SABATO 29 GIUGNO 2019 17.46.44
>>>ANSA/ Prof nega Shoah, lager campi divertimento per ebrei
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>>>ANSA/ Prof nega Shoah, lager campi divertimento per ebrei
Sbeffeggia Primo Levi; Procura Palermo apre inchiesta
(ANSA) - PALERMO, 29 GIU - Altro che forni crematori, camere
della morte e lavori forzati. Ad Auschwitz, a Dachau e negli
altri campi gli ebrei si divertivano: avevano a disposizione
persino delle piscine per il relax. L'Olocausto? Fantasie. Primo
Levi? "Solo una testa di c... e un cog...". Parole e
ricostruzioni che un professore avrebbe fatto ai propri alunni;
alcuni studenti hanno raccontato tutto a un altro insegnante,
che a sua volta ne ha discusso col dirigente scolastico. E cosi'
Gino Giannetti, professore di discipline plastiche al liceo
artistico "Eustachio Catalano" a Palermo, e' finito al centro di
una indagine della Procura, che ha affidato alla Digos il
compito di accertare se l'insegnante abbia commesso il reato di
'negazionismo'.
A rivolgersi agli inquirenti e' stato il preside Maurizio
Cusumano, che ha consegnato una relazione all'ufficio scolastico
provinciale col materiale raccolto tra cui conversazioni nella
chat di Messenger che l'insegnante usava per inviare a una
studentessa dei link con foto e video negazionisti della Shoah.
Il docente inoltre avrebbe invitato i suoi studenti a iscriversi
a Forza Nuova, il movimento di estrema destra.
Da tre anni il negazionismo in Italia e' reato: il comma 3 bis
introdotto nella legge Mancino, che nel 1975 ratifico' la
convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme
di discriminazione razziale, prevede pene da due a sei anni di
reclusione "se la propaganda ovvero l'istigazione e
l'incitamento, commessi in modo che derivi concreto pericolo di
diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione della
Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanita' e
dei crimini di guerra".
Sempre il tema degli ebrei, ma per motivi diametralmente
opposti, era stato al centro del "caso" della prof. Rosa Maria
Dell'Aria, che il 12 maggio fu sospesa per due settimane e con
lo stipendio dimezzato. In quel caso, per il dirigente
dell'ufficio scolastico di Palermo, che prese il provvedimento
suscitando una vasta indignazione dal nord al sud del Paese,
l'insegnate dell'Istituto tecnico Vittorio Emanuele III fu
colpevole di non avere vigilato sull'elaborato di un gruppetto
di suoi studenti che in un power point accostarono le leggi
razziali del '39 al decreto sicurezza sui migranti. Tante le
voci a favore della prof: il ministro della Pubblica Istruzione
Marco Bussetti e il capo del Viminale Matteo Salvini vollero
incontrare l'insegnate a Palermo, nel giorno della
commemorazione per l'anniversario della strage di Capaci, per
esprimerle vicinanza criticando il provvedimento di sospensione.
APE
29-GIU-19 17:46 NNNN
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