VENERDÌ 01 NOVEMBRE 2019 18.06.30
>>>ANSA/ Orlandi: ex nunzio Vigano',ci sono documenti in Vaticano
ZCZC3829/SXA XCI39575_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >>>ANSA/ Orlandi: ex nunzio Vigano',ci sono documenti in Vaticano 'Testo prima telefonata'. Pietro,ora fonte Santa Sede ha un nome (di Manuela Tulli) (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 1 NOV - La Santa Sede potrebbe conservare dei documenti sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, come il testo della telefonata che arrivo' in Vaticano la sera stessa. Ci sono poi ecclesiastici che in quegli anni rivestivano posti chiave e che dunque potrebbero rivelare piu' di quanto fino ad oggi sia stato fatto. A parlare del caso Orlandi e' per la prima volta l'ex Nunzio Carlo Maria Vigano', gia' salito alle cronache per i suoi attacchi a Papa Francesco. Il racconto di quelle prime ore dalla scomparsa di Emanuela Orlandi e' affidato ad Aldo Maria Valli, ex vaticanista della Rai e oggi autore di un blog con posizioni spesso critiche rispetto al pontefice. Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela che da oltre 36 anni cerca la verita', rilancia sul suo account Facebook l'intervista con queste parole: "Quella che fino a poco tempo fa potevamo indicare solo come fonte ora ha nome e cognome". Il racconto di Vigano' fornisce nomi e cognomi, luoghi e anche alcune valutazioni personali. Come quella che il cosiddetto "americano", la persona che telefonava in Vaticano per aprire una trattativa con l'allora Segretario di Stato, il cardinale Agostino Casaroli, potesse essere in realta' un maltese. Secondo la ricostruzione di Vigano', la stessa sera della scomparsa di Emanuela Orlandi, il 22 giugno 1983, intorno alle 20, nemmeno due ore dopo che la ragazza era stata vista uscire dalla scuola di musica a Sant'Apollinare, uno sconosciuto chiamo' il Vaticano e chiese di parlare con Casaroli che pero' era in viaggio, in Polonia, con Giovanni Paolo II. La telefonata arrivo' poi alla sala stampa vaticana. "Erano circa le 20, o forse piu' tardi, quando ricevetti una telefonata da padre Romeo Panciroli, allora direttore della sala stampa vaticana, il quale mi annuncio' che era giunta, appunto alla sala stampa, una telefonata anonima che annunciava che Emanuela Orlandi era stata rapita. Padre Panciroli mi disse che mi avrebbe inviato immediatamente via fax un testo con il contenuto della telefonata". Quel testo, secondo Vigano', "deve essere nell'archivio della segreteria di Stato e non so se fu mai dato agli inquirenti italiani". Poi Vigano' cita alcuni ecclesiastici che potrebbero essere informati su una presunta trattativa riservata che il cardinale Casaroli avrebbe condotto con coloro che sostenevano di avere nelle loro mani la giovane Emanuela. "Su questo punto potrebbe sapere qualcosa monsignor Pier Luigi Celata, che era il suo segretario di fiducia", rivela Vigano'. Vigano' aveva gia' rivelato questi fatti alla famiglia Orlandi gia' nella primavera del 2018, fa sapere Laura Sgro', l'avvocato di Pietro Orlandi. Quei racconti furono riferiti alle autorita' vaticane, garantendo a Vigano', come aveva chiesto, l'anonimato. "Chiesi di fare delle verifiche sulle persone presenti in Segreteria di Stato quella sera del 22 giugno 1983 ma quella richiesta non ebbe alcun seguito". Per l'avvocato "sarebbe stato, infatti, chiaro, accertata l'esistenza di quella chiamata alla sala stampa vaticana a pochissime ore dalla sparizione di Emanuela, che l'interlocutore dei rapitori non erano gli Orlandi ma la Santa Sede. Non mi risulta sia stata fatta la verifica richiesta. Confido nella coscienza - conclude Sgro' - di chi era presente in quelle ore".(ANSA). TU/TU 01-NOV-19 18:06 NNNN
