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martedì 12 febbraio 2019

TUMORI: GLIOBLASTOMA, DA MILANO NUOVE SPERANZE PER COMBATTERLO

MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2019 14.43.10
SALUTE

TUMORI: GLIOBLASTOMA, DA MILANO NUOVE SPERANZE PER COMBATTERLO =

Due studi di Policlinico e universita' Statale Milano, 12 feb. (AdnKronos Salute) - Una 'firma molecolare' in grado di predire il futuro di chi si ammala di glioblastoma, fra i più aggressivi tumori cerebrali. Ma anche la possibilità di rallentare questo cancro disattivando alcune molecole collegate alla sua aggressività, e la comprensione di nuovi meccanismi che contribuiscono alla crescita tumorale. Scoperte 'made in Milano' frutto di due studi firmati da ricercatori del Policlinico e dell'università Statale, pubblicati in contemporanea su 'Ebiomedicine', rivista online di 'The Lancet'. I due lavori sono finanziati da Fondazione Cariplo, Fondazione Irccs Cà Granda e Fondazione Ingm (Istituto nazionale di genetica molecolare), con il supporto di università degli Studi meneghina, Associazione italiana per la ricerca sul cancro-Airc e Worldwide Cancer Research. Gli autori sono biologi, bioinformatici, ricercatori clinici, neurochirurghi e patologi coordinati da Valentina Vaira, scienziata esperta in oncologia molecolare del Policlinico e dell'Ingm, e da Thomas Vaccari, docente del Dipartimento di bioscienze della Statale. "Le nostre ricerche - afferma Silvano Bosari, direttore scientifico del Policlinico e tra gli autori di uno dei due studi - illustrano come la medicina di precisione, che promette di migliorare la vita dei pazienti oncologici, richieda competenze avanzate e altamente multidisciplinari che possono solo scaturire dal dialogo tra la ricerca di base e quella clinica". (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-FEB-19 14:42 NNNN
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(AdnKronos Salute) - Nel primo lavoro - precisano dall'università degli Studi di Milano - gli scienziati hanno usato banche dati di tumori celebrali per determinare le differenze molecolari tra gliomi aggressivi e gliomi indolenti. Hanno così scoperto che la diversa aggressività è associata alla presenza di fattori di sviluppo normalmente inattivi nelle cellule gliali sane. Ne consegue che la disattivazione di alcune di queste molecole, in modelli animali di glioma, rallenta la crescita del tumore. I ricercatori hanno inoltre usato le differenze molecolari per predire la progressione di un tipo di gliomi molto eterogeneo che finora è sfuggito a una catalogazione molecolare: "Le differenze - spiega Vaira - costituiscono una firma che potrebbe rivelarsi molto utile per identificare pazienti con alta probabilità di progredire verso il glioblastoma". Il secondo studio identifica invece un nuovo meccanismo che potrebbe contribuire alla crescita del glioblastoma. L'équipe ha scoperto che le cellule di questo tipo di glioma liberano una serie di fattori, alcuni dei quali corrispondono a quelli identificati nella prima ricerca, che raggiungono le cellule sane circostanti. I fattori viaggiano sotto forma di oncosomi, particelle ricoperte da un involucro protettivo prodotto dalla superficie cellulare. "Sorprendentemente - riferiscono gli scienziati - i nuovi esperimenti rivelano che gli oncosomi vengono assorbiti dalle cellule bersaglio e che il loro contenuto viene utilizzato per riprogrammarle in modo da assomigliare alle cellule tumorali". Per Vaccari "l'importanza di questa ricerca è che in futuro potremo identificare nel sangue dei pazienti gli oncosomi specifici per il glioblastoma. Ciò ci permetterà di classificare meglio il paziente e seguirne il decorso più accuratamente. In più potremo studiare come bloccare la trasmissione di segnali da parte degli oncosomi, nella speranza di ridurre l'aggressività del glioma". (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-FEB-19 14:42 NNNN 

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