VENERDÌ 04 OTTOBRE 2019 18.10.45
>>>ANSA/ Spunta documento,'Johnson chiedera' rinvio della Brexit'
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>>>ANSA/ Spunta documento,'Johnson chiedera' rinvio della Brexit'
Ma Downing Street smentisce. E Sassoli avverte, accordo lontano
(ANSA) - LONDRA, 4 OTT - Un documento trapelato da un'aula di
tribunale mette in imbarazzo Boris Johnson sulla Brexit. E
rivela che il premier Tory, a dispetto dell'insistito impegno a
escludere qualunque rinvio dell'uscita dall'Ue oltre il 31
ottobre, e' pronto a spedire una lettera a Bruxelles di richiesta
formale d'una proroga laddove le sue proposte per un accordo di
divorzio dell'ultima ora non producano (come al momento non
sembrano poter produrre) uno sblocco del negoziato.
Il documento in questione, presentato dal team legale dello
stesso governo di fronte all'Alta Corte di Scozia, arriva nel
giorno in cui il governo irlandese definisce il piano Johnson
"un passo nella giusta direzione", precisando tuttavia che sui
controlli doganali al confine fra Irlanda e Irlanda del Nord le
soluzioni indicate non vanno bene; mentre il presidente del
Parlamento europeo, David Sassoli, parla allo Spiegel
addirittura di idee che, "almeno nella loro forma attuale, non
costituiscono neanche in minima misura una base" accettabile per
l'assemblea di Strasburgo. Il testo evoca apertamente la
possibilita' che l'istanza per un'estensione della Brexit di tre
mesi venga presentata - secondo quanto stabilisce la cosiddetta
legge anti no deal, o Benn Act, approvata dagli oppositori del
primo ministro al Parlamento di Westminster - se entro il 19
l'intesa con i 27 non sara' raggiunta. A farlo filtrare sono
stati alcuni attivisti, giuristi e politici pro Remain, fra cui
la deputata indipendentista dell'Snp Joanna Cherry, promotori
dinanzi ai giudici scozzesi d'un ricorso che mira a ottenere una
pronuncia anticipata sulla portata degli obblighi dell'esecutivo
rispetto al Benn Act. E possibilmente un'ingiunzione.
La rassicurazione degli avvocati del governo non offre
peraltro dettagli sui contenuti della missiva che il premier
s'impegnerebbe a inviare. Mentre un portavoce di Downing Street,
dopo aver rifiutato di commentare un caso giudiziario "aperto" e
ribadito il no a renderne pubbliche le carte, ripete seccamente
che Johnson intende far si' che il Regno Unito esca dall'Ue il 31
ottobre "in qualsiasi circostanza". Deal o no deal.
Gli autori del ricorso, fra cui l'avvocato Jo Maugham,
denunciano per tutta risposta la contraddizione plateale fra le
ripetute dichiarazioni pubbliche del primo ministro, o le ultime
dichiarazioni dei suoi portavoce, e i contenuti della memoria
presentata alla Corte. Mentre deputati d'opposizione come l'ex
Tory anti Brexit Anna Soubry, oggi capogruppo del partitino
centrista Change Uk, si domandano come sia possibile a questo
punto "credere a una sola parola" di Boris Johnson.
Il giallo della memoria legale spuntata in Scozia non scuote
in ogni modo i sostenitori del premier. L'ex viceministro Steve
Baker, falco brexiteer del Partito Conservatore, spiega d'aver
avuto "garanzie" dallo staff del capo del governo che quel testo
"non significa che la Gran Bretagna avra' un rinvio", ne' che
"rimarra' nell'Ue oltre il 31 ottobre". Come a dire che la
lettera ci potrebbe anche essere, qualora il premier non
ritenesse di poter provare a svicolare attraverso qualche
cavillo dalla legge anti-no deal, ma le sue argomentazioni non
saranno tali da consentire all'Ue di concedere la proroga.
Proroga che fonti di Bruxelles notano del resto - come
considerazione "tecnica" - non debba essere necessariamente
invocata dal primo ministro in persona. Ma che la ministra degli
Affari Europei francese, Ame'lie de Montchalin, a margine di un
incontro a Napoli con il collega italiano Enzo Amendola, avverte
per l'ennesima volta che potra' essere in teoria accordata solo
all'unanimita' dai 27 e solo in presenza di "cambiamenti
sostanziali del contesto politico britannico": elezioni
anticipate, referendum bis o nuovo governo.(ANSA).
LR
04-OTT-19 18:10 NNNN
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