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martedì 29 ottobre 2019
MEDICINA: CARDIOLOGO, AI PREDICE SCOMPENSO ACUTO 34 GIORNI PRIMA
MARTEDÌ 29 OTTOBRE 2019 18.02.47
MEDICINA: CARDIOLOGO, AI PREDICE SCOMPENSO ACUTO 34 GIORNI PRIMA =
ADN1497 7 CRO 0 ADN CRO RLO NAZ RMA MEDICINA: CARDIOLOGO, AI PREDICE SCOMPENSO ACUTO 34 GIORNI PRIMA = Alessandro Capucci, 'un algoritmo ci salverà' Milano, 29 ott. (Adnkronos Salute) - "Un algoritmo ci salverà". Per esempio riuscendo a predire uno scompenso cardiaco acuto 34 giorni prima del possibile evento. Alessandro Capucci, direttore della Clinica di Cardiologia e Aritmologia dell'università Politecnica delle Marche-ospedale Torrette di Ancona, crede con convinzione nelle promesse dell'intelligenza artificiale (Ai) in medicina. Soprattutto per le malattie cardiovascolari che, ha ricordato l'esperto durante un incontro oggi a Milano, causano ogni anno il 70% dei ricoveri in ospedale. Ormai senza differenze uomo-donna e con numeri sempre più alti anche nei giovani, complici "la tendenza a dormire meno, l'assunzione di sostanze eccitanti, una vita disordinata" che diventa la regola. Lo specialista riferisce i risultati di uno studio internazionale che ha visto protagonista la Clinica di Ancona, dimostrando le virtù predittive dell'Ai nello scompenso cardiaco in pazienti portatori di device impiantabili regola-battito. Strumenti collegati con l'ospedale, in grado di analizzare contemporaneamente diversi parametri-spia, rilevando e comunicando ai medici modifiche sospette prima che un attacco potenzialmente mortale si verifichi. Per Capucci in futuro questa capacità predittiva potrà essere garantita anche da "sistemi non impiantabili, esterni", o comunque "senza cateteri", oppure addirittura da App applicabili a telefonini e orologi intelligenti. "Un algoritmo ci salverà la vita - insiste Capucci - perché ci avviserà con grande anticipo che qualcosa non funziona nel nostro cuore. Ci permetterà di comprendere subito per quale ragione il battito o la contrazione iniziano a non essere regolari, e si potrà intervenire immediatamente senza aspettare lo scatenarsi della crisi. A volte dipende da un medicinale non preso, a volte da un'alterazione interna, ma le indagini saranno molto meno invasive e soprattutto più precise. Da un anno circa sto studiando l'applicazione di questi sistemi a particolari patologie aritmiche quali la fibrillazione atriale, le tachicardie ventricolari, la morte improvvisa e lo scompenso cardiaco. I primi risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 29-OTT-19 18:02 NNNN
MARTEDÌ 29 OTTOBRE 2019 18.02.47
MEDICINA: CARDIOLOGO, AI PREDICE SCOMPENSO ACUTO 34 GIORNI PRIMA (2) =
ADN1498 7 CRO 0 ADN CRO RLO NAZ RMA MEDICINA: CARDIOLOGO, AI PREDICE SCOMPENSO ACUTO 34 GIORNI PRIMA (2) = (Adnkronos Salute) - "Il cuore è già un organo molto resistente che, se dipendesse solo da lui, potrebbe continuare a battere per 200 anni - sostiene l'esperto, all'attivo oltre 5 mila pazienti curati - Una condizione per ora irraggiungibile perché dipende da molti fattori, prima fra tutti la perfetta condizione di arterie e vasi sanguigni. Ma il futuro è già qui e il medico non può opporsi al progresso: semmai lo deve interpretare". "Parole come Big Data e Blockchain sono fra noi e non ci devono spaventare", ammonisce Capucci. "Noi medici - avverte - dobbiamo prendere atto che per selezionare le cure migliori occorrerà partire dall'informatizzazione dell'enorme massa di dati che abbiamo a disposizione. La diagnosi generale la farà l'Ai che, elaborando gli infiniti parametri e la strumentazione tecnica a disposizione, sarà in grado di indicare nel minor tempo possibile lo specialista più adatto a curare il paziente". Secondo il cardiologo, "per non collassare, anche l'organizzazione ospedaliera dovrà per forza cambiare. E lo potrà fare perché, grazie all'Ai e ai suoi algoritmi, si potrà appunto prevenire l'ospedalizzazione e intervenire a distanza anche in assenza di sintomi". Ad esempio "in futuro sarà sempre più frequente sottoporsi all'holter multiparametrico a casa propria e in maniera continuativa, evitando il più possibile l'accesso in ospedale". E alla luce di questa rivoluzione, conclude lo specialista, "una volta che questi sistemi saranno estesi dovrà cambiare necessariamente il sistema organizzativo di controllo. Quando il numero di impianti e di apparecchi si sarà moltiplicato, occorrerà una centrale di controllo che non può più essere l'ospedale così come lo conosciamo noi oggi". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 29-OTT-19 18:02 NNNN
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