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lunedì 22 luglio 2019

Un gene perduto e' all'origine degli attacchi di cuore


LUNEDÌ 22 LUGLIO 2019 12.56.46
 


Un gene perduto e' all'origine degli attacchi di cuore 

ZCZC0837/SXB XSP69796_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Un gene perduto e' all'origine degli attacchi di cuore (EMBARGO ALLE 21,00) Ecco perche' sono comuni negli esseri umani (EMBARGO ALLE 21,00) (ANSA) - ROMA, 22 LUG - E' un gene perduto dai nostri antenati 2-3 milioni di anni fa all'origine degli attacchi di cuore e delle malattie cardiovascolari in genere negli esseri umani: infatti l'assenza della molecola che produce uno zucchero presente anche nella carne rossa spiegherebbe perche' questi disturbi sono cosi' comuni nell'uomo e cosi' rari in tutti gli altri animali. Lo affermano sulla rivista dell'Accademia Nazionale delle Scienze americana, Pnas, ricercatori dell'Universita' della California a San Diego, che hanno testato la loro ipotesi in topi modificati. Gli infarti causati dall'occlusione delle arterie con depositi di grasso sono praticamente inesistenti negli altri mammiferi, inclusi quelli strettamente imparentati con gli esseri umani come gli scimpanze', che in cattivita' presentano gli stessi fattori di rischio: alti livelli di grassi nel sangue, ipertensione, scarsa attivita' fisica. Per capirne la causa, i ricercatori hanno modificato dei topi inattivando il gene CMAH, responsabile della produzione di uno zucchero chiamato acido N-Glicolneuraminico (Neu5Gc): gli animali con questa modifica hanno mostrato un raddoppio nel rischio di attacco cardiaco. Chi consuma carne rossa e' ripetutamente esposto a questo zucchero, che secondo i ricercatori causa una risposta immunitaria e un'infiammazione cronica. "Ma il nostro studio", commentano i ricercatori, "spiega perche' anche i vegetariani, che non presentano particolari fattori di rischio, sono comunque molto suscettibili alle malattie cardiovascolari". La perdita del gene nei nostri antenati, tuttavia, sembra aver prodotto anche altri importanti cambiamenti nella fisiologia umana, inclusi una diminuzione della fertilita' e una maggiore capacita' di correre per lunghe distanze. (ANSA). YBN-VI 22-LUG-19 12:56 NNNN

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