il confronto con le autorità italiane". Così Giampaolo Murri, Head of Market Access Novartis Oncology, commenta all''AdnKronos Salute gli ultimi sviluppi riguardo l'iter di approvazione della terapia 'Car-T' (Chimeric Antigen Receptor T-cell) per la cura della leucemia linfoblastica acuta a cellule B recidivata/refrattaria (il tumore del sangue più diffuso tra i bambini) basata su un approccio che consente di riprogrammare i linfociti T in modo che possano combattere il tumore dall'interno. Un trattamento 'Car-T' - sviluppato da Novartis insieme all'università della Pennsylvania - è già stato approvato la scorsa estate dall'agenzia regolatoria americana (Fda), con nome commerciale Kymriah* (tisagenlecleucel). (segue) (Gia/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAG-18 18:19 NNNN
MERCOLEDÌ 16 MAGGIO 2018 18.19.55
SALUTE

FARMACI: ATTESO A BREVE OK EMA SU TERAPIA GENICA LEUCEMIA 'CAR-T' (2) =

(AdnKronos Salute) - "Non appena l'Ema avrà dato l'ok - ha spiegato Murri, questa mattina a margine dell'Assemblea nazionale Assobiotec - chiederemo di sfruttare al massimo tutte le possibilità che la normativa attuale mette a disposizione delle aziende per farmaci di questa portata. Parliamo di accesso a fondi speciali, a rapidità di valutazione a livello nazionale e rapido accesso a livello regionale. Ci auguriamo che entro fine anno i pazienti possano avere accesso a questa terapia innovativa anche nel territorio italiano, che offrirà una soluzione terapeutica a chi fino ad oggi non aveva a disposizione trattamenti adeguati". Ma come funziona questa terapia? "Si tratta di una evoluzione impensabile fino a pochi anni fa - osserva Murri - Vengono prelevate delle cellule dal paziente, che sono poi congelate e inviate ad un centro di produzione e rielaborazione cellulare che le 'riprogramma' in modo tale da farle 'andare a caccia' delle cellule tumorali del singolo paziente. Una volta terminato questo processo di re-ingegnerizzazione, che impiega alcune settimane, il prodotto viene riconfezionato, ricongelato e rispedito al centro per l'infusione nel paziente. Le cellule 'riprogrammate', infine, avviano il loro percorso di 'caccia' alla ricerca delle cellule malate, portando il paziente alla guarigione. In sintesi - conclude - si tratta di un farmaco che parte dal paziente e ritorna al paziente". (Gia/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAG-18 18:19 NNNN

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