VENERDÌ 26 OTTOBRE 2018 16.59.11
Tumori: radon responsabile dei 10% dei casi di cancro polmone =
(AGI) - Roma, 26 ott. - Il radon, gas nobile radioattivo
naturale, e' la seconda causa di insorgenza di tumori polmonari
dopo il fumo da sigaretta. Si stima infatti che sia
responsabile del 10 per cento dei casi di cancro al polmone per
un totale di circa 3.200 casi ogni anno. L'incidenza aumenta in
modo significativo con la combinazione di radon e fumo da
sigaretta. Questo e' il dato allarmante emerso in occasione del
convegno nazionale "Radon rischio geologico dalla terra un
pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?",
organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, presso la sede
del Consiglio nazionale delle ricerche a Roma. Il nostro paese
si trova attualmente in condizione di infrazione da febbraio
2018 rispetto alla direttiva europea sul radon. "Non e'
possibile definire un valore italiano di concentrazione di
attivita' di gas radon", spiega all'AGI Leonardo Baldassarre,
fisico e direttore del Laboratorio Accreditati L.B. Servizi per
le Aziende Srl. "La concentrazione in aria di gas radon -
continua - e' fortemente variabile nel tempo e nello spazio:
l'attuale assetto normativo prevede l'obbligo di effettuare
misure in tutti i luoghi di lavoro interrati. La Direttiva
2013/59/EURATOM propone l'adozione di specifici limiti di
concentrazione di rado nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni
(luoghi maggiormente frequentati da ogni individuo). L'Italia
non ha ancora recepito la Direttiva europea, nonostante siano
scaduti i termini di recepimento". Secondo gli esperti, e'
necessario individuare le aree maggiormente a rischio. "Come
ampiamente dimostrato in letteratura - dice Baldassarre - e'
assolutamente necessario individuale le zone a maggiore rischio
Radon in modo da proporre azioni di prevenzione (particolari
accorgimenti da adottare nelle nuove costruzioni di edifici) ed
ottimizzazione delle esposizioni (interventi di mitigazione
della concentrazione media di attivita' di gas radon in aria in
edifici gia' esistenti). Senza una chiara identificazione delle
aree a maggior rischio radon non e' possibile adottare idonee
strategie di mitigazione e prevenzione". (AGI)
red/Mld
261658 OTT 18
NNNN
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