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martedì 5 febbraio 2019
= Congelare Tav e subito ok a altri cantieri, exit strategy Lega-M5s =
MARTEDÌ 05 FEBBRAIO 2019 18.09.43
= Congelare Tav e subito ok a altri cantieri, exit strategy Lega-M5s =
(AGI) - Roma, 5 feb. - 'Congelare' il dossier sulla Tav e andare avanti con le altre opere. In attesa che si decida sull'analisi costi/benefici sulla Torino-Lione la Lega punta a sbloccare gli altri cantieri e, riferiscono fonti parlamentari, "su questo punto c'e' l'accordo con i 5 Stelle. Se il dibattito sulla Tav continua a noi fa anche gioco, perche' ci presentiamo agli italiani come il partito del si'". Il 'treno' sulle altre opere infrastrutturali viaggera' su un doppio binario. Il primo e' il via libera, preannunciato nei giorni scorsi dallo stesso Di Maio, ai cantieri delle opere in programmazione sia al Sud che al Nord. Il secondo e' il decreto, entro i primi di marzo, per accelerare le procedure su tutti i cantieri. Il piano prevede che dalla presentazione del progetto per la realizzazione dell'opera dovra' passare al massimo un periodo di 30 giorni. Dunque semplificazione delle norme e rivisitazione del codice degli appalti, anche se il tavolo con l'Anac non e' ancora partito. Nel frattempo il partito di via Bellerio continua a preparare un piano fiscale da presentare prima delle Europee. L'obiettivo e' quello di intervenire sull'Irpef, con l'estensione della Flat tax, mentre il capitolo Irap al momento non dovrebbe essere toccato. In ogni caso resta la Tav il nodo sul tavolo della maggioranza ma la strategia e' quella di allungare i tempi della decisione, anche perche' le mozioni che verranno discusse alla Camera a fine mese (ci sara' un documento della maggioranza con i 5S e Lega che gia' hanno trovato l'accordo) non danno alcune indirizzo all'esecutivo. Sullo sfondo resta, ovviamente, anche il 'caso Diciotti'. Salvini depositera' la sua memoria (ci sta lavorando il ministro Giulia Bongiorno con l'Avvocatura dello Stato che sta fornendo dei contributi anche sulle relazioni degli altri membri del governo) e parlera' in Aula. Ma dalla Lega si continua a ripetere che i 5 Stelle non dovrebbero dare il via libera all'autorizzazione a procedere richiesta dal tribunale dei ministri di Catania. Fino alle Europee, sottolinea un 'big' della Lega, non succedera' nulla. Il timore, pero', e' che l'ala movimentista dei pentestallati voglia aspettare 'l'incoronazione' di Nicola Zingaretti alla segreteria del Pd per riallacciare il filo diretto con i Dem. Lo sguardo e' rivolto dopo l'appuntamento di maggio: "Noi - spiega una fonte parlamentare della lega - non intendiamo strappare, dovra' essere il M5s a staccare la spina. Non credo - osserva la stessa fonte - che lo faranno, anche se dovessero scendere sotto il 20%. Avrebbero paura di tornare al voto, perche' se si dovesse arrivare ad una rottura noi chiederemmo le elezioni". (AGI) Gil/Dma 051809 FEB 19 NNNN
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