>>>ANSA/ Orlandi: ex nunzio Vigano',ci sono documenti in Vaticano
ZCZC3829/SXA XCI39575_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >>>ANSA/ Orlandi: ex nunzio Vigano',ci sono documenti in Vaticano 'Testo prima telefonata'. Pietro,ora fonte Santa Sede ha un nome (di Manuela Tulli) (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 1 NOV - La Santa Sede potrebbe conservare dei documenti sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, come il testo della telefonata che arrivo' in Vaticano la sera stessa. Ci sono poi ecclesiastici che in quegli anni rivestivano posti chiave e che dunque potrebbero rivelare piu' di quanto fino ad oggi sia stato fatto. A parlare del caso Orlandi e' per la prima volta l'ex Nunzio Carlo Maria Vigano', gia' salito alle cronache per i suoi attacchi a Papa Francesco. Il racconto di quelle prime ore dalla scomparsa di Emanuela Orlandi e' affidato ad Aldo Maria Valli, ex vaticanista della Rai e oggi autore di un blog con posizioni spesso critiche rispetto al pontefice. Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela che da oltre 36 anni cerca la verita', rilancia sul suo account Facebook l'intervista con queste parole: "Quella che fino a poco tempo fa potevamo indicare solo come fonte ora ha nome e cognome". Il racconto di Vigano' fornisce nomi e cognomi, luoghi e anche alcune valutazioni personali. Come quella che il cosiddetto "americano", la persona che telefonava in Vaticano per aprire una trattativa con l'allora Segretario di Stato, il cardinale Agostino Casaroli, potesse essere in realta' un maltese. Secondo la ricostruzione di Vigano', la stessa sera della scomparsa di Emanuela Orlandi, il 22 giugno 1983, intorno alle 20, nemmeno due ore dopo che la ragazza era stata vista uscire dalla scuola di musica a Sant'Apollinare, uno sconosciuto chiamo' il Vaticano e chiese di parlare con Casaroli che pero' era in viaggio, in Polonia, con Giovanni Paolo II. La telefonata arrivo' poi alla sala stampa vaticana. "Erano circa le 20, o forse piu' tardi, quando ricevetti una telefonata da padre Romeo Panciroli, allora direttore della sala stampa vaticana, il quale mi annuncio' che era giunta, appunto alla sala stampa, una telefonata anonima che annunciava che Emanuela Orlandi era stata rapita. Padre Panciroli mi disse che mi avrebbe inviato immediatamente via fax un testo con il contenuto della telefonata". Quel testo, secondo Vigano', "deve essere nell'archivio della segreteria di Stato e non so se fu mai dato agli inquirenti italiani". Poi Vigano' cita alcuni ecclesiastici che potrebbero essere informati su una presunta trattativa riservata che il cardinale Casaroli avrebbe condotto con coloro che sostenevano di avere nelle loro mani la giovane Emanuela. "Su questo punto potrebbe sapere qualcosa monsignor Pier Luigi Celata, che era il suo segretario di fiducia", rivela Vigano'. Vigano' aveva gia' rivelato questi fatti alla famiglia Orlandi gia' nella primavera del 2018, fa sapere Laura Sgro', l'avvocato di Pietro Orlandi. Quei racconti furono riferiti alle autorita' vaticane, garantendo a Vigano', come aveva chiesto, l'anonimato. "Chiesi di fare delle verifiche sulle persone presenti in Segreteria di Stato quella sera del 22 giugno 1983 ma quella richiesta non ebbe alcun seguito". Per l'avvocato "sarebbe stato, infatti, chiaro, accertata l'esistenza di quella chiamata alla sala stampa vaticana a pochissime ore dalla sparizione di Emanuela, che l'interlocutore dei rapitori non erano gli Orlandi ma la Santa Sede. Non mi risulta sia stata fatta la verifica richiesta. Confido nella coscienza - conclude Sgro' - di chi era presente in quelle ore".(ANSA). TU/TU 01-NOV-19 18:06 NNNN
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