VENERDÌ 26 OTTOBRE 2018 11.17.28
POLIZIA
Desirèe, Rampelli: tutti sapevano, ministri, questori, prefetti
Desirèe, Rampelli: tutti sapevano, ministri, questori, prefetti Preferiscono circoscrivere l'illegalità creando zone franche Roma, 26 ott. (askanews) - "Non serve salire sulla ruspa, occorre volontà politica". "Tutti sanno quello che accade, cioè che esistono delle zone franche nelle quali tutto è consentito e che sono la manifestazione plastica dell'illegalità che ha ormai valicato i confini delle periferie toccando anche il cuore della città. Vere e proprie enclave dove spesso la polizia decide di non entrare". Lo afferma, a proposito del caso Desirèe, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (Fdi), in un'intervista alla Notizia. "Non dico nulla di nuovo. In alcune realtà - spiega - le forze dell'ordine non hanno la forza per opporsi, a causa della carenza di personale dovuta al blocco del turnover. Ma non solo: esiste una tecnica precisa, una sorta di convenzione non scritta - che io non accetto - tra questori, prefetti e sindaci secondo la quale, per circoscrivere e controllare il fenomeno, queste zone franche vengono di fatto tollerate. E a rimetterci sono i cittadini onesti che sono costretti a conviverci". Ci sono "contesti - denuncia Rampelli - in cui si tollera l'intollerabile. Dalla violazione della proprietà, pubblica e privata, alla clandestinità. Fino alle attività illecite: droga, prostituzione, racket e subaffitti. Avevamo del resto già denunciato il caso di Palazzo Curtatone, su cui pende un'inchiesta in Procura, dove gli occupanti abusivi subaffittano ai migranti irregolari. Per non parlare dei sotterranei delle Torri di Tor Bella Monaca, dove tutti sanno cioò che accade ma nessuno entra". Salvini ha minacciato di tornare a San Lorenzo con la ruspa... "Can che abbaia non morde. I cittadini onesti - prosegue - si aspettano che il Governo reprima i reati, altro che ruspa. Non serve la ruspa, per risolvere i problemi serve la volontà politica". "Innanzitutto si deve sapere che chi sbaglia paga. Nessuna tolleranza per i delinquenti. Ma la repressione non basta. Serve uno scatto d'orgoglio, riqualificare le periferie creando, all'interno di ciascuna di esse, portici, piazze e fontane. Serve un vero e proprio rinascimento urbano e civico". Pol/Arc 20181026T111721Z
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