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lunedì 22 luglio 2019

Sclerosi laterale, batteri intestino associati alla malattia

LUNEDÌ 22 LUGLIO 2019 13.09.46 


Sclerosi laterale, batteri intestino associati alla malattia 

ZCZC0979/SXB XSP70423_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Sclerosi laterale, batteri intestino associati alla malattia (EMBARGO ALLE 17.00) Decorso rallentabile modulando microbiota (EMBARGO ALLE 17.00) (ANSA) - ROMA, 22 LUG - Anche i batteri intestinali potrebbero avere un ruolo nello sviluppo della sclerosi laterale amiotrofica, infatti in un duplice studio su topi e preliminarmente su pazienti si e' visto che la malattia si associa (ed e' preceduta) con alterazioni del microbiota intestinale. Resa nota sulla rivista Nature, la ricerca suggerisce che queste alterazioni del microcosmo di batteri intestinali provochino uno sbilanciamento di molecole protettive per il cervello. Lo studio e' stato condotto da Eran Elinav del Centro di ricerca sul Cancro tedesco (divisione Cancro-Microbioma), 'DKFZ', presso Heidelberg ed ha dimostrato in via preliminare che reintegrando i batteri carenti nell'intestino degli animali malati (o reintegrando una molecola prodotta da questi batteri, la 'nicotinamide') si puo' rallentare la progressione della malattia. La sclerosi laterale amiotrofica e' una grave malattia neurodegenerativa che colpisce i neuroni motori e porta il paziente alla paralisi e nella maggior parte dei casi alla morte in pochi anni dalla comparsa dei primi sintomi. Si tratta di certo di una malattia complessa in cui intervengono molteplici fattori genetici e ambientali.(ANSA). Y27-VI 22-LUG-19 13:09 NNNN
LUNEDÌ 22 LUGLIO 2019 13.10.46


Sclerosi laterale, batteri intestino associati alla malattia (2)

ZCZC1001/SX4 XSP70425_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Sclerosi laterale, batteri intestino associati alla malattia (2) (EMBARGO ALLE 17.00) (EMBARGO ALLE 17.00) (ANSA) - ROMA, 22 LUG - Nella prima parte di questo lavoro, senza precedenti, gli esperti hanno studiato la flora intestinale di topolini con la sclerosi laterale. Sono emerse alterazioni della composizione batterica gia' prima dell'esordio dei sintomi della malattia. Inoltre il livello di gravita' della malattia nel singolo animale e' risultato associato a presenza di certi batteri e assenza di altri: in particolare gli esperti hanno visto che, man mano che la malattia progredisce, il batterio Akkermansia muciniphila si riduce nell'intestino dei topi e con esso anche una molecola, la nicotinamide. Gli esperti hanno visto che reintegrando il batterio o la nicotinamide la malattia rallenta nei topi. Passando allo studio su individui (37 pazienti e 29 persone sane) gli esperti hanno riscontrato la presenza di alterazioni del microbiota anche nell'intestino dei 37 pazienti. Pur trattandosi di uno studio preliminare che andra' validato su una casistica di pazienti piu' ampia, il lavoro suggerisce la possibilita' di modificare o rallentare il decorso del male agendo tempestivamente sul microbiota. Y27-VI 22-LUG-19 13:10 NNNN 

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