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sabato 17 novembre 2018

= SCHEDA = 'Gilet gialli', rete spontanea contro caro benzina =





SABATO 17 NOVEMBRE 2018 17.03.32
SICUREZZA

= SCHEDA = 'Gilet gialli', rete spontanea contro caro benzina =

(AGI) - Parigi, 17 nov. - All'origine della protesta che infiamma la Francia, c'e' il movimento dei 'gilets jaunes' ('gilet gialli'), che prende nome dal giubbotto catarifrangente obbligatorio per legge su ogni automobile. Un movimento spontaneo costituito da migliaia di cittadini riuniti in collettivi, che hanno fatto rete sui social contro il caro benzina del governo Macron: un movimento nato a margine di partiti e sindacati, ma nutrito del malcontento della classe medio-bassa. L'esecutivo francese ha infatti deciso di aumentare le tasse sui carburanti per promuovere la transizione energetica. Ma molti dei manifestanti vivono in zone extraurbane lontane dai grandi agglomerati francesi e assicurano che l'auto e' il loro unico mezzo di trasporto. Il movimento, secondo un sondaggio pubblicato venerdi', gode del massiccio appoggio della popolazione francese, il 74%; e politicamente gover di un sostegno trasversale che va dalla leader di estrema destra Marine Le Pen, al capofila della sinistra radicale Jean-Luc Me'lenchon, e ancora a Laurent Wauquiez ('Les Re'publicains') e al sovranista Nicolas Dupont-Aignan. Il movimento protesta contro la politica di aumento dei prezzi del carburante, che saliranno dal 2019 di sei centesimi litro per il diesel e tre centesimi per la benzina fino al 2022, con l'obiettivo di rendere meno costosa la benzina rispetto al diesel, piu' inquinante. Per smorzare il malcontento sociale e cercare di controbilanciare gli aumenti, il governo ha annunciato un piano che prevede tra l'altro un assegno energia annuale di 200 euro per aiutare 5,8 milioni di francesi in difficolta' a scaldare la propria casa e un assegno carburante che prevede un piccolo rimborso spesa mensile dei costi di trasporto sostenuti da alcune categorie di lavoratori. La questione del caro benzina e' cosi' sentita che si sta rivelando un boomerang anche per il presidente Emmanuel Macron, ulteriormente in calo nei consensi, crollati ormai al 27%, il livello piu' basso dall'insediamento all'Eliseo nel maggio 2017. La polemica per l'aumento dei carburanti e' stata molto seguita sui social, con scambi al vetriolo tra automobilisti ed esponenti di governo. A dire la sua su Facebook e' stata anche il segretario di Stato presso il ministero della Transizione ecologica, Emmanuelle Wargon. In un monologo di due minuti ripreso col suo smartphone, la Wargon ha assicurato che "non c'e' alcun complotto del governo contro le macchine, ma la nostra politica e' semplice: piu' sicurezza, meno inquinamento e meno cambiamenti climatici". In base all'ultimo censimento dell'Insee, circa il 70,6% della popolazione attiva francese va al lavoro in macchina, ma solo la meta' lo fa per necessita'. In Francia ogni anno le polveri sottili mietono 48 mila vittime. (AGI) Bia/Vqv 171703 NOV 18 NNNN

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